GOL AL NAPOLI - "Svolta? Non lo so se possa esserlo, stiamo a vedere. Io mi sento più forte, ho lavorato duro quest’estate, ho fatto una bella preparazione: mi sento bene fisicamente, sto bene in questo club, sto bene in questa città. Tutto questo mi permette di lavorare meglio. E’ molto diverso rispetto all’inizio della scorsa stagione. Me lo sono rivisto. E’ stato un bel gol, ma niente di speciale: è una classica rete da centravanti, importante per la partita, per i tre punti, così come quella di Jhon".
IL VERO DALLINGA - "Tante cose incidono sul giocare bene o male. La gente vede solo la partita del weekend: invece dietro c’è tutto un mondo. Io dovevo ambientarmi in Italia: città, vita, squadra, tutte nuove. Sono arrivato con grandi aspettative addosso: è normale, quando ti pagano tanto (15 milioni più bonus, ndr). Poi ci si è messo pure un infortunio nella seconda parte di stagione. Aggiungici pure che l’anno scorso non capivo bene l’italiano, era difficile inserirmi: il mister ha idee chiare su cosa vuole da noi attaccanti, adesso per me è tutto più semplice. Ho capito cosa vuole da me, ho capito meglio la serie A. Mi serviva solo tempo".
ZIRKZEE - "Se ho sofferto il confronto? No, quello zero. Intanto perché siamo giocatori molto diversi.
Non sentivo il paragone: non c’era pressione solo su di me, c’era su tutta la squadra, sull’ambiente, dopo la qualificazione in Champions. Poi anche Joshua la prima stagione non ha fatto bene come la seconda. Tanti giocatori trovano difficoltà al primo anno in Italia. La serie A è famosa per la fase difensiva, per tutto il lavoro tattico che fanno le squadre. E per gli attaccanti è più difficile: basta confrontare la classifica cannonieri italiana con quella degli altri campionati. E’ molto più dura segnare qua. Ma è una bella sfida per me, devo solo continuare a lavorare duro e fare più gol".
UDINESE - "Io vorrei giocare, chiaro. Al mister – lo sappiamo – piace ruotare, cambiare tante formazioni: questo ci deve rendere più affamati. Ma nessuno di noi sa se giocherà. Devo solo allenarmi bene e convincerlo che sono pronto per partire ancora titolare".
CASTRO - "Ho un bel rapporto con Santi, ma anche con Ciro. Ci aiutiamo a vicenda noi, perché la squadra ha bisogno di tutti e tre, visto che il mister ruota tanto. Non mi focalizzo sulla competizione con loro due, ma su di me. Vogliamo il meglio per il Bologna".
IMMOBILE - "Tutti vogliamo giocare. Ciro ha un grande nome in Italia, ha fatto cose incredibili, ma siamo tre attaccanti forti, tutti convinti di meritarci la maglia. E’ normale: questo è quello che succede quando sei in un grande club, e il Bologna è un grande club".
SCUDETTO - "E’ curioso come funziona il calcio: abbiamo battuto i campioni d’Italia, i tifosi si esaltano e sognano. Poi sbagli due partite e si parla di crisi. Noi dobbiamo stare calmi, pensare gara dopo gara. Siamo sulla buona strada, siamo molto concentrati. E’ soltanto novembre, mancano tante partite. Poi, certo, noi vogliamo arrivare più in alto possibile".
SUPERCOPPA - "Ero abituato che si giocasse in una gara secca. Invece qui ci sarà una semifinale, per di più contro l’Inter: è un po’ diverso, ma sarà una bella sfida. Nessun limite. Abbiamo dimostrato l’anno scorso che possiamo battere l’Inter".
EUROPA LEAGUE - "Abbiamo buone possibilità di fare strada, possiamo competere con tutte le squadre che ci sono. Siamo più maturi. Un anno fa in Champions non siamo partiti bene, poi abbiamo terminato alla grande. Ora sappiamo chi siamo e dove possiamo arrivare".
MERCATO - "Stoccarda? No, non ne so nulla. La mia testa non pensa a nessun altro club che non sia il Bologna. Io penso solo a dare di più dove sono oggi. La vita in Italia è veramente bella, nulla di cui lamentarsi. Vivo in centro: esco con il mio bimbo Nilo e i miei due cani, due labradoodle: insomma, ho tre bambini da gestire, sono molto impegnato".
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