? TUTTO PER L’ASTA! Scarica la nostra app gratuita, per iOS e per Android
consigli fantacalcio
GUIDA MANTRA – Fantacalcio mantra: la guida all’asta con i consigli ruolo per ruolo
✅ LINEA DI CENTROCAMPO – L’aspetto fondamentale del mantra, qui si vedono le strategie: la scelta del modulo fa la differenza sulla vostra asta. Per i più esperti vale anche il discorso inverso: non sono i giocatori a fare il mercato, ma il mercato a fare i giocatori. Spieghiamo meglio: se partite con un’idea ma ad asta in corso vedete giocatori andare via al di sotto del loro prezzo ideale, prendeteli e cambiate strategia. Da questo momento in poi la guida si complica terribilmente: divideremo i giocatori per gruppi di ruoli, analizzando prima quelli in grado di ricoprire solo il ruolo base e poi quelli col doppio ruolo; inoltre, segue un percorso progressivamente più offensivo: dunque non stupitevi se non leggerete due volte lo stesso nome in un ruolo diverso, semplicemente è già stato citato in posizioni più arretrate (che, naturalmente, è dove vi conviene schierarlo).
E: esterno (centrocampisti esterni con attributi maggiormente difensivi); utilizzabili nel 4-4-2, 4-4-1-1 ed in tutti i moduli con la difesa a 3;
M: mediano (qualità difensive predominanti rispetto alle offensive);
C: centrocampista centrale (qualità offensive predominanti rispetto alle difensive);
E – Lazzari, Marusic, Laxalt, Mattiello, Fares, Lukaku, Beghetto.
Il criterio per l’assegnazione di questo ruolo è molto particolare: presuppone doti offensive per spingere ed allo stesso tempo anche difensive per garantire copertura (diagonale difensiva in una difesa a 3 o supporto al terzino con una difesa a 4 alle spalle); come detto, gran parte dei terzini (i naturali, non quelli “adattati”) sono anche E, per questo non ripeteremo l’analisi su tale gruppo; a questi, poi, si aggiungono altri giocatori che non sanno ricoprire i ruoli di Dd o Ds. Studiamoli.
Il più classico dei “te l’avevo detto”: nient’altro da aggiungere su Marusic, autore di un debutto eccezionale nel campionato italiano dopo che lo avevamo sponsorizzato per tutta l’estate; può ripetersi, i presupposti ci sono tutti e dalla sua ha anche un anno di conoscenza in più del nostro calcio, da puntarci assolutamente se avete intenzione di giocare a 3 dietro. Caratteristiche simili, tanto che proprio la Lazio ci ha fatto più di un pensiero per tutto il calciomercato: Lazzari è stato una delle più piacevoli sorprese della scorsa stagione, un motorino instancabile alla corte di Semplici; riconfermarsi è sempre difficile, ma il ragazzo ha stoffa. Sul lato opposto è arrivato Fares, per cui la società ha fatto un investimento importante e farà concorrenza a Costa (al momento è favorito l’ex Verona). Chi da Ferrara è andato via, invece, è Mattiello: nuova vita a Bologna, dove parte avanti a Mbaye nel ruolo di quinto a destra (sebbene ci sia anche la possibilità che possa trasferirsi sulla corsia opposta, se Krejci e Dijks dovessero entrambi steccare). Lukaku a tratti ha fatto bene lo scorso anno, talvolta può essere decisivo anche dalla panchina; il problema è nella sua discontinuità e nella concorrenza aumentata (Lulic ed ora anche Durmisi), è anche fuori lista per il momento. Laxalt è una nuova risorsa per Gattuso, insidierà seriamente Rodriguez per il ruolo di terzino sinistro, caratteristiche diverse ma può spuntarla; Beghetto poco utile per le vostre rose.
E + M – Romulo, Hetemaj, Obi, Padoin, Dessena, Svanberg.
