Sempre ieri, dalle colonne del Gazzettino, è arrivata la testimonianza di uno dei partecipanti al festino che ha contraddetto la tesi dell’accusa: «Eravamo quattro maschi e quattro femmine. Lei ha bevuto quattro gin tonic e se li è pagati. Nessuno l’ha fatta bere. Alle quattro siamo andati tutti a casa del mio amico ad ascoltare musica. Ci si divertiva. Le ragazze ballavano. A lei piace il mio amico. Sono già usciti una volta insieme. Si sono baciati. E poi sono andati in camera insieme a un’altra coppia». Poi ancora il ragazzo racconta di essere stato contattato il giorno dopo dalla donna: «Era molto arrabbiata. Diceva che era stata drogata e violentata, ma lì non c’era droga, nessuno fumava. E poi ha cominciato a parlare di un video girato durante la festa dicendomi che se fosse stato pubblicato sui social ce l’avrebbe fatta pagare. A tutti noi. Lunedì sera è andata in ospedale e ha denunciato. Siamo sconvolti. Non si capisce perché lo abbia fatto. Era consenziente, era quello che voleva lei. Non va bene raccontare cose che non esistono. Non c’era droga in casa, nessuno l’ha drogata». Ieri i carabinieri hanno continuato ad acquisire elementi. Il fascicolo è nelle mani del sostituto procuratore Marco Panzeri (ieri sarebbe stata sentita un’altra ragazza che era nella casa). Mentre la difesa del calciatore è affidata all’avvocato udinese Maurizio Conti che ieri, in serata, è stato a stretto contatto con l’assistito che è molto arrabbiato. Non si capacita della piega che ha preso la vicenda. Ma allo stesso tempo filtra ottimismo per un caso che potrebbe risolversi nel giro di una decina di giorni. Il video pare sia già nelle mani degli inquirenti. E soprattutto questo avrebbe scatenato la reazione della donna", si legge.
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