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Fabregas: “Niente rischi per Diao, i tempi! Carlos, Kuhn, Morata, Paz e quando torna Van der Brempt”

Alessandro Cosattini
Il Como fa visita alla Fiorentina: ecco le parole sui singoli di Cesc Fabregas in conferenza stampa.

Il Como fa visita alla Fiorentina: ecco le parole sui singoli di Cesc Fabregas in conferenza stampa, riportate da Tmw.

FIORENTINA - "È una Fiorentina un po' diversa, ma con giocatori da tanta esperienza, fisicità e struttura importante. Grande fase offensiva, gente dietro con tanta esperienza, le fasce con Dodo e Gosens di un livello alto. Se vogliamo vincere a Firenze dobbiamo fare una grande partita".

MORATA - "Speriamo ci aiuti molto, è un giocatore che ha fatto uno sforzo importante per venire qua, di grande livello e che ha mostrato tanto in Italia. Poi nuova squadra, ma lui lo vedo molto bene, quando si allena, anche quando è entrato con Lazio e Sudtirol. Ha fatto cose positive per la squadra. Il tempo che è stato in campo, 65 minuti, ha fatto ciò che noi cercavamo. In questo senso sono molto contento. Deve crescere, a livello fisico, di capire cosa vogliamo fare a livello di gioco e difensivamente. Si è visto, Douvikas non è lo stesso giocatore di quando arrivò, in un mese è diventato quello che volevamo. Tutti abbiamo un processo che si deve accettare e capire. Alcuni sono veloci e altri tardano un po' di più. Ma Alvaro farà bene".

DIEGO CARLOS E FORMAZIONE - "Non posso dire nomi precisi, non dico la formazione fino all'ultimo momento per mantenere la tensione. Diego Carlos se la giocherà con Goldaniga, sicuro, poi l'altro giorno non abbiamo fatto un gran primo tempo ma là in mezzo mi piace la connessione Sergi Roberto-Perrone, anche Da Cunha-Perrone... Dipende da cosa l'altra squadra propone. Se sono più diretti, se ti pressano di più, tutte queste cose le valutiamo. Abbiamo tanta diversità di profili, devo essere bravo a capire qual è la coppia più giusta. Mi piace però perché tutti possono giocare l'uno con l'altro, difficile fare la scelta quando c'è tanta qualità ma mi piace".

PAZ - "Dobbiamo provare a trovare la soluzione giusta. Se mi chiedi di chi volesse che Messi toccasse la palla al Barcellona... nessuno. Io non voglio che Kean tocchi la palla, ad esempio, è un giocatore top. Ha gol e un potenziale enorme, ha qualità. Però questa è una cosa positiva per Nico, ogni volta succederà di più, l'ho detto anche l'anno scorso che adesso ti guardano in una maniera diversa. È un'altra sfida, ti guardano con altri occhi, e dobbiamo alzare il livello tutti insieme".


KUHN - "Non lo paragonerei a Strefezza, ma ha molta conduzione, è elettrico. È arrivato con fastidio al tendine, non si trovava bene, lui però vuole sempre dimostrare di più e faceva fatica a correre bene. Lo abbiamo fermato e ora si sta ritrovando. Lo avevamo individuato già ai tempi della Serie B. Legge molto bene gli spazi, ha mobilità e energia. Può migliorare, per essere sempre in movimento, però piano piano. Crescerà di più. Può giocare a destra e a sinistra, può giocare trequartista e giocare dentro, di questo ho cambiato idea".

FIORENTINA E COPPA ITALIA - "Giocheranno tutti, noi abbiamo fatto una squadra simile di livello, possono fare tutti bene. Da oggi se non succede niente di strano penso di fare un cambiamento importante per mercoledì. Per opportunità, energia, fiducia, perché tutti mi dimostrano che meritano di giocare. Squadra piccola, rosa ristretta e andiamo avanti".

DIAO E VAN DER BREMPT - "Van der Brempt sta andando bene, sta migliorando, penso che tra 2 settimane sarà con noi. Diao va più lento, io sono il primo a non prendere nessun rischio, preferisco 3-4 settimane dopo ma che ritorni al 100% perché è un'arma molto importante per noi con tutte queste squadre che ti vengono a prendere. E segna. Deve essere importante per noi la seconda parte di stagione. Dobbiamo accompagnarlo. Van Der Brempt può tornare anche prima della sosta, Atalanta o Cremonese".

ATTACCO - "Se la squadra ha vinto sono contentissimo. Noi però non siamo una squadra dominante, quello che succede al City contro il Napoli in Italia non succede. Ovviamente perché il Napoli era in 10 al minuto 20. In Italia tutti sono molto coraggiosi ad andarti a prendere, ad aggredirti. Io mi sento comodo così perché so che con la qualità che abbiamo, con 3-4 ripartenze contro il Bologna alcune palle poi diventeranno gol. Fare o meno gol fa sicuramente la differenza, però per me l'attaccante deve saper giocare. Immagina Vardy che non toccava la palla con il Brighton ma che andava a una velocità incredibile, che si mangiava la palla... per andare a uomo guarda Hojlund contro Pongracic. Noi non abbiamo quel tipo di giocatore e preferisco a venire a giocare un po' di più al momento giusto. Poi un attaccante vive di gol e assist".

GENOA - "Penso che quando sei a due metri dalla porta a portiere battuto e il portiere è più morto che vive bisogna fare gol. Lì cambia tutto. Ma non mi fa arrabbiare. Lì è colpa nostra, non si può dire che non si arrivi nell'area avversaria però. Siamo una squadra che vuole sempre aggredire in avanti, un po' per colpa mia, e bisogna dire ad una persona che se siamo in 10 serve calma. In quel momento serve blocco basso e andare da lato a lato, trovare la soluzione e non regalarla. Solo il Milan non ha lasciato calciare in porta finora. Quest'anno la difesa sta facendo molto bene, stiamo concedendo molto poco, anche se dobbiamo migliorare su rimessa laterale e qualcuno dorme un po' dopo un fallo".

POCHI DRIBBLING RIUSCITI - "Questa è una cosa che succede sempre quando qualcuno punta e vuole dribblare. Ci sono giornate dove fai tripletta e altre in cui perdi il duello. Ma io voglio questo: che continuino a provarci. Altrimenti è un problema. De Bruyne quando lo vedi giocare è diretto e vede dove giocare, come Ozil con l'80% dei passaggi riusciti ma perché rischia la giocata. Noi siamo una squadra con la personalità di puntare e dribblare. Jesus l'altro giorno non è stato in giornata, Kuhn l'ho visto puntare e dribblare. E Nico anche".