La Gazzetta approfondisce ulteriormente: "Luis Henrique ha rubato l’occhio perché porta alla causa quel tocco di imprevedibilità che manca da sempre a questa Inter: punta l’uomo, rischia la giocata, mai si nasconde. Da rivedere presto, come Sucic che avrà impressionato di meno del brasiliano, ma consente un cambio sostanziale di modulo: come in nazionale, si muove con naturalezza tra i due centrali di centrocampo". Novità anche su modulo e piazzati: "C’è un nuovo modo di difendere sulle palle inattive, stavolta a zona: novità rischiosa da affinare, anche se la richiesta di Chivu era di marcare a uomo Sergio Ramos. La pressione più alta, che il tecnico vorrebbe sempre e che è stata portata soprattutto nella ripresa, rischia di scoprire troppo alle spalle questa squadra così tanto stanca. Il 3-5-2 è stata la coperta iniziale, non particolarmente utile, ma è finita in soffitta molto prima del solito. Per circa mezzora l’Inter ha giocato con una linea a 4 con davanti prima un trequartista (Micki) dietro alle due punte, e poi due, Zalewski più Lautaro, a supporto di un Thuram leggermente avanzato. Duttilità che non ha prodotto molto, ma serve cercare nuove vie per trovare una propria identità".
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