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Braccio di ferro Keita, parla l’agente: “Esasperato dalla Lazio”. E contro la Spal…

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Bufera Keita. Non si è presentato il senegalese ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti della Lazio a Formello. Dopo l’esclusione dai convocati per la Supercoppa con la Juventus, le parti hanno iniziato un vero e proprio braccio di...
Alessandro Cosattini

Bufera Keita. Non si è presentato il senegalese ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti della Lazio a Formello. Dopo l’esclusione dai convocati per la Supercoppa con la Juventus, le parti hanno iniziato un vero e proprio braccio di ferro. La Lazio è furibonda: saranno richiesti provvedimenti disciplinari nei confronti di Keita. La sua esclusione nella prima gara di campionato con la Spal è ormai scontata. La Gazzetta dello Sport per far luce sulla situazione del senegalese ha intervistato Roberto Calenda, agente del giocatore.

Perché Keita non si è presentato?

"Il ragazzo è esasperato per una serie di comportamenti del club e non è più disposto a sopportare. Sono arrivate anche le scritte offensive sui muri a Formello, evidentemente alimentate dalle dichiarazioni fuorvianti con le quali la Lazio sta gestendo la vicenda".


Cosa si è rotto?

"Pur giocando poco (ma sono 31 le presenze, con l’assenza per la Coppa d’Africa, ndr), l’anno scorso ha realizzato 16 gol. Ha 22 anni, l’età giusta per cominciare a raccogliere i primi frutti del suo talento e del suo impegno. Dopo la stagione con Pioli, aveva chiesto di essere ceduto. Il club gli ha promesso un posto in squadra con Inzaghi e un contratto da top player: ma nessun nuovo contratto gli è stato proposto".

Ma è possibile che non sia mai arrivata un’offerta concreta della Lazio? Che tipo di dialogo avete?

"Solo a giugno ci è stata recapitata per email una proposta informale di rinnovo: ma mentre il presidente, quando parla della sua cessione, valuta Keita come un top player, il compenso proposto per il rinnovo contrattuale è quello di un giocatore come tanti. C’è qualcosa che non quadra. Dopodiché, Keita aveva detto al presidente e al mister che a prescindere dalla vicenda contrattuale avrebbe dato il 100% per la Lazio fino alla scadenza, come è giusto che sia. Per tutta risposta, non è stato neppure convocato per la finale di Supercoppa. Non è stato lasciato in panca per scelta tattica dell’allenatore in quella partita, come può accadere: non è stato proprio convocato, il che è un segnale molto brutto per un giocatore che ha fatto quel che ha fatto per la Lazio e che, nonostante tutto, si era fatto trovare perfettamente pronto per quella partita. Il ragazzo ci è rimasto molto male e ora la società ne paga le conseguenze".