Esterni ancora più duttili, perché all’occorrenza possono giocare anche nel cuore del vostro centrocampo come giocatori di “rottura”. Il top della categoria è senza dubbio Romulo, una delle massime espressioni della duttilità; approdato al Genoa, Ballardini lo sta provando sia da esterno che da interno nei due in mezzo al campo: apprezzato dai giornalisti per la sua propensione al sacrificio e per questo spesso con ottimi voti, è sempre l’ultimo a mollare ed a Verona si è tolto anche la soddisfazione di calciare qualche rigore. Hetemaj sembrava dovesse partire, se ne era parlato in ottica Spal, alla fine è rimasto al Chievo, dove è arrivato anche Obi; probabilmente si giocheranno il posto, entrambi con qualche problema fisico di troppo in passato: il consiglio è di prenderli in coppia solo in leghe da 12 partecipanti in su. Padoin ha perso il posto a Cagliari, sia come terzino che come mezzala, dove sono arrivati Castro e Bradaric e ci sarà il ritorno dalla squalifica di Joao Pedro (dalla 4° di campionato), oltre all’intoccabile Barella; capitan Dessena ormai uomo chiave per lo spogliatoio, meno in campo. Curiosità per Svanberg, talentino svedese per cui il Bologna ha speso ben 5 milioni di euro: la concorrenza è tanta, ma del ragazzo si hanno recensioni solo positive. Se avete uno slot libero, perché no?
E + C – Lulic, Lazovic, Katuma.
Categoria ridotta. Troviamo Lulic, che sulla carta parte titolare nel 3-4-2-1 di Inzaghi e le sue partite le giocherà ancora. Lazovic più incerto invece, nonostante sia stato scelto in Coppa Italia; perché è andato via Rosi, ma sono arrivati Pedro Pereira e Lakicevic, su cui Ballardini sembra fare parecchio affidamento. Solo un ragazzo del 2000 Katuma.
M (+ C) – Can, Allan, Barella, Matuidi, Kessiè, Parolo, Lucas Leiva, Strootman, Mandragora, Pulgar, Sandro, Viviani, Fofana, Biglia, Diawara, Vecino, Duncan, Bradaric, Poli, De Roon, Rincon, Badelj, De Rossi, Donsah, Radovanovic, Everton Luiz, Sensi, Locatelli, Dabo, Cigarini, Gagliardini, Vieira, Barreto, Rigoni, Crisetig, Mazzitelli, Magnanelli, Badu, Rolòn, Capezzi, Stulac, Norgaard, Edmilson Fernandes, Acquah, Hallfredsson, Behrami, Montolivo, Nagy, Cataldi, Meitè, Deiola, Chibsah, Murgia, Scozzarella, Brighi, Cristoforo, Minala, Pontisso, Mauri Josè, Munari, Peeters, Gori, N'Zonzi, Ekdal.
Il ruolo forse più delicato dell’intero sistema mantra. Ci sono filosofie diverse sul suo utilizzo: alcuni fantallenatori per risparmiare crediti preferiscono sacrificare questo ruolo, puntando su profili low cost; altri fanno bingo prendendo qui il top player ed affiancandogli scommesse da bonus. Insomma, avete diverse possibilità e non sta a noi dirvi quale sia la migliore, perché non c’è un giusto o sbagliato, ma semplicemente idee diverse; un consiglio però possiamo darvelo: assicuratevi di non avere carenza di mediani in rosa, perché seppur qualche modulo prevede l’assenza di mediani (3-4-3; 3-4-1-2; 3-4-2-1), al mantra può succedere di tutto ed è sempre meglio essere coperti per ogni evenienza, magari cambiando modulo in caso di necessità estrema (squalifiche, infortuni…). Ricordiamo, inoltre, che tutti gli M sono anche C (per questo la parentesi in grassetto), ma non viceversa.
