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Ranieri: “Ritiro? Giusto dire stop! Cosa deve fare Koné, Dovbyk sa che c’è da lottare e le due punte…”

Marco Astori
L'allenatore della Roma Claudio Ranieri, intervenuto ai microfoni di DAZN e in conferenza stampa, ha parlato così dopo il pareggio contro la Juventus. Ecco le sue dichiarazioni.

L'allenatore della Roma Claudio Ranieri, intervenuto ai microfoni di DAZN e in conferenza stampa, ha parlato così dopo il pareggio di ieri contro la Juventus. Ecco le sue dichiarazioni.

RITIRO - "Già ho smesso l'anno scorso, poi ci sono state squadre che mi hanno richiesto e ho detto che sarei tornato solo per la Roma e per il Cagliari. Se mi avessero chiamato, avrebbe voluto dire che navigavano in cattive acque. Quando hanno esonerato De Rossi ho detto: bene, arriva Juric. Sono 35 anni che giro per il mondo senza conoscerlo: prima di morire, voglio girare il mondo e vedere cosa c'è oltre il calcio. E' giusto ora che io dica stop. Io sarò un consigliere del presidente, non un dirigente. Cambiano le prospettive, cambia la visione. Mi auguro che il presidente possa avere la fiducia cieca su di me. Io farò solo il bene della Roma. Per il momento sarò solo un consigliere e non un dirigente".

DUE PUNTE - "Ci devo pensare bene, mi piacerebbe giocare con due attaccanti ma se poi devo sostituire non ho nessuno. Se uno si fa male chi metto? Poi mai dire mai. Ci penso ogni volta, so che tolgo un peso a Dovbyk e Shomurodov meriterebbe di giocare sempre. Quando entra però fa sempre bene. Tutti quei ragazzi che entrano lo fanno sempre con tanta voglia di far bene per la squadra".

KONÉ - "Koné è un ragazzo d’oro, molto forte per i 23 anni che ha, deve eliminare alcune cosettine. Parlo sempre con lui ma lo stimo tantissimo".


DOVBYK - "Con Dovbyk c’è un rapporto bellissimo, lui sa che deve tener palla in determinate situazioni per far salire la squadra. E' una lotta greco romana tra l’ultimo uomo difensivo e l’attaccante, anche per gli arbitri è difficile capire chi ha fatto fallo prima, chi mette le mani prima. E' difficilissimo per gli arbitri, ma lui deve sapere che c’è da fare la lotta. In alcuni momenti deve saper fare la lotta. Quando è entrato Shomurodov copriva bene e ha fatto bene. Forse si sentiva solo, e forse ha ragione, ma bisogna fare di necessità virtù".

JUVE - "Ce l'aspettavamo, sapevamo che Tudor avrebbe portato la sua mentalità giocando sempre in avanti. La Juve non mi ha sorpreso, è stata brava. E' una grande squadra e lotterà per il quarto posto e io ci scommetterei. Quando abbiamo iniziato a tirare fuori la testa, hanno fatto gol loro. Abbiamo iniziato bene il secondo tempo, pareggiando la gara e poi ci siamo assestati. Quando non si può vincere, l'importante è non perdere. È stato bello l'aver pareggiato subito la gara e quando capisci di non poter vincere è importante riuscire a non perdere".

DERBY - "È importantissima, inizia il rettilineo finale. Ci poteva stare una falsa partenza. Ora arriva il derby che è una partita bellissima, immensa, ma che si commenta solo a fine partita sperando che si faccia bene, sperando che i tifosi si possano divertire e che ci sia tantissima tecnica in campo".

FORMAZIONE - "Non era una difesa a 4, ma a 3 con Soule a tutta fascia. Poi quando attaccavamo Celik lo accompagnava, ma quando difendeva lui doveva scalare e fare il quinto. Dopo ho cambiato perchè Kelly spingeva troppo, con Shomurodov la situazione si è equilibrata. Poi con Paredes che ha palleggio siamo riusciti a gestire un po’ di più la palla. Noi abbiamo una grossa voglia di far bene, cerchiamo con la grande determinazione che hanno questi ragazzi di sopperire al gap che vuoi o non vuoi c’è. Però io sono contento di questi ragazzi, sono contento perchè danno tutto di quello che hanno dentro. Quando danno tutto è la cosa più bella che possa vedere un allenatore, chi entra entra vuole dare supporto ai compagni. E' un gruppo stupendo, lotteremo, vinceremo e perderemo. Abbiamo giocato contro una grandissima Juventus".