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Dimarco: “Mi insulteranno, ma stimo Theo! Inzaghi, Ausilio e appena visto Thuram ho detto…”

Tommaso Lerro

ISPIRAZIONI - "Il giocatore che quando sono tornato è stato devastante è stato Perisic, ha fatto una stagione incredibile. Ma anche avere in squadra giocatori come Dzeko, che ha giocato in grandi squadre, ti trasferisce tanto. Poi c’erano anche Skriniar, Handanovic, Barella che conosco da quando abbiamo 14 anni, Bastoni che era stato con me a Parma, Lautaro…".

COMPLIMENTI INASPETTATI - "Da chi ne ricevuti? Dal direttore. Piero Ausilio mi ha detto parole che in quel momento lì mi hanno riempito di orgoglio. Mi sono guardato indietro e sentirsi dire parole così è stato molto bello".

ULTIMO RITORNO ALL'INTER - "Sì, quella volta ho sentito qualcosa di diverso. Dopo aver dimostrato chi ero veramente mi sono sentito parte integrante e importante di quella Inter. Il mister me l’ha fatto capire subito e lì è stata una bella svolta. Se mi ha detto lui di restare? Sì. Poi quando torni alcuni vengono a dirti ‘non pensavamo che saresti diventato così’… Ed è bello. Ti prendi rivincite che ti danno le soddisfazioni più grandi. Il primo anno dopo il mio ritorno abbiamo perso lo scudetto. Però abbiamo vinto la Supercoppa e la Coppa Italia. La Supercoppa in quella notte freddissima, vinta con Sanchez all’ultimo è stato bellissimo. Che emozioni al mio primo Trofeo? Tutte emozioni che vivi una volta sola ma che ti porti avanti per sempre. Poi va beh, lo Scudetto è stato la ciliegina sulla torta".

RITIRO - "A Sion, tra l’infortunio e il momento in cui io e mia moglie abbiamo perso il bambino. Poi mi sono guardato dentro e… Con mia moglie siamo praticamente cresciuti insieme. Lei è stata importantissima nei momenti difficili. Lei ha sempre creduto in me, ha sempre cercato di tirarmi su anche nei momenti difficili come quando abbiamo perso nostro figlio. Dove sono adesso è anche merito suo, poi mi ha donato due figli bellissimi quindi…".