Dopo un tira e molla durato mesi, Emre Can è arrivato alla Juve: entrerà nelle solite rotazioni di Allegri, può essere l’alternativa di Khedira, alla lunga strappandogli il posto (queste le intenzioni della società), ma in passato ha giocato praticamente sempre anche nel ruolo di Pjanic; può giocare indifferentemente nei 2 o nei 3 a centrocampo, all’occorrenza ha fatto anche il centrale dietro, ma purtroppo questo ruolo non è stato preso in considerazione da Fantagazzetta. Tra i campioni d’Italia troviamo anche Matuidi, fresco vincitore del Mondiale con la sua Francia; il giocatore ormai lo conoscete, non aspettatevi nulla di diverso: professionalità esemplare, tanta quantità che porta buoni voti e bonus quando capita; l’impressione è che la Juve, con l’arrivo di Ronaldo, abbia un pacchetto offensivo talmente forte che spesso potrà optare per il centrocampo a 3 per essere più coperta. Perciò se non vanno a prezzi folli, questi sono due profili da prendere assolutamente (diversamente da Khedira, che invece non è mediano in lista). Chi crede al fato deve fare un salto a Napoli, capitale della superstizione e della scaramanzia: sì perché lo scorso anno è andata in scena la “maledizione di Allan”, a segno ripetutamente ogni 7 giornate (cioè sempre contro lo stesso fantallenatore di una lega a 8); il brasiliano prescinde da ogni schema e dettame tattico, è una forza della natura e va confermato anche con Ancelotti, con cui può fare altrettanto bene. Se lo scorso è esploso a tutti gli effetti, questo deve essere l’anno della consacrazione per Niccolò Barella, che ha incantato tutti nella sua prima stagione da titolare a Cagliari: qualità, quantità e personalità fuori dalla norma per un classe ‘97, futura mezzala della Nazionale. Appunti sparsi: da un lato prende troppe ammonizioni, che condizionano una partita e portano malus e squalifiche al fantacalcio; dall’altro, si è ritrovato rigorista e questo può essere un grande vantaggio. Da prendere assolutamente, in ogni caso. Non ha ripetuto la straripante stagione di Bergamo, però Frank Kessiè è uno di quelli su cui poter fondare il nuovo Milan: lo scorso anno ha deluso le aspettative di un grande precampionato, in cui forse è stato il migliore dell’intera Serie A; in questo è stato meno appariscente, sperando si rifaccia in campionato. E tenendo sempre presente che è comunque uno dei potenziali rigoristi del Milan, nonostante l’arrivo di Higuain. Parolo e Strootman vivono condizioni simili, sono fisiologicamente calati fisicamente tra infortuni ed età che avanza: magari non sono più giocatori da 5-6 gol a stagione, però le giocano quasi tutte e 2-3 gol li assicurano, anche se per entrambi la concorrenza è aumentata. Lucas Leiva, invece, sembra ancora un ragazzino: uomo chiave della Lazio, una raffica continua di 6,5 conditi con qualche bonus. Nel 2018/19 potrà rifiatare di più, visto che la Lazio ha comprato Badelj, giocatore con caratteristiche diverse, come sua alternativa, ma prendetelo nonostante il ruolo sia poco da bonus! Nel nuovo 4-2-3-1 di Velazquez c’è spazio solo per due mediani: il neo allenatore bianconero sembra puntare su Mandragora, costato tanto (20 milioni con recompra a favore della Juve) e che ha dimostrato sui campi di provincia di saper essere una buona idea low cost per il fantacalcio; e Fofana, giocatore a tratti straripante a tratti inesistente, un po’ Pogba un po’ Cesar Prates: se trova