Bufera Keita. Non si è presentato il senegalese ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti della Lazio a Formello. Dopo l’esclusione dai convocati per la Supercoppa con la Juventus, le parti hanno iniziato un vero e proprio braccio di...
Bufera Keita. Non si è presentato il senegalese ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti della Lazio a Formello. Dopo l’esclusione dai convocati per la Supercoppa con la Juventus, le parti hanno iniziato un vero e proprio braccio di ferro. La Lazio è furibonda: saranno richiesti provvedimenti disciplinari nei confronti di Keita. La sua esclusione nella prima gara di campionato con la Spal è ormai scontata. La Gazzetta dello Sport per far luce sulla situazione del senegalese ha intervistato Roberto Calenda, agente del giocatore.
Perché Keita non si è presentato?
"Il ragazzo è esasperato per una serie di comportamenti del club e non è più disposto a sopportare. Sono arrivate anche le scritte offensive sui muri a Formello, evidentemente alimentate dalle dichiarazioni fuorvianti con le quali la Lazio sta gestendo la vicenda".
"Pur giocando poco (ma sono 31 le presenze, con l’assenza per la Coppa d’Africa, ndr), l’anno scorso ha realizzato 16 gol. Ha 22 anni, l’età giusta per cominciare a raccogliere i primi frutti del suo talento e del suo impegno. Dopo la stagione con Pioli, aveva chiesto di essere ceduto. Il club gli ha promesso un posto in squadra con Inzaghi e un contratto da top player: ma nessun nuovo contratto gli è stato proposto".
Ma è possibile che non sia mai arrivata un’offerta concreta della Lazio? Che tipo di dialogo avete?
"Solo a giugno ci è stata recapitata per email una proposta informale di rinnovo: ma mentre il presidente, quando parla della sua cessione, valuta Keita come un top player, il compenso proposto per il rinnovo contrattuale è quello di un giocatore come tanti. C’è qualcosa che non quadra. Dopodiché, Keita aveva detto al presidente e al mister che a prescindere dalla vicenda contrattuale avrebbe dato il 100% per la Lazio fino alla scadenza, come è giusto che sia. Per tutta risposta, non è stato neppure convocato per la finale di Supercoppa. Non è stato lasciato in panca per scelta tattica dell’allenatore in quella partita, come può accadere: non è stato proprio convocato, il che è un segnale molto brutto per un giocatore che ha fatto quel che ha fatto per la Lazio e che, nonostante tutto, si era fatto trovare perfettamente pronto per quella partita. Il ragazzo ci è rimasto molto male e ora la società ne paga le conseguenze".