MERCATO - "Avremo modo di confrontarci bene dopo la conferenza sul futuro mercato".
ESTERNI - Li vogliamo efficaci, Orsolini ha dimostrato di saper fare la differenza e cambia il piano gara per gli avversari. Più estro c'è davanti e meglio è. Orsolini, Karlsson e Ndoye hanno le caratteristiche giuste".
GIOCO DI MOTTA - "Dal punto di vista dello sviluppo del gioco ci si somiglia. Lavoriamo in ampiezza con gli esterni, sviluppiamo da dietro con i difensori e si parte dal basso. I mediani sono sempre coinvolti, la punta deve essere il terminale ma anche lavorare per la squadra. Ci si somiglia, poi ognuno di noi ha il suo modo di lavorare e preparare le partite".
OBIETTIVI - "Vogliamo cercare di mantenere un livello alto, continuare a proporre gioco e far divertire la gente. Lo scopo è migliorare sempre i calciatori e trovare una costanza di rendimento in termini di prestazioni. Vogliamo fare bene in campionato e onorare la Champions. Sono convinto che si può venir fuori a testa alta da ogni partita. Il primo scopo è giocare bene perché se non si gioca bene le partite non si vincono".
SCELTA - "Dopo aver superato la semifinale di Conference mi sono concentrato sulla preparazione alla finale, poi c'era anche il recupero di campionato e alla fine c'è stata tanta amarezza perché credevo in quella vittoria. Nei giorni successivi ho avuto modo di continuare a parlare con i direttori e non c'è stato nessun problema. Il mio staff? Sono miei collaboratori da tanti anni e adesso vedremo come integrare con alcune figure. Abbiamo voglia di fare bene. Un allenatore che arriva dopo una salvezza e approda a Firenze e riesce a raggiungere grandi obiettivi è normale che sia cambiato. E' chiaro che sono diverso sotto tanti punti di vista. Ci si migliora per forza e sono anche i calciatori che ti danno una mano per essere diverso e farli rendere. Non avevo mai fatto una coppa e in due anni siamo arrivati in fondo. Sono esperienze che ti porti dietro. Nel calcio il dopo non si conosce mai, arrivo qui con grande entusiasmo, Sartori l'ho conosciuto da calciatore e ora sono al suo fianco da allenatore e quello che sarà il futuro non lo so. Darò tutto me stesso. La Champions è qualcosa che aggiunge al mio percorso un nuovo traguardo. L'esperienza della Conference mi trova preparato nella gestione degli impegni, ma affronteremo squadre di grandissimo valore".
FINALI PERSE - "Ci si dimentica in fretta del percorso che ti porta a giocare le finali. Arrivare in fondo è un merito, poi le finali vuoi sempre vincerle ma non sempre ci si riesce. Guardate Gasperini, che era reduce da qualche amarezza e ha vinto e mi ha ricordato che i percorsi rimangono e danno valore. Mi auguro di giocare ancora delle finali".
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