la testa giusta, può essere decisivo. Per il momento più indietro Behrami, che però lotterà con le unghie e con i denti per un posto in squadra. Un penny su Pulgar, centro del mondo nel nuovo Bologna: sa dare i tempi a tutta la squadra ed ha un piede pazzesco, può essere una risorsa sui calci da fermo (si candida fortemente anche al ruolo di rigorista dopo l’addio di Verdi); stesso discorso per Viviani, metronomo della Spal. Anche loro, come Barella, hanno il problema dei troppi cartellini da poter e dover migliorare. Sandro dovrebbe essere l’uomo di equilibrio del nuovo Genoa, ma ha una condizione fisica precaria. Almeno uno tra Vecino e Gagliardini sembrava potesse andar via, per il momento sono rimasti entrambi; da non puntarci troppo, comunque, perché è vero che uno dei due potrebbe giocare vicino a Brozovic, ma è anche vero che Spalletti ha dimostrato di saper trovare valide alternative (Asamoah nei due davanti la difesa; Nainggolan più arretrato con Lautaro trequartista…). Biglia da horror nel suo primo anno in rossonero, può riprendersi ma scordatevi il meraviglioso regista ammirato a Roma; la sua riserva per caratteristiche rimane Montolivo, ma attenzione al fresco acquisto Bakayoko, che è più una mezzala ma al Chelsea ha fatto prevalentemente il vertice basso. Diawara ha grandi margini di prospettiva, ma se in termini di concorrenza prima aveva un cliente scomodo come Jorginho, oggi forse gli va anche peggio con Hamsik. Duncan e Donsah hanno strappo, caratteristica quasi unica nel centrocampo di Sassuolo e Torino, ma troppo spesso sono in infermeria: solo come sfizi; giocatore simile Acquah, approdato all'Empoli. occhio a Bradaric, nuovo regista del Cagliari che ha fatto parte della spedizione croata in Russia: probabilmente avrà bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi, ma alla lunga toglierà il posto a Cigarini. Poli parte ancora titolare nel Bologna, ma se tra i tanti talenti rossoblu qualcuno dovesse esplodere (Svanberg, Orsolini) sarebbe il primo a farne le spese in termini di titolarità. De Roon ha chiuso in crescendo il suo ritorno a Bergamo, può fare ancora meglio ed è anche andato dal dischetto qualche volta, anche se patirà come i compagni le rotazioni di Gasperini. Rincon e Radovanovic buoni per titolarità e poco altro (troppi cartellini), Everton Luiz non assicura neanche questa, anzi. Tra Champions ed acciacchi, DeRossi è da 25-30 partite, ma di qualità: da coprirsi con N'Zonzi, fresco campione del mondo e che ambirà a ben più di semplice riserva visti i 30 milioni sborsati dalla Roma. Locatelli va a Sassuolo per esplodere: è stato pagato tanto (2 di prestito oneroso + 10 di obbligo di riscatto + 2 di bonus, senza recompra) e De Zerbi ci punta; si giocherà il posto, tra gli altri, con Sensi e Magnanelli. Chi è andato via da Sassuolo è Mazzitelli, approdato al Genoa ma che dovrà lottare per un posto con Rolòn, nome nuovo e tutto da scoprire. Edmilson Fernandes, Norgaard e Dabo (ancora dietro Cristoforo) in lizza per il dopo Badelj, così da svincolare Veretout da compiti di regia e liberarlo mezzala. Low cost neanche troppo sicuri di giocare Crisetig, Hallfredsson, Chibsah, (Nicola) Rigoni, Barreto e Capezzi: da emergenza totale. Badu da album dei ricordi, Nagy è solo il vice Pulgar ed è partito col botto (in negativo): espulsione. Raffica di riserve da evitare: Cataldi, Deiola, Murgia, Scozzarella, Brighi, Minala, Pontisso, JosèMauri, Munari, Peeters