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Agnelli: “Preso un caffè con Allegri! Guardiola? Normale pensarci. Su Juve-Inter, Messi, Haaland…”

Alessandro Cosattini

Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, dice tutto. Alle ore 14, all’interno di Tutti Convocati su Radio24, ha parlato il numero uno della Juventus: “Porte chiuse? Credo che in questo momento la priorità per il paese deve...

Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, dice tutto. Alle ore 14, all'interno di Tutti Convocati su Radio24, ha parlato il numero uno della Juventus: "Porte chiuse? Credo che in questo momento la priorità per il paese deve essere la tutela della salute pubblica. Partendo da questo presupposto, deve prevalere che qualsiasi decisione venga presa, sia per tutelare la salute pubblica. Difficile sospendere il campionato, abbiamo un calendario estremamente intasato, figlio anche di decisioni precedenti. Se si sgarra per qualsiasi motivo, recuperare una partita diventa estremamente complicato. Ma diventa prioritaria la salute pubblica adesso, deve prevalere l'interesse pubblico, se decideranno per porte chiuse o rinvio accetteremo questa decisione. In uno stadio diverso sarebbe estremamente complicato. Noi tutti dobbiamo avere in mente ora la tutela della salute pubblica, questa è la priorità”.

JUVE-INTER - "L'ordinanza in Piemonte vige fino a sabato. In questo momento, la partita si gioca regolarmente domenica all'Allianz Stadium col pubblico. Poi valutiamo l'evolversi della situazione, le porte chiuse nell'interesse generale è la scelta giusta. Col Lione, in questo momento, parte la nostra stagione, entra nel vivo la parte fondamentale. Primo semestre? Voto ottimo, siamo primi, agli ottavi e in semifinale di Coppa Italia, la sbavatura se vogliamo è la Supercoppa italiana, ma va valutato tutto l'insieme non una singola partita. Io valuto alla fine, non i vari passaggi durante la stagione. Pensare di voler vincere tutti gli anni a febbraio è sciocco, si vince a maggio lo scudetto. Finché siamo un punto sopra gli altri, le modalità sono in linea con noi".

ALLEGRI - "Allegri? L’ultima volta ho visto settimana scorsa per un caffè, stima e amicizia sono rimaste intatte. Si condividono anni interi, che rimanga questo è normale. Le valutazioni sono state diverse e hanno portato al cambio della guida tecnica e abbiamo individuato in Sarri l’allenatore giusto. Nella sua conferenza, Sarri ha dichiarato che l’impatto che vuole è sui 70 metri, poi dipende dagli interpreti”.

CONTE - “Se ho ripensato a Conte alla Juve? Noi pensiamo a chi vogliamo, non a chi non volevamo. Volevamo Sarri, abbiamo preso Sarri. Conte? Bandiera juventina, capitano juventino, ha vinto tutto, è Juventus. Non ho nessun timore di pensare altro, è Juventus Conte. Con Antonio il rapporto è cordiale, disteso, come deve essere. Si è professionisti, la sfida più affascinante per lui è quella dell’Inter, io stimo Zhang e a me affascina avere un testa a testa con lui a fine campionato”.


GUARDIOLA - "Sarebbe un'eresia dire che nessuno pensi a Guardiola, è normale. Però in questo momento della sua vita ho saputo che è estremamente felice dove è, al di là delle contingenze. Se io sono felice dove sono difficilmente lascio per dove sono. Noi siamo molto contenti di Sarri, al di là delle cene che facciamo. L'impostazione è per i tre anni, la forza di un'idea è nella prosecuzione del tempo, la priorità è proprio questa. Chi vuol vincere non è allegriano, è juventino. Vincere è dogma juventino. Abbiamo vinto 8 scudetti, siamo in corsa per il 9 ma la statistica dice che non sarà sempre così, è la bontà delle idee da seguire".

CHAMPIONS - "Obiettivo e imperativo è diverso. Siamo passati da un sogno a obiettivo, ma 'bisogna vincere' è diverso da 'è diventato un obiettivo'. Quel momento, certifica un cambio nello status della Juventus".

LAZIO - "Va temuta la spensieratezza, non hanno l'obbligo di vincere. Se traghettano marzo e aprile, può essere un ottimo vantaggio. Ma può essere anche un grande nemico allo stesso tempo. Rispetto all'Inter, hanno rose e filosofie diverse, l'Inter si è caricata l'obbligo di vincere con l'arrivo di Conte".

