DYBALA - "Per la legge dei grandi numeri prima o poi segnerà".
RENSCH O SOULÉ A DESTRA - "Stasera farò una disamina della settimana e poi sceglierò chi penso che possa far bene in quella fascia. Tutti possono essere un'opzione: Soulé mi ha impressionato contro il Napoli quando raddoppiava Neres. Ha fatto una grande partita lì, potrebbe essere anche lui il designato".
CELIK - "Ruolo definitivo come terzo a destra? Mi sembra un giocatore prettamente da difesa: poi voglio che quando si ha la palla ci si proponga, lui cerca di fare quello che è nelle sue corde. A volte sbaglia qualche passaggio di troppo, ma la voglia di partecipare c'è: il gol di Oporto viene da una sua percussione. Tutti hanno dei difetti, lui sta lavorando molto".
MANCINI - "Io voglio questi tipi di giocatori con personalità, voglio 26 leader perché il leader pensa come un allenatore e non egoisticamente: pensa al bene comune e l'allenatore cerca sempre quello".
ARBITRO - "Non mi interessano queste cose fuori dal calcio. L'arbitro è un enfant prodige francese, ha fatto la finale dell'Europeo e mi ha arbitrato due partite in Ligue 1: è un signor arbitro, bravissimo. Io ho fatto 1200 partite, 90 in Europa: non ho mai detto niente sugli arbitri, mi va sempre bene tutto. Se l'amico che mi ha ricordato di Taylor designato a Budapest è Mourinho? Che fantasia che avete... No, per niente. E' stato detto nello spogliatoio non so da chi, per cui non è José".
BILANCIO FINORA - "La squadra sta bene, sono orgoglioso perché i ragazzi mi hanno seguito dal primo giorno: mi hanno accettato come uno di loro, mi ha fatto molto piacere".
STAGIONE - "Se la Roma di oggi è quella che vale davvero? Io dico sempre che ognuno ha quello che si merita: i purosangue si vedono alla fine, noi abbiamo ancora tanto da dire e da lavorare. Se fossi arrivato prima non conta, conta quello che stanno facendo i ragazzi: hanno recuperato autostima e si divertono, sono grandi cose".
PORTO - "Io tengo sempre alta la guardia con tutti: il calcio è bellissimo, non c'è niente di scritto prima, non sempre il più forte vince. E' 50-50, il Porto è una signora squadra: sono molto giovani, hanno un tasso tecnico elevato, sarà una gran bella partita. Io provo a spiegare la partita, poi c'è l'imponderabile: io chiedo la prestazione e di dare il massimo. Poi puoi giocare bene o male, non sono macchine: sta a noi allenatori capire se è il caso di cambiare o meno".
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