e Gori. Ekdal è appena arrivato dall'Amburgo per 2 milioni: un buon ricambio per Giampaolo, chissà che non possa scalare gerarchie più in là. Tre possibili sorprese: Stulac, nuovo regista del Parma con un piede discreto, ha fatto tremare molti pali della B lo scorso anno; Meitè, mezzala di contenimento del Torino arrivata dal Monaco nell’affare Barreca: molti lo sottovalutano, è un tipo di giocatore che Mazzarri adora ed a pochi spiccioli potrebbe essere un buon colpo; e soprattutto, Vieira, con cui chiudiamo con un aneddoto: lui si chiama Ronaldo ed ha un gemello che di nome fa Romario; la madre, ex calciatrice, li diede alla luce una settimana dopo la finale Mondiale ’98 Francia-Brasile, in onore dei due fenomeni verde-oro. Caratteristiche diversissime dal Fenomeno (gioca regista), ma diciamo che, visti i primi anni di carriera, la mamma forse ci ha visto lungo…; la Samp l’ha strappato al Leeds per 7 milioni di euro, un investimento importante per un ragazzo molto giovane, ma Ferrero difficilmente sbaglia questo tipo di colpi. L’eredità di Torreira è pesante, è vero; noi però, a costo di fare figuracce, il nome ve lo abbiamo fatto…
C – Pjanic, Veretout, Khedira, Freuler, Jankto, Pellegrini, Benassi, Grassi, Baselli, Bentancur, Rigoni L, Bertolacci, Hiljemark, Linetty, Missiroli, Borja Valero, Maiello, Pessina, Bennacer, Bourabia, Dezi, Omeonga, Lollo, Schiattarella, Balic, Callegari, Cassata, Barillà, Scavone, Valdifiori, Lukic, Bruno Jordao, Valzania, Kingsley, Gaudino, Vitale, Coulibaly.
Come detto, non ripeteremo l’analisi di giocatori già visti in ruoli più difensivi (in questo caso, tutti gli M). I centrocampisti centrali rappresentano una categoria di giocatori con doti spiccatamente offensive, sicuramente prevalenti rispetto a quelle difensive; i fantallenatori che si affidano ad un top in questa categoria molto spesso sono quelli che rinunciano ad un grande nome in attacco, perché amano una squadra più completa. Inoltre, dall’acquisto di un giocatore importante in questa zona del campo, abbinato alla quantità ed alla tipologia di difensori presi, può cominciare ad intravedersi sempre più chiaramente il modulo di base nella idee del fantallenatore: è molto probabile, infatti, che chi si arricchisca di C abbia in mente di giocare con un centrocampo con una doppia mezzala offensiva, come ad esempio nel 3-4-1-2 o nel 4-3-1-2.
Cominciamo l’analisi da quello che ormai è diventato a tutti gli effetti la luce del gioco bianconero: c’è una Juve con ed una senza Pjanic, quando il bosniaco è out i risultati sono abbastanza evidenti a livello di gioco. Insostituibile pedina nello scacchiere di Allegri, porta in dote meno gol rispetto al passato ma voti alti ed una quantità industriale di assist da fermo: da puntarci ancora. Il suo scudiero più fedele rimane Khedira: provate a dargli ancora del vecchio dopo i 9 gol ed i 2 assist della scorsa stagione. Disumano. Come al solito, però, cautela sulla sua titolarità: 26 gare in A nell’ultima stagione ed una concorrenza che aumenta ancora, non strapagatelo. Rivelazione dello scorso campionato, Jordan Veretout si è caricato sulle spalle Firenze e l’ha quasi portata in Europa: un grande lottatore con i piedi buoni, può colpire ancora; l’unica incognita è sul ruolo, perché in tutta la preseason ha fatto il regista e questo lo penalizza un po’. Al suo fianco rimarrà titolare Benassi, un