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Ds Lazio: “Ottimista per Greenwood e fiducioso per Tavares! Vi presento i nuovi”

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A margine della conferenza stampa di Tijjani Noslin, il ds della Lazio Angelo Fabiani ha parlato in conferenza stampa, da Immobile a Greenwood. Confermando anche la trattativa avanzata per Nuno Tavares.
Guglielmo Cannavale

A margine della conferenza stampa di Tijjani Noslin, il ds della Lazio Angelo Fabiani ha parlato in conferenza stampa, da Immobile a Greenwood. Confermando anche la trattativa avanzata per Nuno Tavares.

TAVARES - "Tavares è un elemento che interessa molto alla Lazio, ci sono delle corrispondenze tra le due società sull'accordo che è stato trovato ieri. Prima di fare un'operazione però bisogna mettere d'accordo tante componenti, bisogna trovare l'intesa con gli agenti. Sono più che fiducioso, ma per motivi scaramantici non dico che è già un giocatore della Lazio".


OBIETTIVI - "Non mi sarei mai aspettato di ritrovarmi davanti a un ricambio generazionale quando mi è stata affidata la guida della prima squadra. Con quest'anno siamo a circa 10 calciatori nuovi in un anno, tutti con determinate caratteristiche e determinati elementi, non ultima l'età, per iniziare un nuovo ciclo. I cicli non hanno una durata mensile ma di uno, due, massimo tre anni. Quali saranno i risultati quest'anno o il prossimo anno non lo so, ho detto che ci dovevamo ispirare a modelli di società non italiane, forse Bologna e Atalanta possono essere modelli in Italia e stiamo facendo questo. Mi assumo tutte le responsabilità, ci metto la faccia, sono convinto del lavoro che stiamo facendo, poi i risultati ci diranno se abbiamo fatto bene o male. Il rettangolo verde è il giudice supremo e solo il campo ci potrà dire se abbiamo fatto qualcosa di buono o meno. Dobbiamo supportare questi ragazzi perché hanno molto da dare da un punto di vista tecnico e caratteriale".

GREENWOOD - "Già lo scorso anno lo stavamo trattando, siamo ancora in contatto con il Manchester United. Ci sono tutt'ora azioni di disturbo ma questo fa parte del calciomercato, i consigli del diavolo se li mangia la volpe e io non sono una volpe. C'è un'intercambiabilità di ruoli, Noslin ha spiegato che può giocare sia da esterno che da punta centrale. Ricordo un anno una squadra ha fatto cose importanti senza una punta di ruolo, Liedholm diceva basta che son bravi. Abbiamo ragionato in società nel vertice fatto con il presidente e l'allenatore che ci saranno tante partite, ci sarà bisogno di qualche elemento in più. Non parlerei di eventuali esuberi, ma di funzionalità in una stagione sempre più complicata e difficile. Ottimista per Greenwood? Io sono nato ottimista. Il mercato come i soldi non dorme mai".

ANCORA IMMOBILE - "Mi auguro che rimanga alla Lazio, sarò sempre un tifoso di Immobile e sarà sempre la storia della Lazio. Oggi è parte integrante della Lazio, dovendo chiudere altre situazioni questa non è una priorità e ci porremo l'interrogativo nei prossimi giorni, parlando anche con il mister perché tutto ciò che stiamo facendo lo stiamo facendo di comune accordo con l'allenatore. Ad oggi Immobile è tra i convocati per Auronzo, poi se dovesse cambiare qualcosa vedremo".

NOSLIN - "Critiche sul prezzo? Se adesso generalizzo offendo molti di voi che non c'entrano nulla, ma c'è stato un collega in particolare che non vedo e che ha detto questa ca***ta perché un conto è fare calcio e un conto fare il direttore di un giornale. Potrei dire di aver preso Ederson alla Salernitana per sei milioni e rivenduto a venti. Noslin ha detto che c'era il Torino su di lui, forse offrendo anche qualcosa in più al ragazzo, ma ci ha favorito la presenza di Baroni altrimenti Noslin sarebbe stato pagato ancor di più. Siccome c'è gente che ha il dente avvelenato, non ha nulla da fare e deve dire un sacco di stupidaggini, allora direi che prima di parlare di calcio giocato bisogna azionare il cervello".

