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Italiano: “Orsolini, Ndoye e Karlsson, caratteristiche giuste”. L’a.d.: “Calafiori, l’agente sa…”

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Vincenzo Italiano, nuovo tecnico del Bologna, si è presentato oggi in conferenza stampa. Ecco le sue parole.
Marco Astori

Vincenzo Italiano, nuovo tecnico del Bologna, si è presentato oggi in conferenza stampa. Ecco le sue parole riprese da TuttoBolognaWeb.

BOLOGNA - "Sono emozionato, avere questa bella opportunità con il Bologna è molto bello. Mi hanno voluto fortemente e li ringrazio. Sarà un anno importante, bisognerà confermarsi e avremo una competizione europea dove vogliamo ben figurare. C'è grande entusiasmo da parte mia e del mio staff: ci sono i presupposti per lavorare bene. Ho visto da subito un bell'ambiente. Sono molto felice. Ho visto la crescita del Bologna l'anno scorso e sono curioso di ritrovare i calciatori quando ripartiremo. La squadra si è espressa a livelli grandiosi e vogliamo continuare questo percorso".


ZIRKZEE E CALAFIORI - "Tutti hanno dimostrato di essere all'altezza e hanno stupito tutti, me compreso. I giocatori hanno già alzato il livello, tanti sono di caratura internazionale e sono all'Europeo. Strada facendo vedremo perché ancora non abbiamo approfondito il futuro di qualche giocatore in termini di mercato. Sono convinto che ci presenteremo bene".

ANCORA CALAFIORI - "Aspettiamo luglio per avere tutti i ragazzi a disposizione, poi ovviamente un allenatore deve sentire e ascoltare tutti. Sentirò quelle che sono le esigenze e mi è già successo che qualche giocatore cambiasse la sua idea. Vedremo. Lavoriamo per fare il bene del Bologna, per vincere le partite e insieme sono convinto che ne potremo vincere tante". Di lui ha parlato anche l'ad Fenucci: ""Su Calafiori la volontà è di confermare gran parte della rosa di questa stagione. Vogliamo andare avanti con questo gruppo che uò ancora migliorare. Preferiamo continuare con loro, al momento abbiamo già comunicato al suo agente che non abbiamo intenzione di spostare il giocatore".

MERCATO - "Avremo modo di confrontarci bene dopo la conferenza sul futuro mercato".

ESTERNI - Li vogliamo efficaci, Orsolini ha dimostrato di saper fare la differenza e cambia il piano gara per gli avversari. Più estro c'è davanti e meglio è. Orsolini, Karlsson e Ndoye hanno le caratteristiche giuste".

GIOCO DI MOTTA - "Dal punto di vista dello sviluppo del gioco ci si somiglia. Lavoriamo in ampiezza con gli esterni, sviluppiamo da dietro con i difensori e si parte dal basso. I mediani sono sempre coinvolti, la punta deve essere il terminale ma anche lavorare per la squadra. Ci si somiglia, poi ognuno di noi ha il suo modo di lavorare e preparare le partite".

OBIETTIVI - "Vogliamo cercare di mantenere un livello alto, continuare a proporre gioco e far divertire la gente. Lo scopo è migliorare sempre i calciatori e trovare una costanza di rendimento in termini di prestazioni. Vogliamo fare bene in campionato e onorare la Champions. Sono convinto che si può venir fuori a testa alta da ogni partita. Il primo scopo è giocare bene perché se non si gioca bene le partite non si vincono".

SCELTA - "Dopo aver superato la semifinale di Conference mi sono concentrato sulla preparazione alla finale, poi c'era anche il recupero di campionato e alla fine c'è stata tanta amarezza perché credevo in quella vittoria. Nei giorni successivi ho avuto modo di continuare a parlare con i direttori e non c'è stato nessun problema. Il mio staff? Sono miei collaboratori da tanti anni e adesso vedremo come integrare con alcune figure. Abbiamo voglia di fare bene. Un allenatore che arriva dopo una salvezza e approda a Firenze e riesce a raggiungere grandi obiettivi è normale che sia cambiato. E' chiaro che sono diverso sotto tanti punti di vista. Ci si migliora per forza e sono anche i calciatori che ti danno una mano per essere diverso e farli rendere. Non avevo mai fatto una coppa e in due anni siamo arrivati in fondo. Sono esperienze che ti porti dietro. Nel calcio il dopo non si conosce mai, arrivo qui con grande entusiasmo, Sartori l'ho conosciuto da calciatore e ora sono al suo fianco da allenatore e quello che sarà il futuro non lo so. Darò tutto me stesso. La Champions è qualcosa che aggiunge al mio percorso un nuovo traguardo. L'esperienza della Conference mi trova preparato nella gestione degli impegni, ma affronteremo squadre di grandissimo valore".

FINALI PERSE - "Ci si dimentica in fretta del percorso che ti porta a giocare le finali. Arrivare in fondo è un merito, poi le finali vuoi sempre vincerle ma non sempre ci si riesce. Guardate Gasperini, che era reduce da qualche amarezza e ha vinto e mi ha ricordato che i percorsi rimangono e danno valore. Mi auguro di giocare ancora delle finali".