altro centrocampista spesso sottovalutato che però il suo lo fa sempre ed anzi, a differenza di molti suoi colleghi è schierabile anche in partite sulla carta più complesse, vedi la grande prestazione con gol annesso all’OIimpico contro la Roma. Per la categoria eroi silenziosi troviamo Remo Freuler, tuttocampista vecchio stampo mai fuori le righe e sempre sufficiente, col vizio del gol; il Gasp se ne è innamorato e difficilmente lo toglie dal campo, voi fate lo stesso. Per Jankto ad Udine si era rotto qualcosa, ha dovuto cambiare aria per provare a ritrovarsi. Adesso è una di quelle scommesse da dentro/fuori, certamente non vale i prezzi dei top, invece prendendolo a prezzi discreti avrete in mano una bomba ad orologeria: l’ultimo Jakub è un peso da dover portare, capace di affossare una squadra che sta andando alla grande; al contrario, il primo è stato una meravigliosa creatura calcistica, uno in grado di andare a segno con una facilità disarmante. Noi, nel dubbio, diamo fiducia a Giampaolo ed una cartina la spariamo. Dando per scontato Praet dall’altra parte, si giocherà il posto con Linetty, meno qualitativo ma ormai perfettamente plasmato nell’ambiente Sampdoria. Pellegrini è un giovane talento su cui puntiamo come jolly, impensabile prenderlo in coppia con l’abbondanza che in mezzo ha ad oggi la Roma. Bertolacci è rimasto al Milan, scelta di Gattuso; Grassi a Parma per esplodere, occhio a questo talento del Napoli. Valdifiori e Missiroli alla Spal, il secondo probabile titolare, Cassata a Frosinone. A Sassuolo ha giocato e convinto il nuovo Bourabia; a Baselli manca sempre quel passo ulteriore per diventare un giocatore totale, ma può comunque fare qualche gol nel suo ruolo di mezzala-incursore, come (Luca) Rigoni nella sua nuova vita calcistica a Parma. Hiljemark al Genoa se la gioca, più indietro Callegari ed Omeonga. Il professoreBorjaValero ormai è stato degradato ad un ruolo da supplente, mentre Balic rimane un talentino, ma rischia di far fatica nel nuovo modulo. Maiello, Bennacer e Schiattarella lotteranno per un posto in regia nelle rispettive squadre, ma c’è da sudare. Dezi e Gaudino faranno fatica a trovare spazio, mentre Bruno Jordao è un esubero della Lazio. Valzania, Vitale, Lukic, Coulibaly, Kingsley e sono giovani di prospettiva, ma verosimilmente troveranno poco spazio, mentre Lollo, Barillà e Scavone rischiano di pagare il salto di categoria. Due nomi intriganti: Bentancur troverà progressivamente sempre più spazio, piace tanto ad Allegri e tutti gli addetti ai lavori continuano a parlarne un gran bene (Godin, in primis, ha speso belle parole per lui); Pessina è un giovane che l’Atalanta ha preso nell’affare Conti, ha già fatto un po’ di gavetta ed ora ha avuto più di un’occasione anche nei preliminari di Europa League. Sì, mancavano Ilicic e Pasalic, ok. Ma siamo proprio sicuri che l’affare non l’abbia fatto l’Atalanta, pagandolo solo 3 milioni?
C + T – Milinkovic-Savic, Nainggolan, Pastore, Cristante, Barak, Hamsik, Brozovic, Zielinski, Ruiz, Pasalic, Dzemaili, Castro, Gerson, Praet, Berisha, Kurtic, Krunic, Ionita, Bessa, Valoti, Rog, Coric, Traorè, Zaniolo, Riccardi, Kulusevski, Vloet, Ucan, Soriano.
Per questo gruppo valgono le analoghe considerazioni del precedente, con la differenza che questi giocatori hanno anche il ruolo di T, cioè sono più duttili ed utilizzabili in un numero maggiore di moduli (in posizione più avanzata).