INZAGHI - "Li conosco da 30 anni, entrambi, ho fatto serate con entrambi. Simone mi piace, Pippo anche, due ragazzi per bene. Simone ha fatto un grandissimo lavoro, bisogna vedere come, se e quando reagirà con l'obiettivo di vincere".

RONALDO - "Dagli acquisti di Platini, Zidane, sono sempre stati acquisti per alzare la dimensione sportiva della Juventus. Una volta la ricaduta economica era inferiore, ma l'attrattiva no. Oggi c'è una dimensione maggiore anche economica, partecipare a certe competizioni come la Champions porta a un'esposizione diversa, monetizzando in maniera diversa. È stato il primo giocatore per cui c'è stata una riflessione congiunta fra area sport e ricavi. Ci aggiungeva qualcosa in campo e spostava la riconoscibilità del modello Juventus a brand globale. Fra poco saremo il quarto club per follower sui social...".

MESSI IN ITALIA - "Viene gratis? L'ho letto, l'ho letto... deve essere uno stimolo. Le prime cinque società sono Milan, Inter, Juventus, Roma e Napoli, se tutte avessero un campione del calibro di Messi o Ronaldo sarebbe un qualcosa di migliore per tutti. Se viene in Italia un campione così è solo positivo. Noi non abbiamo problemi all'interno della nostra nazione, il problema è l'estero. Vedere una partita della A all'estero sembra una via crucis".

ALTRO COLPO COME DE LIGT - "Una delle parti che fa sognare di più un tifoso è il mercato, l'arrivo di giocatori. Questa è una domanda che, da prassi, va posta a chi di dovere. Se uno è il responsabile dell'area sportiva deve decidere, io metto a disposizione la bocca di fuoco. C'è l'attribuzione di una delega e una di responsabilità, ora c'è Paratici".

MAROTTA E RONALDO - "Marotta contrario all'acquisto di Ronaldo? In quel momento Marotta faceva parte del gruppo dirigente, la decisione è stata presa collegialmente. Con Cristiano si sono trovate due anime della società".

PARATICI - "Non è sotto esame. È un grandissimo dirigente, ha una differenza rispetto al passato: ora è sotto i riflettori, prima non lo era. È cambiato questo. Il responsabile finisce sempre sotto esame. E lui non è sotto esame con noi. Ha il contratto fino al 2021, ma perché i contratti dei dirigenti sono triennali".

LUKAKU - "Com'è andata davvero con l'Inter? Se apro i giornali, ci accostano quasi tutti i migliori al mondo per fortuna. Poi Paratici ne sceglie circa 25 e sono quelli della stagione. Noi con tutte le speculazioni dovremmo acquistarne 60".

HAALAND - "Haaland? Se parlate di lui, è un altro giocatore accostato. Noi guardiamo a quelli che abbiamo. Sono tutti accostati alla Juve e ne siamo orgogliosi, ma non possiamo acquistarli tutti noi".

"NUOVO RONALDO" - "Serve logica per costruire una squadra, alcuni possono rientrare in quel ragionamento, altri però sono felici dove sono".

CHIELLINI - “Giorgio manca a qualsiasi squadra. È un vero leader in campo e fuori, la sua assenza si è sentita, ma tecnicamente con la rosa che abbiamo non lo abbiamo rimpianto per fortuna”.

COMMISSO - "Le parole di Commisso hanno fatto sentire a Sarri cosa vuol dire Juventus. L'altro ieri ha fatto una battuta Sarri, sul rigore dato alla Spal. Chissà che caso sarebbe nato se fosse successo a parti invertite".

BLOCCO ITALIANO - "Mi viene da riesumare una battuta di mio padre. Potessi scegliere vorrei undici di Torino. Serve un percorso di crescita della Juventus, è evidente che uno zoccolo di italiani per motivi culturali rafforza la sua identità. Se si guarda Spagna, Germania, Olanda, quando arriva un risultato negativo lo vivono in maniera diversa. Sarebbe auspicabile".

DERBY COL TORINO - "Una partita difficile, perché se la vinciamo è normale, se la perdiamo ne parlano per sei mesi".