Come cambia la Juve con Spalletti e tutte le novità per il fanta: dalla difesa all’attacco fino ai rigori

Luciano Spalletti è ufficialmente il nuovo allenatore della Juventus. Contratto di 8 mesi con opzione di rinnovo in caso di qualificazione in Champions League per il successore di Igor Tudor, che vuole meritarsi sul campo il prolungamento dopo la fallimentare esperienza alla guida della Nazionale. Cosa cambia per il fantacalcio? Dalla difesa all'attacco, ma occhio anche ai rigori. Partiamo col dire che Spalletti nella sua carriera ha usato sia la difesa a 3 che a 4. Al Napoli ha vinto lo scudetto con il 4-2-3-1 e tutto fa pensare che la Juve possa ripartire proprio da questo sistema di gioco, lasciando così la difesa a 3 vista con Tudor. Da capire se il nuovo modulo verrà utilizzato da subito o se sarà un passaggio graduale, ma la Juve dovrebbe tornare alla difesa a 4. In porta non ci sono dubbi: Michele Di Gregorio è il titolare, Mattia Perin il vice. La gerarchia è chiara e delineata, bisognerà capire quanto spazio darà Spalletti al secondo portiere bianconero, dipenderà molto dal cammino in Champions League della squadra. Il terzo a completare la gerarchia è Pinsoglio, attualmente ai box per infortunio. Per il fanta, tendenzialmente la squadra col passaggio da Tudor a Spalletti potrà subire meno gol: le squadre del nuovo allenatore sono note per la tenuta difensiva. Cambierà la difesa, salvo sorprese: da retroguardia a 3 a 4, questa è l'idea di Spalletti, anche per com'è composta la rosa bianconera. Kalulu è pronto a tornare sulla linea difensiva, come terzino destro; Cambiaso lo ha già allenato in Nazionale, sarà il terzino sinistro e il suo rendimento può risalire rispetto alle ultime uscite. Al centro si attende il rientro di Bremer dopo la sosta per le nazionali, da capire se subito o meno. Ai box c'è anche Cabal, ma tra i due sicuramente il più atteso è il brasiliano, che dovrà così entrare nei meccanismi della nuova difesa a 4 bianconera. Aspettando Bremer, Spalletti potrà fare affidamento su Gatti e Kelly al centro del reparto. Joao Mario proverà a insidiare Kalulu a destra, a sinistra Kostic e Cabal (quando tornerà) possono essere i vice Cambiaso, ma qui la gerarchia è più delineata con l'italiano nettamente avanti. All'occorrenza, Kalulu può giocare anche a sinistra (lo aveva fatto anche al Milan). Spalletti alla Juve può aprire nuovi scenari anche a Koopmeiners, che potrebbe ritrovarsi dentro a un contesto tattico più funzionale alle proprie caratteristiche. Nello sviluppo del 4-2-3-1 potrebbe andare a riempire lo spazio dietro al centravanti con un’efficacia maggiore rispetto agli ultimi anni, in caso di 4-3-3 farebbe la mezzala, con licenza di avanzare in fase offensiva e qualche compito in più in fase difensiva invece. Ma non è da escludere che possa essere provato anche da regista puro, per dare geometrie alla squadra. Thuram sarà una garanzia, sia in caso di 4-2-3-1 che di 4-3-3, un posto sarà suo (da mezzala se il centrocampo sarà a 3). Poi al momento le opzioni sono due su tutte: o Locatelli o McKennie, con l'italiano che dovrebbe partire leggermente avanti (lo statunitense è un vero e proprio jolly in mediana). E c'è anche Miretti, ma è appena tornato dall'infortunio e al momento insegue nella gerarchia. Abbiamo detto del rendimento di Koop che può crescere, si può dire lo stesso per Thuram: può arrivare spesso e volentieri in zona bonus, ha caratteristiche perfette per il centrocampo di Spalletti. Possiamo parlare infine di mina vagante Adzic: nasce trequartista, può fare anche l'esterno, ma il nuovo allenatore potrebbe provarlo anche da mezzala, prima di trovargli poi una collocazione 'definitiva'. Yildiz alla Kvara può essere un primo indizio per comprendere la metamorfosi del reparto avanzato della Juventus. Con il turco libero di trovare gli spazi dietro la punta partendo da sinistra, sarà inamovibile nello scacchiere di Spalletti, non ci sono dubbi su questo. E potrà crescere anche il suo rendimento al fantacalcio, come fu proprio col georgiano al Napoli, per fare solo un esempio. Sul lato opposto a Yildiz tornerebbe utile la presenza di un giocatore con ritmo alto, alla Conceicao. Ha tutte caratteristiche giuste per il gioco di Spalletti, può crescere anche il suo rendimento a destra. C'è da capire poi l'evoluzione di Zhegrova, finora non si è praticamente mai visto: è un jolly offensivo, più a destra che a sinistra per caratteristiche ma non sono da escludere sorprese, dipenderà anche dagli esperimenti di Spalletti. Un altro jolly è Openda, che può giocare sia da punta che da sotto-punta, all'occorrenza anche da vice-Yildiz a sinistra. Finora ha deluso le aspettative, con Spalletti può migliorare. E poi c'è la questione centravanti: Vlahovic finora ha convinto più di David, ma è in scadenza di contratto mentre il canadese è appena arrivato. Parlerà il campo, per ora Dusan vive un momento migliore e inizialmente potrebbe partire avanti, ma il futuro è tutto da scrivere (qui le parole di Vlahovic sul rinnovo post Udinese). Gli attaccanti di Spalletti solitamente portano grandi bonus, vedi Osimhen: può crescere il rendimento di Vlahovic, ma farà di tutto per ritrovare anche David, che finora ha davvero deluso le aspettative. 1 su 1 Dusan Vlahovic, 1 su 1 Kenan Yildiz: questo per ora il bilancio stagionale della Juventus dal dischetto in stagione. In estate Tudor aveva parlato di Locatelli primo rigorista, ma perché Vlahovic era in procinto di partire. Alla fine il serbo è rimasto alla Juve e contro l'Udinese si è presentato lui dagli undici metri e ha segnato: è uno specialista assoluto, 28 su 32 in carriera per Dusan. Se in campo, tutto lascia pensare che calcerà proprio Vlahovic i rigori. Yildiz si è presentato e ha segnato con l'Udinese, è stato lo stesso Locatelli a lasciargli il pallone (in campo c'era anche David, non più Vlahovic). 3 su 3 in carriera per Yildiz, si sta specializzando, ma non si può ancora parlare di specialista. Ha numeri decisamente più importanti Jonathan David: 31 su 38, al Lille li calciava tutti lui. La sensazione è che possa calciare chi sarà in campo tra i due centravanti, o Vlahovic o David. E occhio a Teun Koopmeiners: 36 su 43 in carriera, se avrà spazio potrà candidarsi anche lui, ma tendenzialmente alle spalle di Vlahovic. Vlahovic, poi o David o Koopmeiners, poi o Yildiz o Locatelli (6 su 6 in carriera): al momento la gerarchia può essere questa.