NICO PAZ- "Voci sul Real a gennaio? Non si deve dire niente. È un giocatore del Como, sarà con noi, poi dipende quello che decide l'altra squadra. Però non scarto che Nico possa essere qui anche l'anno prossimo. È ambizioso, può fare una strada importante nel calcio, ma perché non può farla qui al Como? Lui ha fatto crescere noi e viceversa. Si vede. Tu vedi se una persona è contenta dagli occhi e io penso che lui in questo momento si senta felice e bene qui".
MATIC - "Nemanja è giocatore, in tutto il senso della parola. Grandissimo uomo. Io ho fatto una delle mie migliori stagioni vicino a lui al Chelsea, perché è devastante. Fa tutto bene. Recupera palla e fa sempre la cosa facile o la decisione giusta. Era un regalo per me giocare con lui. Anche per come parla, e questo si sta perdendo tanto. Nel gestire la comunicazione e la parola col compagno di quello che succede intorno a te. Fisicamente è forte, conduzione di palla o cambio di gioco. Per me è un giocatore impressionante, uno dei migliori compagni avuti. Lui a Como? Sì, ma aveva uno stipendio molto alto a Lione (ride, ndr). Però anche l'età incide. Abbiamo pensato bene di andare con gente un po' più giovane".
MARTELLARE - "È servito, si è visto (ride, ndr). Quando il mister ti fa vedere una cosa, tu vuoi far vedere che hai capito e dimostrarlo. Ma solo adesso si vede. Portando la continuità avanti, essere questa squadra sempre. Questo dipende da me, avere questa mentalità e continuità, ma anche essere la squadra più completa possibile. Ma questo non dipende tanto dalla tattica, poi conta la fame, quello che hai dentro e quello che vuoi fare di più. Di quanto ho visto a Torino sono contento".
SESTO POSTO - "Tutto dipende dalla continuità della stagione. Se ora facciamo bene e poi faremo male, sarà una cosa diversa. Serve stabilità, crescita continua, migliorare ed essere competitivo in tutte le partite".
ARRIVERÀ UNA FLESSIONE? - "Tra Lecce e Milano, con l'Australia forse di mezzo, sono 16-17 partite. Qualcuno l'ha fatto mai? Abbiamo la squadra per farlo? Non lo so. Tutte le settimane troviamo un nuovo stimolo però, ma se arriveranno momenti più delicati? A tutti succede. Anche al PSG l'anno scorso in Champions, che sembravano fuori e se non avesse vinto quell'ultima partita sarebbe stato fuori. Con questa gioventù ci saranno alti, altre i bassi. Ma io devo avere l'attenzione giusta, se martellare o se essere più soft e gestirli. Per me è come andare in università tutti i giorni. Però io sono curioso, credo tantissimo in questa squadra. Non mi importa essere giovane o vecchio, vogliamo vincere. Andiamo a giocarcela, con la testa libera, completamente. Cresciamo tutti insieme, ma sono convinto sarà una buona stagione".
FADERA - "Fadera bene, lo vedo con le gambe di Serie A. Un grandissimo ragazzo, che vuole migliorare, sta facendo molto bene e ha portato anche dei rigori, oltre a gol e assist".
CERCHIO COL TORINO - "Ho detto di non festeggiare per rispetto dei tifosi del Torino. Ho chiesto anche all'arbitro perché avesse dato 3 minuti di recupero alla fine. Poi sono tre punti per noi, quando la partita è già finita in quel modo là la prima cosa da fare è rispettare i tifosi. Quindi non festeggiare in quel momento là, sarebbe stato esagerato. Bisognava gestire le emozioni. Poi ho detto che mi hanno fatto godere tantissimo, ho visto la squadra che volevo vedere, che ho in mente e che tutte le settimane vedo in allenamento. Ripeto, si può vincere o perdere, però alle volte preferisco perdere perché siamo troppo ambiziosi. Col Cagliari sono convinto avremmo dovuto vincere, ma dopo il 60' la squadra ha un po' mollato. Può succedere durante la stagione, gli altri possono anche essere migliori di noi, ma con la qualità che abbiamo alcune volte dobbiamo prendere più rischi. Preferisco perdere punti ora, crescendo però e analizzando le cose giuste. Senza il freno a mano tirato. Lascialo, andiamo e vediamo dove possiamo arrivare".
SINGOLI - "Addai? Ha fatto due gol, è la prima volta e se domani gioca o entra dalla panchina, deve rifarli. Loro mi devono dare quel tipo di risposta. Nico Paz? Dal primo giorno si è visto un giocatore dalla personalità devastante, lo vedo anche con Ramon, Valle. Jesus Rodriguez e Addai che giocano da poco nel calcio professionista devono spingere. Ma dipende da loro, devono trovare forza dentro di continuità. A me piace toccare tanto le emozioni. Prima di Torino ho guardato una cosa su Instagram, era il gol di Messi che ha fatto la notte prima. Ho chiesto ad Addai e Nico Paz cosa vedessero. Era la fame, lo sprint per fare gol a 38 anni. Nico alle volte gioca fuori e si ferma. Addai lontano. Così non si farà gol. Ma questa è la fame, fa la differenza ed è top. Sempre in partita, sempre a fare la differenza. L'altro giorno Jesus Rodriguez non ha fatto gol su assist di Morata, ma almeno era là. A Nico Paz rompo le scatole per attaccare la profondità: fallo! Invece no, alle volte si ferma. E se poi fa gol così gli dico: 'Amico, non è coincidenza'. Quando ci credi e hai fame di fare le cose, puoi fare la differenza".
DIAO - "Diao torna il primo dicembre ad allenarsi, progressivamente vedremo poi. Sergi Roberto per la Roma".
BERARDI - "Lui è un giocatore differenziale, tecnicamente e individualmente fa una grande prestazione. Col mancino, quando viene dentro, ti puoi sempre aspettare qualcosa. Cambio gioco, uno-due, calcia molto bene, anche da palla inattiva. Un giocatore molto pericoloso. Volpato o Fadera".
DE ZERBI - "Lo conosco, ho avuto la fortuna di giocare contro di lui. Dopo una partita con il Monaco contro lo Shakhtar gli ho stretto la mano e gli ho detto che speravo di trovare più allenatori come lui in giro. Lo seguo tantissimo, trova soluzioni che ti fanno pensare. Si vede che ha studiato molto, è in un progetto molto interessante e presto lo vedremo allenare ad una delle squadre più grandi del calcio. Di allenatori così sicuramente ne abbiamo bisogno".
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