Un fenomeno sbarcato al fantacalcio, l’uomo più ambito del calciomercato internazionale, a Firenze ancora si mangiano le mani per esserselo lasciato scappare: signori, Sergej Milinkovic-Savic. 12 gol, 3 assist, strapotere fisico, qualità nella sua massima espressione e l’impressione che il meglio debba ancora venire, non a caso il Presidente Lotito per lui chiede almeno 120 milioni di euro. Un sogno per qualsiasi squadra di fantalcalcio mantra, perché porta in dote un numero di gol da attaccante ma è schierabile da C, permettendovi di svariare nella scelta del modulo da utilizzare senza troppe limitazioni. Vale una spesa importante, se preso con un top in attacco e qualche scommessa vinta qua e là, rischiate di fare bingo. Subito alle sue spalle troviamo Nainggolan, trasferitosi (forse un po’ controvoglia, ma non dubitate del suo impegno, ha l’argento vivo addosso) a Milano, espressa richiesta di Spalletti che per lui ha in mente un ruolo da finto rifinitore, libero di svariare sulla trequarti in appoggio ad Icardi; come bonus può solo fare meglio della scorsa stagione, in ogni caso il valore di Radja non si discute ed un contesto nuovo e la presenza del suo vecchio mentore, per uno come lui, non possono essere altro che uno stimolo a fare ancora meglio. La sua eredità a Roma è stata spartita fra due nuovi acquisti: il colpo ad effetto internazionale porta il nome Pastore; il giovane di prospettiva, che tanto bene ha fatto a Bergamo, è Cristante. Caratteristiche diverse, ovviamente: El Flaco è un giocatore di una classe immensa, quando è in giornata può far impazzire chiunque; il pericolo è rappresentato dalle pause che si concede nel corso di una gara, che lo hanno portato ad essere un campione ma non uno dei migliori al mondo. Bryan, invece, nasce nella primavera del Milan come play davanti la difesa per poi diventare il prototipo del centrocampista moderno, capace di tagliare il campo “box to box” ed attaccare lo spazio senza palla per andare a finalizzare (9 gol e 2 assist in campionato nella scorsa stagione, numeri impressionanti per un centrocampista di provincia). Nella nuova Atalanta proverà ad emularlo Pasalic, giocatore forse un po’ più compassato e sempre con un passato da regista alle spalle: all’esordio in Europa League con la maglia nerazzurra è stato subito decisivo con un gol e un assist, nel corso della stagione potrà alternarsi con Ilicic o abbassarsi nei due in mezzo al campo, di certo non gli manca la duttilità. Diamante grezzo nella prima metà di campionato, fantasma irriconoscibile nella seconda: ecco il primo anno di A di Barak, che dovrà definitivamente liberarsi di questa doppia faccia e mostrare finalmente di che pasta è fatto (anche se la nuova Udinese non convince fino in fondo…). Nuova vita da vertice basso per Hamsik, Ancelotti lo vede davanti la difesa piuttosto che da mezzala e gli ha consegnato le chiavi del centrocampo azzurro; indubbiamente i bonus al fantacalcio diminuiranno, ma vediamo se saprà calarsi in questo nuovo ruolo di dettatore di tempi nel nuovo ingranaggio napoletano. La regia del capitano azzurro, però, significa lotta di successione da mezzala: con Allan sicuro del posto a destra, a sinistra se la giocano il promettentissimo Fabian Ruiz, per cui il Napoli ha investito tanto ed autore di gol ed ottime prestazioni nelle amichevoli estive, e Piotr Zielinski, forse il talento più cristallino di tutta la rosa dell’ultima seconda classificata; non c’è un titolare designato, è probabile che con tutti gli impegni sul calendario del Napoli dai “titolarissimi” di Sarri si passi con Ancelotti ad una rotazione più omogenea dell’intera rosa, per evitare giocatori spompati a fine anno. Nel quale forse, finalmente, verrà rispolverato dalla soffitta anche la classe di Rog, rimasto un po’ troppo seduto in panchina nell’ultima gestione tecnica. Incuriosisce vedere la continuità di Brozovic, che dopo aver