SENZA BERARDI - Ecco quelle in conferenza, riportate da TMW: "Non è la prima volta da quando ci sono, nella prima stagione che ho fatto io non ha giocato le prime due. È difficile giocare a mercato aperto, è difficile giocare con i tuoi giocatori più importanti e i sostituti sono giovani, chiacchierati, noi perdiamo di più di squadre che hanno una rosa più equilibrata, se poi aggiungo che nelle squadre segnano sempre i soliti, quindi dobbiamo recuperare chi faceva gol e metterli in altri giocatori ma non è semplice perché la Serie A non ti dà tempo ma questo è un ambiente sano. Dobbiamo essere equilibrati perché da fuori arrivano messaggi troppo ottimistici e giornalistici ma dobbiamo rivedere i nostri obiettivi per quelli che siamo. Non sono un folle, l'anno scorso avrei detto che abbiamo sbagliato qualcosa dopo una prova così, quest'anno non posso dire la stessa cosa. I ragazzi sono stati bravi, veramente bravi".
SCAMACCA - "Gli faccio un grande in bocca al lupo. Ci siamo sentiti precedentemente alla gara perché è un ragazzo veramente sensibile, al tempo stesso auguro all'Atalanta di valorizzarlo come è accaduto al Sassuolo, perché è andato più che in doppia cifra e sono sicuro che questo avverrà".
SINGOLI - "Sono molto contento di Erlic, ci lavoro per questo con lui. È normale che più partite fai, hai la possibilità di parlare un po' di più, lui è diventato un 'senatore' e si assume delle responsabilità. Ma oggi citare solo lui sarebbe un peccato perché Pinamonti ha fatto bene, i centrocampisti hanno fatto bene, Bajrami ha fatto bene. Ha avuto un precampionato non semplice, non è semplice arrivare a giocare 90 minuti alla prima con un 2004 a destra, poi un 2003 esordiente, davanti un esordiente e contro l'Atalanta, loro spostano ancora di più con i cambi e devo fare i complimenti a tutti".
CEIDE FUORI - "Abbiamo fatto bene. Le scelte sono state giuste, la mentalità è stata giusta, ma davanti avevamo una squadra che è un livello superiore al nostro e abbiamo la possibilità di ridurre il gap. Siamo in un momento di cambiamento, i giovani danno linfa nuova ma devono essere accompagnati ma chi ha giocato ha fatto bene, è la differenza che è sostanziale e oggi era quasi impossibile fare di più".
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