news formazioni

Tudor: “Cosa mi è piaciuto di Vlahovic e ho sempre ammirato Nico! McKennie e la Champions…”

Marco Astori
Igor Tudor, allenatore della Juventus, ha parlato a DAZN e in conferenza stampa dopo il pareggio contro la Roma. Ecco le sue dichiarazioni.

Igor Tudor, allenatore della Juventus, ha parlato a DAZN e in conferenza stampa dopo il pareggio contro la Roma. Ecco le sue dichiarazioni.

LA GARA - "Oggi ci mancava struttura con Bremer e Gatti, poi bisogna mettere attenzione. Vedremo in futuro, di sicuro c'è da migliorare da quel punto di vista. Mi è piaciuto tanto il primo tempo, abbiamo spinto bene. Loro nel secondo hanno cambiato qualcosa, ma nel finale volevamo più vincerla noi. Vogliamo sempre vincere, ma dal periodo che viene la squadra a livello fisico e di testa ci sta e siamo sulla strada giusta. Il pareggio ci dà confidenza", riporta Tmw.

MCKENNIE A DESTRA - "Ho deciso di inserire McKennie per non sbilanciare troppo la squadra e per evitare magari qualche contropiede, che poteva starci in quella fase della partita. McKennie è un terzino destro, mentre Timothy (Weah) si sarebbe trovato a giocare a sinistra. Volevo che ognuno fosse nella posizione in cui si sente più a suo agio. È stata una scelta fatta in quest’ottica”.

NICO GONZALEZ - “Ho trovato tutto: grande disponibilità, impegno, e una forte voglia di dare tutto ciò che ha. È un ragazzo con cuore, con grinta, argentino, uno che non si risparmia mai, sempre convincente. Ho trovato anche una persona eccellente. Come giocatore lo conoscevo già da tempo, l’ho seguito molto e l’ho sempre ammirato”.


VLAHOVIC - “Ho fatto una buona gara, sono contento. Mi è piaciuto il modo in cui ho protetto il pallone, ho lottato. Chiaramente, un attaccante vuole sempre fare gol, e quando ci riesce trova ancora più energia. In questi giorni mi sono messo completamente a disposizione: dieci allenamenti, tutte le riunioni, sempre con la massima concentrazione per fare bene”.

IL GOL - "Grande gol, è sempre la qualità dei giocatori che decide. Volevamo portare tanti in avanti, ma non concedere il contropiede. Siamo entrati bene, non era scontato visto il momento da cui veniamo. Vista la mentalità giusta".

ALLENARE LA JUVE - "Sono qua da 10 giorni, l'emozione dopo un po' si abbassa e bisogna pensare al lavoro. Uno ci tiene, pensa a tutti i dettagli e c'è poco tempo da godere. E' un lavoro che da fuori sembra che si goda di più, ma da dentro meno. Il viaggio in macchina? Per arrivare prima, rispetto al viaggio in aereo".

DOVE CRESCERE - "In tutto, soprattutto sulle palle inattive. Ci manca un po' di struttura. È un lavoro da fare, un obiettivo condiviso da tutti gli attori in campo. Nel senso che ognuno deve svolgere il proprio ruolo, insieme alla squadra, nel miglior modo possibile, credendoci. Quando alleni la Juventus, lo fai per arrivare in alto, perché è così: la Juve deve dominare, deve vincere. È un percorso che richiede tempo. Abbiamo iniziato da una decina di giorni, fatto 7-8 allenamenti, e c’è ancora tanto da crescere sotto tutti i punti di vista. Poi vedremo dove ci porterà il lavoro. La squadra ha le qualità per esprimersi ancora meglio. Serve crescere, non c’è troppo tempo: siamo sulla strada giusta".

CHAMPIONS - “Secondo me è impossibile fare previsioni. È difficile fare calcoli, e sinceramente non mi piace nemmeno farli. Bisogna affrontare una partita alla volta, preparandola nel miglior modo possibile. Non esistono partite semplici. Tutti vogliono ottenere qualcosa, tutti lottano per un obiettivo, e ogni squadra può metterti in difficoltà. Proprio per questo serve restare concentrati e andare avanti gara dopo gara”.