trovato il ruolo ideale, sembra finalmente responsabilizzato come uomo e nell’economia di gioco interista; può fare qualche gol, molti assist e rendere bene a livello di voti. Il ritorno di Dzemaili è stato più complicato del previsto, non ha ripetuto gli 8 gol con cui aveva lasciato l’Italia ma ha promesso ai fantallenatori di fare meglio il prossimo anno. Uno che il gol, invece, fa proprio fatica a trovarlo è Praet, che però non si discute sul piano del talento e della qualità del gioco: Giampaolo è calcisticamente innamorato di lui, se riuscisse a vedere la porta diventerebbe un idolo per tutti. Nuova vita per il Pata Castro, che ha seguito il suo mentore Maran a Cagliari e si prenderà il ruolo di mezzala destra con la qualità che lo contraddistingue; a rischiare adesso è Ionita, che potrebbe accomodarsi in panchina. Gerson è andato alla Fiorentina, unica squadra a cui ha fatto gol (una doppietta, per la precisione) in questa sua parentesi italiana: potrebbe far bene, sì, ma è la formula, un semplice prestito secco, che non ci convince fino in fondo. Bessa è un po’ chiuso nel Genoa, mentre Kurtic e Valoti, mercato permettendo, dovrebbero essere le due mezzali titolari della Spal; Krunic può essere un colpo low cost molto interessante, aspettando di capire il suo futuro tra Empoli e Torino. Attenzione ad una delle sue riserve, il giovanissimo Traorè, classe 2000: si è messo in mostra nella scorsa B ed in questo primo approccio estivo alla Serie A, sprazzi di luce da giocatore vero, da tenere d’occhio. Zaniolo (arrivato nell’affare Nainggolan ed autore di un eccezionale Mondiale Under 19) e Riccardi sono due baby della Roma, in futuro state certi che ucciderete per loro al fantacalcio. Ad oggi, è presto. Chiudiamo con due talenti in rampa di lancio, entrambi nuovi arrivati nella capitale: Berisha è il jolly che si è voluto regalare Tare dopo essersene innamorato nella doppia sfida col Salisburgo, può fare la mezzala o la mezzapunta, ma è molto duttile; ha passo e un discreto strappo, ci sarà spazio anche per lui. Attenzione a Coric, arrivato dalla Dinamo Zagabria, vera e propria fucina di campioncini, per 7 milioni di euro; sono anni che se ne sente parlare per la sua precocità, è ancora giovanissimo. Nel centrocampo giallorosso c’è tanto traffico e le cilindrate dei compagni, per costi ed esperienze, sono maggiori; ma lui ha già stupito per talento e personalità. E se sfrecciasse una nuova utilitaria in città? Incuriosisce Vloet, nuovo acquisto del Frosinone che ha fatto discretamente bene in Olanda; dilemma Ucan, che nel suo passato romanista non ha entusiasmato più di tanto e comunque ha una concorrenza non banale anche nella nuova avventura ad Empoli. Soriano non si discute: giocatore forte, bene in passato in blucerchiato, può fare ancora meglio in granata.
C + W – Ingelsson.
Ingelsson unico di tutta la lista con questo ruolo, ma si prospetta poco spazio per il talentino dell’Udinese.
C + W + T – Bonaventura, Soddimo, Kiyine.
Profili che offrono l’imbarazzo della scelta a livello tattico, permettono di non fissarsi su un solo modulo, ma di variare a seconda di giornate ed avversario. Bonaventura è l’unico vero e proprio giocatore interessante di questa categoria, le sue prestazioni sono sempre più centrali nelle sorti del Milan; può sfruttare l’arrivo di un bomber d’appoggio come Higuain per attaccare le seconde palle e rendersi decisivo in zona gol. Soddimo nella prima esperienza in A del Frosinone era un profilo interessante; adesso l’appeal è un po’ sceso, perché Longo sembra intenzionato a presentarsi al grande pubblico con un più prudente 3-5-2, in cui, tatticamente, fatica a trovare spazio; potrebbe anche andare via. Kiyine al Chievo, con Maran, ha faticato a trovare spazio; vediamo se con D’Anna la musica cambierà, ma parte sicuramente dietro nelle gerarchie. anche oggi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
