ROMA - "Ero convinto che fosse tutto fatto. E ho già spiegato di aver pagato questa delusione con un ritiro estivo inadeguato, irrispettoso verso il Sassuolo. L’allenatore, Dionisi, mi ha dovuto allontanare un paio di volte dall’allenamento perché non ero concentrato. Giusto così. D’altra parte, anche qui, capisco la Roma: non poteva aspettare tutta l’estate per prendermi. E capisco il dottor Carnevali: non poteva smantellare la squadra e aveva già incassato tanti soldi da Scamacca e Raspadori".
TRATTATIVA - "Ti racconto questa. Quando il mio procuratore Giuseppe Riso discuteva del contratto con Tiago Pinto, io gli ho dato una botta con il gomito per fargli capire che non me ne fregava nulla di un euro in più o in meno. Volevo solo giocare nella Roma".
POSSIBILE CESSIONE - "Lo voglio ancora? Certo. E prima o poi sento che ce la farò. Anzi, come si dice dalle mie parti, je la faccio. Già a gennaio? Non credo, perché penso che il Sassuolo adesso abbia bisogno di me, magari in estate sì. A Riso l’ho detto (ride, ndr): hai fatto i contratti di Mancini e Cristante, ora tocca pure a me! Scherzi a parte, io al Sassuolo sto bene e ho grande rispetto del club e dei tifosi che mi hanno sempre trattato benissimo. Vediamo più avanti cosa succederà".
GIALLOROSSO - "La Roma è tutto per me. Sono nato a Fidene, a cento metri dal mio amico Scamacca. L’idea di segnare un gol all’Olimpico con quella maglia, davanti a tutte le persone che mi vogliono bene, completerebbe il mio percorso. Sarebbe come dire: ecco, ora ce l’ho fatta davvero".
ALTRE SQUADRE - "Qualcosa c’era anche l’estate scorsa, le proposte non mancano. Ma io ho espresso una preferenza".
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