CAPITANO - "Essere capitano del Toro è un onore e responsabilità: non è una squadra come le altre, ha una storia differente che nessuno ha. Mi ha fatto piacere che mister Vanoli mi abbia scelto: non è facile, ci sono dinamiche in uno spogliatoio e hai altre responsabilità, spero di essere stato per quest’anno un buon capitano".
RICCI GIOCATORE - "Non faccio azioni spettacolari, non sono un attaccante o un trequartista, ma tante volte per un centrocampista un contrasto è quasi come un gol, è importante per la squadra, e anche una rincorsa o un intercetto. E’ un ruolo fondamentale".
GIOVANI - "Sui giovani è cambiata la mentalità, ne vedo di più in campo e fa bene al campionato italiano: si prende spunto dall’estero, dove vedi 2005-2006 che da noi non giocherebbero o magari verrebbero impiegati meno, mentre fuori giocano anche in squadre importanti e fanno la differenza".
FUORI DAL CAMPO - "Non c’è differenza dentro o fuori dal campo, sono così: calmo e pacato, senza reazioni impulsive. Mi piacerebbe essere ricordato come un bravo ragazzo e come un esempio per i giovani".
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