? PROMOZIONI E RETROCESSIONI - Il quotidiano spiega anche il meccanismo delle retrocessioni e promozioni: in sostanza, le squadre B partiranno tutte dalla Lega Pro. In seguito, potranno essere promosse e andare a giocare in Serie B a patto che la prima squadra non sia retrocessa dalla Serie A; in sostanza, non potranno disputare lo stesso campionato della squadra madre, dunque neanche essere promosse fino alla Serie A se si trova lì la propria squadra di riferimento. In più, potranno retrocedere ma non fino alla Serie D dove i calciatori perderebbero lo status di professionisti.
✅ I GIOCATORI APPROVATI - I primi paletti per i requisiti richiesti sui giocatori sono già impostati, ma verranno definiti, completati e annunciati tutti solo più avanti. In primis, le seconde squadre potranno schierare solo giocatori tesserati in Italia da almeno 7 anni. L'altro obbligo sarà di mandare in campo atleti convocabili per l'Under 21, con l'eccezione di tre soli giocatori Over. Di conseguenza, le squadre B saranno stracolme di giocatori italiani (e ne pagherà le conseguenze il campionato Primavera).
⚠️ CASO LIMITE - E se, ad esempio, la Juventus di turno avesse bisogno di convocare un Higuain in squadra B per essere promossa in Serie B potrebbe farlo? L'ipotesi chiaramente fantasiosa de La Gazzetta ha una risposta: per evitare casi assurdi, si può schierare un giocatore prendendolo dalla prima squadra (o 'squadra madre', che dir si voglia) solo se non avrà giocato più di 5 partite in prima squadra nella stagione in corso. E con i requisiti di età (o da Over) elencati in precedenza, naturalmente.
? QUANTI NOMI - Fa specie pensare a quanti giocatori avrebbero già potuto passare in eventuali squadre B quest'anno, ad esempio. Una carrellata di esempi arriva dalla Gazzetta: se ci fosse stata l'Inter, avrebbe potuto mandare in squadra B il terzino Dimarco, il talento Pinamonti o l'attaccante Manaj, la Juventus invece ha tanti giovani italiani che possono sfruttare una vetrina così, sarebbe stato il caso di Riccardo Orsolini o Moise Kean, poi finiti a Bologna e Verona in prestito (ovviamente dopo quest'anno in Serie A non verranno spediti in Lega Pro, è un esempio se fosse stato tutto attivo dalla scorsa estate), senza dimenticare Mandragora che è protagonista a Crotone. E ancora: il Milan con il famoso desaparecido Mastour o i centrocampisti Zanellato e José Mauri, senza parlare dei gioielli dell'Atalanta come Bastoni o Melegoni. Loro avrebbero risposto a questo 'identikit' da seconde squadre, magari se fossero stati in Serie B: capito come cambieranno le scelte sui giovani? Non più solo Primavera o prestito come due soluzioni, ma anche quella di crescersi in casa il proprio talento in una Serie minore e poi richiamarlo con sé qualora dimostrasse di essere pronto.
? AL FANTACALCIO - Un cambiamento non determinante ma comunque da notare, come detto all'inizio, anche per il fantacalcio. L'exploit del Cutrone di turno potrebbe essere agevolato eppure meno immediato: un passaggio in più in seconda squadra per essere sicuro di giocare, solo a quel punto l'occasione di conquistarsi il top club; ma questo naturalmente dipende dalle qualità dei singoli, chi è pronto a sfondare sa dimostrarlo, discorso dunque relativo. Eppure, per i giovani c'è una strada in più che non si chiama per forza prestito, evitando quindi al fantacalcio anche il rischio di prendere l'Orsolini di turno che chiuderà la stagione con due prestiti diversi (Atalanta e Bologna) e zero gol segnati. Ma anche meno opportunità di azzardo per chi ama questo tipo di investimenti che a volte (rare...) si rivelano autentici capolavori. Vantaggi e svantaggi, di certo una realtà in più da tenere d'occhio che cambierà prospettive sui giovani.
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