COMPLETARE LA ROSA - "Incedibili è una parola grossa, qui nessuno è incedibile. La cosa che più ci premeva come società era mettere il nuovo allenatore nelle condizioni di lavorare con tutti i giocatori a disposizione. Mancherebbe questo famoso terzino sinistro, ma c'è da dire che abbiamo Pellegrini, Marusic spesso ha giocato a sinistra, quindi oggi il ritiro si può affrontare nel miglior modo possibile. Manca un mese e mezzo alla chiusura del mercato e vedremo se ci sarà la possibilità di migliorare, questo è un nostro dovere. Domani parte la squadra e crediamo di aver messo a disposizione dello staff tecnico tutti i giocatori nei vari ruoli. Il gioco poi che proporrà Baroni prevede un'interscambiabilità dei ruoli e ad oggi questo è più che sufficiente".

ALLENATORE - "Sarri ha detto determinate cose, è un mio amico e nutro grande stima nei suoi confronti. Mi sono commosso quando è andato via, ma né io né Sarri abbiamo inventato il calcio, poi ognuno di noi ha la propria dialettica. Ho sempre apprezzato e assecondato quella di Sarri, lo scorso anno vengono attribuite responsabilità a Lotito ma il mercato lo fa il sottoscritto e le responsabilità sono mie. Ciò che ho chiesto al presidente di comune accordo con il mister ci è stato concesso, quindi non ci sono problemi. La contestazione? Faccio questo mestiere da trent'anni, non pensate che a Messina o a Trieste non ci sia stata contestazione, per me ogni contestazione è uno stimolo per fare sempre meglio e mi ha dato sempre spunti positivi. Questa è la mia personale opinione, contestare è una cosa lecita, ho visto una contestazione molto civile, i tifosi avranno le loro ragioni, da parte mia mi auguro di poter smentire sul campo questa contestazione. Io sono sette giorni su sette a Formello e lavoro per il bene della Lazio, c'è tutto l'amore e tutta la professionalità per costruire un futuro importante. Mi riferisco a quel modello di calcio che a me piace, il modello Feyenoord, il modello Atalanta o Bologna, con gente che non deve servirsi della Lazio ma che deve essere al servizio della Lazio. Mi auguro di terminare questo percorso iniziato un anno fa nel minor tempo possibile, ma chi è alla Lazio deve sapere che tutto ciò che si fa deve essere fatto per il bene della Lazio, dei tifosi, dei media. Se le cose vanno bene è un bene per tutti, quando ci sono le critiche non la prendo male, la critica aiuta a migliorarsi. Sentire una critica ti fa aprire gli occhi, la cogli al volo e cerchi di migliorare. Ben venga la critica e qualche contestazione, a me personalmente hanno sempre aiutato a crescere nel percorso professionale. Il presidente poi parla per lui, io parlo a nome di direttore sportivo e l'allenatore parla come allenatore. Non devo fare l'avvocato di Lotito, ci lavoro da oltre dieci anni e non mi ha mai imposto nulla. Se ci sono degli errori mi assumo le responsabilità in prima persona".

DELE-BASHIRU - "Dele-Bashiru è una novità per voi, oggi un giocatore si può vedere in tanti modi. Voi che fate questo mestiere vedete tante partite e vi rendete subito conto delle qualità di un giocatore. Su Dele-Bashiru ci sono pochissime immagini, questo ragazzo lo abbiamo studiato a fondo, non una settimana. Quando un elemento come Dele-Bashiru ha delle performance fisiche stabilite da queste piattaforme e viene seguito dai tuoi osservatori, 2+2 fa quattro e questo giocatore ha le qualità che servono a Baroni. Quando Baroni vuole giocare con il 4-2-3-1 il trequartista deve garantire le due fasi e serve una gamba devastante, per questo è stata fatta la scelta di Dele-Bashiru. Una scelta ponderata non solo per le caratteristiche fisiche, ma anche per delle indicazioni arrivate da chi ha seguito da vicino questo ragazzo. Poi è chiaro che un giocatore deve sempre dimostrare l'anno successivo quanto fatto in precedenza, ma credetemi che non abbiamo preso un giocatore a noi sconosciuto. Su Tchaouna possiamo dire che siamo stati bravi a sfruttare la clausola, quando il ragazzo ha firmato con noi diverse squadre hanno chiamato la Salernitana per provare a prendere il ragazzo, quindi possiamo prenderci dei meriti per questa operazione. Dele-Bashiru ha ottenuto il visto e partirà per il ritiro, abbiamo dato per legge le vacanze che spettano a Hysaj e Zaccagni ma qualcuno di loro potrebbe anche non farle tutte. Zaccagni si sta venendo anche ad allenare".

