MANCATI ARRIVI - "Parlo di quelli che ho trovato. Mi hanno veramente dato credito, disponibilità. Indipendentemente dalle situazioni che vivono. Questa è una squadra che ha giocatori in scadenza, in prestito o di prossima uscita. Un misto, insomma, ma c’è una bella compattezza, tutti sentono la responsabilità di giocare in una piazza importante".
12 PUNTI - "Culo per alcuni? Quello non fa male. È una bella dote, devo dire che ci sono state altre squadre che hanno ribaltato o vinto partite nei minuti finali. Nella sconfitta non siamo stati fortunati, in alcune vittorie, sì. Però è una cosa abbastanza comune".
RENDIMENTO DI FERGUSON E DOVBYK - "Come no? Li recuperiamo assolutamente (i due centravanti, ndr). Mi spiace solo che Dovbyk sia andato via con la nazionale. Terzo rigore di Dovbyk? E magari l’avrebbe pure segnato. Dispiace anche a me, visto com’è andata a finire e come l’ha tirato Soulé. Ci sarà occasione. Artem è un rigorista, non un improvvisato. Dovbyk lo vedo in crescita, in crescita fisica, è la cosa più importante perché lui è un giocatore essenzialmente di forza, sia per struttura sia per caratteristiche tecniche, e per rendere deve stare molto bene. Vorrei portarlo a una condizione ottimale, alla convinzione di riuscire a far valere i suoi mezzi. Lavoriamo in quella direzione. A Firenze ha fatto bene. Bisogna trasmettergli grande fiducia e senso di appartenenza, deve sapere che la squadra è con lui".
DYBALA E BAILEY - "Sul nostro attacco si è detto tanto, ma abbiamo fatto due gol domenica, a Firenze. È evidente che fino ad oggi Dybala, Pellegrini e Bailey ci hanno dato due mezzi tempi in tre. Recuperandoli, la nostra qualità aumenterà sensibilmente. La qualità di Dybala è veramente da top. Pellegrini è un giocatore di assoluto valore. E Bailey ci darà una grossa mano. Siamo stati un po’ sfortunati con Bailey. Con quei tre e Dovbyk avremo un altro spessore. Perché nel calcio il tutto è valorizzato dal gioco d’attacco. Quando davanti produci della pericolosità e la palla viaggia, tutto il resto migliora. Altrimenti rimane in parte sospeso ed è quello che è successo a noi. Abbiamo fatto anche ottime prestazioni. Alcuni hanno giocato una serie di partite strepitose, i difensori, il portiere, Soulé stesso, Koné. Altrimenti come faremmo ad avere questi punti".
FRIEDKIN - "Ci scriviamo. I Friedkin mi hanno conquistato al primo incontro quando ho capito che, a parte la forza degli imprenditori, riconosciuta a livello mondiale, hanno una grande passione per il calcio. La cosa migliore che posso fare per la Roma, per la Roma in generale, è consolidare il rapporto tra loro e la città. Perché è difficile trovare nel mondo del calcio una proprietà così generosa, no?".
DA CHAMPIONS - "Questa squadra non lo è. Questo aumenta il merito, no? Il merito di questi ragazzi. E nel frattempo è chiaro che ci auguriamo di crescere, lo sappiamo anche noi che il nostro primato è abbastanza casuale. Le partite le abbiamo giocate però, non è che ce le ha regalate nessuno. Adesso iniziano gli scontri diretti, ci si misura con le realtà più importanti, però è vero che questa squadra può migliorare, ha dei margini notevoli".
ATALANTA - "Il calcio è cambiato, oggi è molto più difficile, ti devi adattare molto di più perché c’è un pressing esasperato che prima apparteneva a noi e adesso all’ottanta per cento delle squadre. E non è un caso che sia cambiata anche la mentalità in Italia. Tutti investono sull’attacco. La Juventus ha tre attaccanti fortissimi ed è andata a comprarne altri tre, il Napoli ha preso Lucca, Hojlund, Lang. L’Inter ha quattro punte di primo livello e ha speso in quel settore. Il Milan ha preso attaccanti, la Fiorentina pure, l’Atalanta Sulemana e Krstovic. Prima tutti acquistavano difensori. Nel costruire la squadra si partiva dalla difesa, poi i centrocampisti e se avanzava qualcosa la punta. O le punte. Su questo aspetto c’è stata una discussione per anni con l’Atalanta e quando han preso Zapata siamo andati in Champions. Con Muriel ci siamo tornati, quindi abbiamo puntato su De Ketelaere e Scamacca e abbiamo vinto l’Europa League. Quando hai gli attaccanti forti ti diverti, anche questo è probabilmente un segnale che il calcio è cambiato. È un calcio più difficile, magari meno bello. Se guardi all’estero la tendenza è ancora più esasperata. Solo nell’ultima sessione hanno speso centinaia di milioni per dotarsi di centravanti forti".
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