NIENTE EUROPA - "Ho fatto riflessioni fin dal primo giorno, ho guardato i numeri da quando sono arrivato, fin dalla prima partita. Siamo stati in un quartetto di squadre che vuol dire Champions League: ci sono state Roma, Napoli, Inter e noi. È stata una buona stagione? Ovviamente no. E questa è una partita che rappresenta in pieno quello che ho vissuto in questi cinque mesi: tanti episodi negativi, piccoli e grandi. C’è stata l’espulsione di Gimenez. Ci sta? Forse sì. Ho rivisto l’episodio e mi hanno detto che il rosso poteva starci. Ma io ricordo che solo quattro giorni fa, lo stesso VAR non ha richiamato l’arbitro su un episodio identico con Matteo Gabbia. E questo è strano. Il secondo gol nasce da un fallo, che non c’è, su Ricky Sottil che ha c’è un fallo clamoroso. E alla fine anche questi piccoli dettagli fanno la differenza. Mi ricordo alcuni degli episodi più importanti che sono stati di pura interpretazione. Ci sono stati errori individuali, errori dell’allenatore anche, certo. Non è stata una stagione facile. Per rispondere alla domanda: ovviamente un club come il Milan non può restare fuori dall’Europa, non può finire così in classifica. Lo sappiamo tutti. Ognuno di noi, a livello personale e professionale, deve capire cosa ha fatto bene e cosa no, e prendersi le proprie responsabilità".
FALLIMENTO? - "Chi lavora nel Milan deve capire cosa ha fatto di bene e cosa no. Io lo farò. Dobbiamo sederci e parlare cosa sarà il Milan nel futuro. Quali responsabilità ho? Quelle di allenatore. Ci sono cose positive e negative".
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