OBIETTIVO CHAMPIONS - "Penso che il risultato massimo possa essere la qualificazione in Champions, non può essere una Roma in questo momento in grado di vincere lo Scudetto. Poi, dopo, non si sa mai, però credo che quello sia il traguardo massimo da proporci. Ma il traguardo migliore, per me, è quello di rendere questa squadra più forte, con giocatori il più possibile da Nazionale, il più possibile internazionali, costruire un nucleo sempre più ampio di giocatori che possano dare continuità a questa squadra e che possano creare il nocciolo duro sul quale, magari il prossimo anno, anche con più disponibilità, poter inserire quelle cose che possono alzare il livello, quei giocatori che in questo momento sul mercato non possono essere ancora trattati, ma che spero e mi auguro che la Roma, nel tempo, possa arrivare a fare. E questo è il primo programma a cui aspiro: una squadra che crei un nocciolo forte, duro, compatto, di esempio per tutti i nuovi che arrivano, che dia continuità, che dia forza, che dia solidità a una squadra".
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MIX DI GIOVANI E NON - "Giocatori come Paredes sacrificabili? Se vogliamo, anche con giocatori relativamente giovani – in questo momento relativamente giovani – poi è chiaro che c’è sempre bisogno di un mix, ma che possono dare veramente tanto, perché questo, nella mia esperienza, è quello che poi ha portato a far crescere le squadre. Anche vendendo magari qualche pezzo, magari la Roma non ne avrà bisogno, non lo so, però può essere una forza anche questa: se hai del valore dentro, se hai dei giocatori che raggiungono una valorizzazione alta, poi ne trae beneficio tutto quanto il movimento".
COSA CREARE A ROMA - No, no, rimango nella stessa idea. Cioè, quando devi dare subito dei segnali importanti, devi subito portare la gente dalla tua parte. Poi questo non significa vincere tutte le partite o raggiungere traguardi impossibili. Però devi dare un’identità alla squadra e la gente si deve riconoscere un po’ in questa squadra, deve avere fiducia in questa squadra. Ma non c’è bisogno di dirlo, devi sostenerla, questo l’ho sempre fatto. E questa è l’ambizione più grossa, no? Se tu riesci a creare questa sinergia con il tuo pubblico, con la tua gente, poi superi anche meglio le difficoltà che sono dettate dagli avversari. Questo è un campionato difficilissimo. Se pensate a tutto quello che ha fatto la Roma, ma dietro ci sono squadre che sono fuori dalle coppe, squadre importanti, ci sono altre squadre emergenti che stanno spendendo anche molto per poter risalire. C’è una corsa, più che allo Scudetto, alle posizioni di Champions, che sono quelle che permettono di distanziarsi ancora di più e di creare un gap con le altre squadre. È evidente che quando entri in una piazza che ha così tanto entusiasmo, devi entrare forte. Devi entrare forte, ma forte non significa… cioè, quello che ritengo io forte è quello con una squadra che ti segue e crea un ambiente forte. Se riesci a creare questo – ho già fatto degli esempi prima – ti senti più forte in tutto".
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