sosfanta box focus A.d. Parma: “Leoni e Suzuki non sono sul mercato! Sohm e Man possono partire, Bernabé…”

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A.d. Parma: “Leoni e Suzuki non sono sul mercato! Sohm e Man possono partire, Bernabé…”

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Federico Cherubini, amministratore delegato del Parma, ha concesso una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta di Parma. Queste le sue dichiarazioni.
Marco Astori

Federico Cherubini, amministratore delegato del Parma, ha concesso una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta di Parma. Queste le sue dichiarazioni, non solo su Bonny. Intanto il presidente Krause ha annunciato l'arrivo di Carlos Cuesta in panchina.

LEONI E SUZUKI - "È vero, ci sono tante richieste, ma non sono sul mercato: la volontà della proprietà e dell’area tecnica è tenere questi due ragazzi per un altro anno. Poi nel calciomercato può accadere di tutto. Ma, ad oggi, né Suzuki né Leoni hanno dato segnali di essere tentati da altre sirene. E noi vogliamo che restino perché saranno due tasselli importanti del nostro futuro".


BERNABÉ E CIRCATI - "Il loro è un discorso ancora diverso. Noi vorremmo che restassero, anche perché sono stati entrambi assenti a lungo e vorremmo che avessero la possibilità di giocare con continuità, per poi valutare in futuro. Li consideriamo quasi come fossero nuovi acquisti, contiamo su di loro".

BENEDYCZAK - "Anche Benedyczak è stato fermo a lungo, anche lui è un giocatore molto interessante".

MAN - "Se partirà? Potrebbero esserci le condizioni, per lui come per Sohm e per altri. Sono ragazzi che hanno dato tanto al Parma, che sono arrivati in A, sono rimasti negli anni difficili della B e hanno riportato il Parma dove merita di stare. Come in tutti i cicli, si arriva a un momento in cui è corretto assecondare altri percorsi. È lo stesso discorso di Bonny: essendo riconoscenti di tutto quello che hanno fatto per il Parma, siamo pronti a valutare offerte interessanti".

HERNANI ED ESTEVEZ - "È un discorso diverso: parleremo, capiremo insieme, sentendo ovviamente il nuovo allenatore, se ci saranno le condizioni perché restino con noi o se avranno altre aspirazioni".

CUESTA - "Abbiamo studiato attentamente il suo profilo, siamo convinti che sia la scelta giusta per aprire un nuovo ciclo del Parma. Se abbiamo iniziato una trattativa è perché pensiamo che con la sua giovane età e il suo background possa integrarsi bene nel Parma". Il presidente del Parma Krause ha annunciato il suo arrivo in panchina, facendo un tweet con emoji di bandiera spagnola come Cuesta: "🚨📢🤝🇪🇸💛💙".

ESONERO PECCHIA - "Decisione molto sofferta, sia da parte mia che della proprietà, che ha sempre avuto un legame forte con l’allenatore. In certe situazioni, è inevitabile: alle carenze di risultati il sistema calcio reagisce puntualmente sostituendo gli allenatori. Non sempre questo produce effetti positivi: ma resta la “medicina” che viene più spesso somministrata, per curare il “malato”. A me è dispiaciuto molto, perché ero a Parma da dieci giorni e il mio primo obiettivo era dare continuità al progetto che era stato iniziato: ma, a quel punto, dovevamo per forza fare qualcosa. L’esonero non intacca di una virgola la qualità del grande lavoro che Pecchia ha fatto con il suo staff, che resterà per sempre nella storia del Parma".

CHIVU - "C’era bisogno di qualcuno che rappresentasse una rottura rispetto a Pecchia. Siamo stati fortunati a incontrare nel nostro cammino Cristian, per tanti motivi: uno, di cui si è parlato poco, è rappresentato dalla sua abilità nel costruire in un giorno uno staff vincente, con persone che non avevano mai lavorato con lui. Rivelazione? Sì, proprio per questo io sono molto contento di questi quattro mesi passati con lui: conoscevo l’allenatore, che avevo seguito, ma non la persona, che è stata una piacevolissima scoperta. Di Chivu allenatore mi era piaciuto molto che avesse deciso, pur avendo un nome così ingombrante, di partire dall’Under 14: una rarità, tra gli ex calciatori di alto livello che diventano allenatori. Decidere di partire dai ragazzi è un segno di umiltà molto apprezzabile. A Parma è stato bravissimo: ci siamo vicendevolmente dati e presi il meglio che potessimo dare. Noi lo abbiamo sostenuto nei momenti difficili, lui ci ha restituito tanto perché ci ha permesso di restare in A".

CHIVU ALL'INTER - "Siamo contenti per lui. Poche ore dopo la salvezza siamo stati molto chiari: il contratto ci garantiva un’opzione unilaterale di rinnovo, ma abbiamo detto da subito che l’avremmo sfruttata solo se Cristian e il Parma fossero stati gli stessi di febbraio, quando si sono incontrati. La proposta dell’Inter ha inevitabilmente modificato la situazione. Noi abbiamo accolto serenamente l’opportunità che Cristian ha avuto e non abbiamo pensato nemmeno per un istante a un tradimento. Altre società, in situazioni simili, si sono comportate diversamente. Noi siamo contenti così: a chi avrebbe giovato trattenere un allenatore chiamato da una squadra che ha giocato la finale di Champions? Con quale motivazione sarebbe rimasto? Da tifoso crociato, sono felice per quello che Chivu ha fatto a Parma e sono felice per lui che sia andato all’Inter. Accordi di mercato come ringraziamento? No, non c’è nessun accordo legato all’operazione Chivu".

MERCATO - "A me l’entusiasmo che nasce dalla campagna acquisti fa sempre paura. Sa quante squadre sono andate male, dopo un mercato faraonico, e quante invece, dopo una campagna acquisti al risparmio, hanno ottenuto i migliori risultati della loro storia? Mani avanti? No, parto dal presupposto che, con il ritorno di alcuni infortunati lungodegenti e il rientro di alcuni giovani dai prestiti, il Parma ha una rosa di circa trenta giocatori e un ottimo zoccolo duro da cui ripartire. Certo, ci saranno dei cambiamenti: qualcuno arrivato alla fine del suo percorso a Parma partirà, come pure altri che hanno tante richieste da squadre più titolate del Parma. Ma nessuno sta pensando a una rivoluzione dell’organico: questo vorrei dirlo con grande chiarezza ai tifosi. La continuità è molto importante: e l’esperienza insegna che l’indice di stabilità di un club è proporzionale all’età media di permanenza dei calciatori all’interno del club. Una squadra che cambia 25 giocatori e vince non si è ancora vista".

PROPRIETÀ - "Abbiamo una proprietà che ha sempre dimostrato di avere una grande voglia di investire in questa società. Nessuno può negarlo: e qualsiasi tifoso deve esserne consapevole e riconoscente. La proprietà è rappresentata da una famiglia, non si parla di fondi o di persone di cui si conosce a malapena il nome, o di soldi che arrivano da non si sa dove: anche di questo dobbiamo essere orgogliosi. Negli anni, Krause ha fatto investimenti incredibili, non ha mai perso fiducia nella squadra, nella società, nel suo progetto, nemmeno nei momenti bui. Il presidente e la sua famiglia meritano l’affetto di tutta la città".