sosfanta squadra inter Gazzetta – Inter, Chivu si fa sentire e resta il leader: tutta la verità sul confronto americano

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Gazzetta – Inter, Chivu si fa sentire e resta il leader: tutta la verità sul confronto americano

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Tutta la verità sul confronto americano avvenuto nelle scorse ore in casa Inter, dopo il ko con il Fluminense e le parole di Lautaro e Marotta. Ecco la ricostruzione della Gazzetta dello Sport: “Prima che la mandria scappasse definitivamente...
Alessandro Cosattini

Tutta la verità sul confronto americano avvenuto nelle scorse ore in casa Inter, dopo il ko con il Fluminense e le parole di Lautaro e Marotta. Ecco la ricostruzione della Gazzetta dello Sport: “Prima che la mandria scappasse definitivamente dalla stalla, l’Inter ha chiuso il recinto e rimesso dentro chi rischiava di fuggire via. Lo ha voluto l’allenatore in persona, Cristian Chivu, che avrà appena 13 presenze in panchina in A più 4 nel nuovo Mondiale Fifa, ma ha navigato in spogliatoi di ogni tipo, qualcuno particolarmente tempestoso, e gestito crisi simili anche dall’altra parte della staccionata: ha messo direttamente lui, come farebbe un capocantiere, il primo mattoncino di una ripartenza, che è possibile ma non semplicissima. La riunione di ieri mattina in hotel, giusto prima del rientro in Italia, è stata voluta espressamente dal tecnico, ma lui guarda già abbondantemente oltre: quando si tornerà ad Appiano, intorno al 20 luglio, Cristian vuole che tutti remino nella stessa direzione, senza più alzate di ingegno individuali e la società rappresentata dal presidente Marotta è d’accordo. C’è un allenatore autorevole, i ruoli vanno rispettati senza deroghe, nonostante i nervi scoperti possano sempre fare brutti scherzi: Lautaro ha spiazzato tutti per i tempi (non per il contenuto, condiviso interamente) delle sue dichiarazioni, ma l’argentino resta pur sempre una guida riconosciuta, nonostante la tempesta nel suo spogliatoio sia diventata pubblica. Per attivare per davvero l’unità di soccorso e tracciare una strada precisa, che aiuti a preparare nella giusta maniera la prossima stagione, però, era necessario parlarsi. Iniziare a vuotare il sacco, come capita a volte nelle compagnie migliori. Guardarsi diritti negli occhi era la precondizione messa dallo stesso Chivu, prima di volare oltre questo 2024-25, che resterà nella drammaturgia del club. Poteva essere gloria eterna, è diventato psicodramma: un manuale di perfetto interismo scritto in 50 giorni.

La riunione con l’intera squadra è diventata immediatamente un confronto a viso aperto: Chivu ha voluto e ottenuto un chiarimento collettivo e non solo tra Thuram e Lautaro. Nello specifico, diversi senatori del gruppo hanno preso la parola e sono andati a fondo su questo complicato momento, cercando una sintesi per andare avanti. Alla fine, il risultato è stato definito “costruttivo” dal club. Questo summit arrangiato a Charlotte Uptown ha comunque raffreddato i bollori, dopo le isterie successive alla caduta col Fluminense, tra parole rabbiose dette ai microfoni e segni sdegnati ben visibili lasciati sui social. Eppure, è solo il primo passo di una più larga operazione diplomatica e tecnica: Chivu ha iniziato giustamente a medicare subito, ma l’ultimo mese e mezzo nerazzurro è stato un esercizio estremo di sopravvivenza, che ha lasciato inevitabilmente ferite nella carne, ben in profondità. Servirà tempo, pazienza, collaborazione tra tutte le anime per sanarle del tutto. La leadership è, comunque, salda in mano al tecnico, apprezzato per la schiettezza anche ieri nel faccia a faccia e sostenuto in toto dalla società. E magari, le vacanze aiuteranno a smussare gli angoli, riordinare le idee e, soprattutto, far riposare nervi e muscoli.


Non c’erano i dirigenti, ma solo lo staff tecnico assieme alla squadra nel gabinetto di crisi. Il caso vuole che si sia tenuto nel cuore del secondo distretto finanziario d’America: attorno all’hotel, grattacieli popolati da banche e fondi globali, uomini in giacca e cravatta abituati ad affrontare emergenze da miliardi di dollari. Va da sé, anche i manager interisti lavorano per riattaccare tutti i pezzi e rasserenare il più possibile il clima in uno spogliatoio considerato comunque sano: l’unica vera spina da gestire sarà Calha, ma veder parlare subito nelle segrete stanze di Charlotte tutta la squadra è considerato già un elemento positivo. Dopo il ko contro il Flu, Marotta ha voluto raddrizzare il mirino di Lautaro, spostandolo esclusivamente sul turco, ma le dinamiche di quell’uscita non sono certo piaciute, nonostante la società ne condivida il senso. Chi non vuole restare sarà accompagnato alla porta dagli stessi dirigenti, ma occorrerà più accortezza nelle dichiarazioni intorno: in fondo, Lautaro, sanguigno e generoso, è solo al secondo anno nel ruolo complicato di capitano. Il resto del lavoro per cambiare l’aria in vista del 2025-26 sarà sul mercato, settore in cui club e Chivu sono ancora più allineati: l’Inter sarà giovane, diversa dal passato, più duttile. E, magari, un filo più serena", si legge.