OBIETTIVO STAGIONALE - "Nella vita non conosco uno che parte battuto, devi sempre lottare per il meglio. Io sono molto fiducioso del lavoro svolto da un anno a questa parte, si è intrapreso un percorso di cultura calcistica diversa, si è passati da un tipo di gioco fatto di possesso asfissiante a un tipo di calcio che attacca la profondità, fisicamente strutturato e con una rosa che si basa sulla fisicità. Basti vedere il calcio inglese o francese, l'eccezione è il calcio spagnolo ma i ragazzi nascono con il tiki-taka ed è diverso. In Italia c'è una base culturale diversa, ogni nazione ha la sua storia, noi per essere competitivi dobbiamo andare verso quella cultura di altri paesi che ogni anno hanno la meglio in Europa. Questo potrà dare beneficio anche al nostro campionato, a stretto giro di posta la Lazio farà divertire i tifosi e potrà divertirsi anche in futuro. Abbiamo preso giovani che hanno una grande voglia di scorrazzare nel campo. Chiedo a tutti quanti pazienza e fiducia, ci toglieranno tante belle soddisfazioni".

SETTORE GIOVANILE - "Sono contento per questa domanda, si parla molto del settore giovanile e spesso a sproposito. Basta avere un microfono e si sparano tante ca***te, mi sono imposto di non accendere più la radio. Qui si sta dicendo che si è perso Dutu, ma Dutu è andato a scadenza e se lui è affascinato da Milan, Juve o altre non si può fare nulla. Il tema è legato alle norme. Se vi chiedessi Sardo che ruolo è, molti di voi neanche saprebbero rispondere. Sardo è stato talmente pubblicizzato in questo periodo che hanno portato anche a certi ragionamenti che con me non attaccano, è arrivata poi la norma del governo e si rimescola tutto. Con la norma dell'apprendistato ti pone una difficoltà oggettiva alla società, prima si poteva l'addestramento tecnico e poi decidere se fare un contratto di tre anni, oggi non più così. Prima che entrasse questa deroga del governo tanti giocatori potevano liberarsi, non sono il tipo che si fa ricattare da un procuratore, non funziona così. Quello è un settore dove il governo e le istituzioni federali devono venirsi incontro, questo è penalizzante per tutto il sistema calcio. Costruisco un giocatore per 4-5 anni, poi perdo un giocatore a zero e come posso investire sui giovani? La Lazio sta investendo molto sul settore giovanile, stiamo dando una casa ai bambini e alle ragazze più giovani, abbiamo costruito uno stabile solo per le ragazze che faranno la Serie A il prossimo anno e in Italia non c'è un centro così bello a livello femminile. Probabilmente negli anni passati qualche metodo non ha funzionato, io uso il mio metodo, poi se vanno da altre parti li accompagno. Io voglio vedere gente che suda per la propria maglia e per la propria gente".

CERCARE GOL - "Il prossimo anno forse andrà via pure Fabiani, ricordate che tutti sono importanti e nessuno indispensabile. Sono andati via giocatori importanti, bisogna andare sul concreto. Ho sentito parlare di annata fallimentare, una debacle, chi lo dice non vuole il bene della Lazio ma solo il bene del proprio portafoglio e fare i capipopolo. Io amo il tifoso che viene allo stadio facendo sacrifici, i mercenari che parlano così li schifo. Il ciclo di Milinkovic, Luis Alberto e Felipe Anderson è chiaro che sia finito, se Anderson è voluto tornare in patria chapeau, grande senso di appartenenza, quello di cui ho parlato prima per il settore giovanile. Il cambio era necessario, gli anni passano per tutti. La Lazio non ha messo alla porta nessuno, Pedro nessuno lo ha messo alla porta. La Lazio poteva dire di non far giocare 20 partite a Pedro per non far scattare il rinnovo automatico, invece non abbiamo detto nulla. È iniziato un nuovo percorso, mi interessa vedere quanti gol facciamo, non quanti tiri facciamo. A stretto giro di posta ci toglieremo molte soddisfazioni. Entusiasmo? Non sono abituato a prendere in giro, mi ci vorrebbe poco a prendere un giocatore a fine carriera e fare tutti felici. La società non deve essere giudicata per queste cose, una società deve essere giudicata per il lavoro che fa e per infondere quel senso di appartenenza che bisogna avere. Si parla sempre del derby, per me rappresenta un'arena, o vita o morte, ma per fare questo devi avere gente che ce l'ha dentro e che dà tutto, poi il calcio è fatto di piccole sfaccettature, ma guai se viene meno questo concetto di guerra agonistica. A me le fichette sono sempre piaciute poco, con le brave persone non vai da nessuna parte. Devi avere dei filibustieri in campo".