CLIMA - "Tutti quanti, da quando sono arrivato, mi mettete un po’ in guardia su questa situazione di Roma, di una città difficile calcisticamente dove è complicato raggiungere degli obiettivi, per tutta una serie di motivi, di ragioni. Io credo che questa debba essere una forza, non una debolezza. Il fatto che voi siete in tanti, poi mi parlano delle radio, poi mi parlano della pressione, però io da fuori vedo un grande entusiasmo, una grande voglia di calcio, una grande voglia di raggiungere obiettivi. Io penso e credo che tutte queste energie e tutte queste forze vadano probabilmente incanalate nel modo migliore. Se adesso, come dicevate prima, negli ultimi sei anni, o anche in precedenza, ci sono state difficoltà a raggiungere magari degli obiettivi sperati, probabilmente possiamo correggere qualcosa, no? Possiamo portare qualcosa in una direzione giusta che consenta magari alla Roma di essere più forte, più competitiva, anche perché le energie che si vedono sono straordinarie".
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AMBIZIONE - "Se Napoli è riuscito negli ultimi tre anni a vincere lo Scudetto, se Parigi è diventata la capitale d’Europa non più solo per il turismo ma anche per il calcio, cosa che fino a 15 o 20 anni fa non era, probabilmente vuol dire che si può fare anche qui, non solo a Torino, Milano o altrove. È chiaro che per poterlo fare bisogna costruire il mondo giusto, mettere tutte le situazioni nella spinta giusta. Siccome anche tutti quanti voi siete tifosi della Roma, quindi volete tutti il meglio per la Roma, come del resto lo vuole chi lavora dall’altra parte. Se riusciamo a fare questo siamo un po' più forti".
FEELING COI TIFOSI - "Il feeling con i tifosi, io credo che ci sia, c’è sempre stato. Roma è Roma, ma mai come Roma. Se rientra una parte mia, è chiaro che è inutile nascondersi: quello che conta sono i risultati. Poi bisogna capire quali sono i risultati. Io credo che noi dobbiamo porci prima di tutto l’idea – ed è quello che mi ha spinto veramente in modo forte ad affrontare questa realtà – che possiamo fare qualcosa di giusto, possiamo alzare il livello. Certo, se parto dai risultati che ha fatto Claudio nelle ultime 22-23 giornate, sono stati straordinari, ma questo significa una cosa: quello che conta più di tutti è la squadra. E lui ha dato una dimostrazione fondamentale. Al di là dei singoli, che sono sicuramente importanti, però gli stessi giocatori che erano in grandissima difficoltà di risultati, riuscendo ad avere un po’ più di atteggiamento anche per la squadra, è stato molto bello anche vedere tutti quelli che erano in panchina, come aiutavano, come spingevano. Questo è un valore da difendere, da mantenere, ed è la base sulla quale si può fare squadra e con la squadra poi ottenere il meglio. Non è che si possa, in una piazza come Roma, fare programmi a dieci anni. Si deve essere molto più veloci, molto più concreti. Però è anche vero che bisogna prendere la base di quella che è oggi e cercare di fare da lì un punto e cominciare a far crescere una squadra, sperare e volere fortemente che i tifosi si identifichino in quella squadra: per come gioca, per come affronta gli avversari, per come vince. E questo credo sia il primo punto che mi impongo, poi il resto viene di conseguenza".
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