CAPITANO - "Per me è stato un grande orgoglio. In verità, non mi aspettavo che avessero scelto me: è stata una sorpresa. Ma più che capitano, mi considero un leader... Significa trascinare i ragazzi sempre, dando l’esempio soprattutto fuori dal campo. Sono anche il più anziano del gruppo dopo Donnarumma, sento di avere questa responsabilità sin da quando sono arrivato al Toro".
BARONI - "Mister Baroni ha le idee chiare e una sua filosofia. Rispetto all’anno scorso ci sono delle differenze. Anche se stiamo lavorando con lo stesso modulo, ci sono dei concetti e metodi diversi. Giocheremo in un’altra maniera. I ragazzi stanno entrando nel mondo del mister. L’ambiente è positivo, i ragazzi sono motivati a fare una buona preparazione. Stanno spingendo forte, siamo consapevoli che questa è una parte importante della stagione".
OBIETTIVI - "Il mio obiettivo è sempre stato di andare in doppia cifra, perché da quando sono in Italia ho visto che questa cosa è fondamentale: qui un attaccante forte segna almeno 10 gol ogni anno. Il mio primo obiettivo personale è questo, poi aggiungo anche quello di essere il capocannoniere: un attaccante sogna sempre di esserlo. Mi sento uno degli attaccanti più forti della A ogni giorno. Poi magari la realtà dice un’altra cosa, ovvero che sono infortunato e non gioco da molti mesi. Ma io questa consapevolezza di essere tra i migliori ce l’ho dentro e mi dà ogni giorno la forza di migliorare".
TIFOSI - "Li ringrazio per tutto l’amore che mi dimostrano, ma come capitano del Toro voglio dire loro una cosa: non smettete di credere in questa squadra. Anche se ci saranno delle difficoltà, a questi ragazzi non deve mai mancare la vostra spinta".
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