CESSIONE - "Noi che veniamo dai Balcani facciamo le cose con il cuore e non con il cervello. Io mi sentivo di rimanere, era la mia scelta. Parlando con la mia famiglia e con i miei amici ho capito che qui posso crescere ancora e fare un passo in avanti. Farò ancora tanti gol, tanti assist, vinceremo delle partite, poi quello che viene viene".
IBRA - "Il mio idolo è mio papà, mia mamma e mia sorella. Parlando di calcio mi piace molto Ibrahimovic per il suo carattere, per la sua personalità, per la sua voglia di non mollare mai. Non permette mai a nessuno di comandarlo, senza contare le giocate mostruose che fa. Ho parlato con lui dopo la partita che abbiamo perso 3-2 contro il Milan la scorsa stagione. Di solito sono l'ultimo ad uscire dallo spogliatoio ma quello volta andai subito fuori dallo spogliatoio del Milan per chiedergli la maglia. Quello che mi ha colpito di più è che mi ha scritto la dedica nella nostra lingua e abbiamo parlato un po' nella nostra lingua. Mi ha detto di andare avanti così e di non mollare mai".
RIBERY - "Giocando con Ribery ho capito che i grandi giocatori non hanno voglia di parlare dopo una partita anche se hanno vinto o segnato perché magari non hanno fatto tutto quello che immaginavano di fare in campo. Io lo considero un fratello maggiore per i suoi consigli, c'erano periodi in cui parlavamo ore e ore per migliorarmi. Gli sarò grato per sempre".
ITALIANO - "Una dei motivi per cui ho scelto di rimanere è lui perché dopo il ritiro mi sono detto che con lui ci si diverte. Non ti fa respirare, ogni minimo sbaglio lui lo corregge e per questo mi piace perché in questo modo posso crescere e migliorare. Mi chiama sempre Dusan e non Dus perché è sempre arrabbiato. Mi dice di mettermi come se fossi sotto canestro con i difensori avversari, come se fossi Shaquille O'Neal. Devo proteggere il pallone con il corpo".
PERSONALITÀ -"Io sono matto ma non in senso cattivo, nel senso che non sto mai fermo. Non sono arrogante, forse lo sono sul campo. Sul campo non conosco nessuno, per me in campo è una questione di vita o morte. Deve avere tanta fiducia in te stesso".
FENOMENI - "Mbappé è un campione, un fuoriclasse. Haaland è una macchina da gol, un robot. Mi piace molto lui, sicuramente è più veloce di me per il resto ce la giochiamo".
CHIESA - "Fede per me è mostruoso. Avevamo un rapporto bellissimo e gli auguro il meglio".
PRANDELLI - "Vorrei ringraziare Prandelli che mi ha tirato fuori... non dico la parolaccia. Ha fatto delle cose per me che neanche mio padre ha detto che avrebbe fatto per me".
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