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Ibra: “Fare il dirigente più difficile che giocare. Io non recito, ai giovani di oggi dico…”

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Parla Zlatan Ibrahimovic, direttamente dagli Stati Uniti. Ecco le sue dichiarazioni a CBS Mornings, riportate da milannews.it: “Giocare a calcio è più semplice rispetto a quello che sto facendo oggi, ma sto imparando. Sto attraversando una...
Alessandro Cosattini

Parla Zlatan Ibrahimovic, direttamente dagli Stati Uniti. Ecco le sue dichiarazioni a CBS Mornings, riportate da milannews.it: “Giocare a calcio è più semplice rispetto a quello che sto facendo oggi, ma sto imparando. Sto attraversando una fase di apprendimento, sono umile. È un'angolazione differente rispetto a quello a cui ero abituato, ma ho ottimi professionisti attorno a me, quindi…".

COSA PIÙ DIFFICILE - "Fino a quando vincono mi va bene. Il problema è quando iniziano a perdere (ride, ndr), siamo venuti con un'atteggiamento diverso, ma va bene. Il problema è che io non posso influenzare il gioco, come facevo prima, quindi devi trasferire il tuo atteggiamento, la tua mentalità, la tua esperienza negli altri giocatori, ma stanno lavorando bene".


CARATTERE - “Sicuro di me? Sono un "bullettproff mind" (mente antiproiettile ndr). Se Zlatan è un personaggio? No, Zlatan sono io. Molte persone mi chiedono spesso se io reciti, ma no. Quello che vedi sono io. Da dove vengo era importante essere sicuri di sè, dovevi vedertela da solo e dimostrare a te stesso di essere il migliore, ma non solo nel calcio o in qualsiasi cosa io abbia fatto, come a scuola. Io penso che sia importante, perché quando entri in questo mondo, il 50% è una questione di testa".

GIOVANI DI OGGI - "Dipende da quanto lontano vuoi arrivare. Io ho creduto nella disciplina e nel duro lavoro, che ripagano sempre. Quindi già in tenera età devi prepararti mentalmente perché quando arrivi sui grandi palcoscenici o mangi o vieni mangiato. Con i ragazzi di giovani di oggi devi prima conoscerli e poi spingerli”.