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Conceicao: “Andare via? Finiamo con dignità e poi ne parliamo”. Furlani: “Stagione fallimentare”

Conceicao: “Andare via? Finiamo con dignità e poi ne parliamo”. Furlani: “Stagione fallimentare” - immagine 1
Sergio Conceicao e Giorgio Furlani hanno commentato così la sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Bologna.
Alessandro Cosattini

Il Milan ha perso la finale di Coppa Italia contro il Bologna, finita 1-0. Dopo la partita, l'a.d. Giorgio Furlani ha parlato così a Mediaset: "Voglio dire tre cose. Non possiamo negare, questa è una stagione fallimentare. Nonostante la vittoria in Supercoppa siamo lontano dai traguardi che ci eravamo prefissati. Abbiamo ancora due partite, cerchiamo di chiudere al meglio. Anche se siamo distanti dai traguardi che ci eravamo messi ad inizio anno. Terza cosa, condividiamo la delusione dei tifosi. Sono stati fatti vari errori e bisognerà guardare avanti e correggerli per tornare dove ci aspettiamo di essere noi dirigenti e i tifosi. Momento di decisioni forti? In questo momento grossa delusione per questa partita, per un trofeo che potevamo vincere. Non mi sento adesso di rispondere. Ci sono ancora 12 giorni e due partite, prenderemo decisioni e poi vedremo. Cardinale? Non c’è stato un contatto nelle ultime due ore ma sono sicuro che lui la pensa come me, sia per oggi che per tutta la stagione. Il progetto del Milan lo conosciamo tutti, la risposta alla domanda la sappiamo tutti". Sergio Conceicao, a Mediaset e in conferenza stampa, ha invece commentato così.

SPENTA LA LUCE? - "Non sono assolutamente d’accordo. Il primo tempo è stato equilibrato. Nel secondo tempo potevamo fare di più, dopo il gol del Bologna si è giocato molto poco. Non voglio trovare alibi con l’arbitro. Ma non voglio dirlo, altrimenti dicono che trovo scuse. Dovevamo fare di più in una partita del genere. Ora cerchiamo di finire con dignità questo campionato e pensare alla Roma. Mi dispiace per i tifosi e per tutti quelli che erano entusiasti della squadra. Delusione per tutti, potevamo fare di più, sono partite che si decidono nei dettagli. Loro hanno fatto gol, noi no", riporta Milannews.


RIFARE LE SCELTE - "Alla fine siamo tutti bravi. Prima della partita ho fatto quello che dovevo fare, sono stato giusto con me stesso, con la preparazione che abbiamo fatto. Ora è diverso, sappiamo cosa non ha funzionato ma questo fa parte del calcio".

FATICA A IMPOSTARE - "Questo sì, avevamo il portiere libero ma ci siamo precipitati a giocare in una forma diretta: avevamo preparato la costruzione in maniera diversa. Nei primi 25 minuti non siamo stati neanche male, poi potevamo fare di più in questo senso qua. È stata una partita molto combattiva, in ogni duello si doveva mettere tutto e pensare che poteva essere decisivo. Penso sia un po’ lo specchio di questa stagione. Devo fare i complimenti al Bologna perché ha fatto una buona gara in questo senso qua".

FUTURO - "Ci vediamo anche l'anno prossimo? Ci vediamo domenica a Roma. Futuro? In questo momento ci sono pensieri sulla partita, sulle scelte fatte e altro. Non sono nel calcio da due giorni, adesso la mia testa cerca solo di capire quello che non è andato e cosa si poteva fare di più. Lasciare il Milan? La coppa è persa, non si può fare altro se non guardare avanti e finire la stagione con dignità. E poi ne parliamo".

DELUSIONE - "La delusione c'è per non aver vinto un titolo. Penso sia stata una partita competitiva ed equilibrata, nel primo tempo abbiamo creato due occasioni per far gol senza segnare, il Bologna solo da palla ferma. Potevamo fare di più nel secondo tempo, dopo il loro gol si è giocato molto poco: situazioni tipiche di una finale, non voglio togliere loro dei meriti. E anche qualche decisione arbitrale... Però non voglio parlare dell'arbitro o dicono che cerco alibi. Un uomo comunque può anche sbagliare".

SENSAZIONI - "Io do tutto quello che posso. Forse oggi anche io, come allenatore, potevo fare qualcosa di più. Chiunque rappresenta il Milan poteva fare di più. Questa è un'analisi che sarà sicuramente fatta, siamo sempre giudicati sui risultati perché viviamo di quello. Io sono qua da 4-5 mesi, dentro un percorso non facile e per una società storica in cui c'è una pressione forte su tutti. Qualcuno ha deluso più di altri? Ora non serve andare a caccia, cercare chi è più responsabile. Sono l'allenatore e il leader di questa squadra, ci metto la faccia. Sono arrivato cercando di fare il meglio possibile".