L'amichevole contro il Panathinaikos, per Gazzetta dello Sport, ha fornito due importanti indicazioni a Stefano Pioli: l'importanza di Olivier Giroud e che Rafael Leao largo a sinistra non convince. Occhio alle varianti di Pioli, provato anche un 4-4-2 senza Brahim Diaz e con Rebic-Giroud davanti.
primo piano
TOP E FLOP – Pessina, Calhanoglu, Leao, Lazzari, Immobile, Vina, Chiesa, Zaccagni: i voti
"Milan-Panathinaikos ha scritto la sua storia nel segno profondo di Olivier Giroud. Due gol e un palo sono le testimonianze pratiche che finiscono nel tabellino, ma nella sua partita c’è molto di più. Olivier è come un rally di Borsa, ha tutti gli indicatori che stanno schizzando verso l’alto: la tenuta atletica, l’intesa con i compagni e l’affinamento tattico. Olivier, sfruttando l’assenza del trequartista, è andato a prendersi palloni fino alla mediana, ha dettato i passaggi, ha gestito i lanci lunghi, ha scambiato spesso con i compagni. In altre parole, ha fatto tutti i movimenti giusti.
Per il resto, Pioli ha tenuto per la prima volta in panchina Diaz, ha preferito Kjaer e Tomori a Romagnoli (altro evidente indizio in vista di Marassi) e ha piazzato Leao largo a sinistra. Una catena, quella con Hernandez, potenzialmente devastante ma spesso inceppata da i movimenti poco fluidi del portoghese, evidentemente non a suo agio con quel tipo di incombenze. Un paio di strappi stravinti di potenza, poi tanti passaggini-compitini".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
