Come può giocare l’Atalanta con Palladino: dal modulo all’attacco, tra ballottaggi aperti e rigori

Raffaele Palladino è ufficialmente il nuovo allenatore dell'Atalanta. Dopo l'esonero di Ivan Juric, il club bergamasco ha scelto di ripartire dall'ex tecnico della Fiorentina. Come cambia la squadra in chiave fantacalcio? Ecco le novità tra ballottaggi, rigori e non soltanto. Partiamo dal modulo. Si va verso la conferma della difesa a 3, utilizzata già da Palladino nelle esperienze al Monza e alla Fiorentina. Non sono previste grosse novità a dire il vero, nessuna rivoluzione in questi termini: la linea di centrocampo dovrebbe essere ancora composta da due esterni e due centrocampisti centrali, con due trequartisti alle spalle della prima punta. L'idea iniziale dunque è il 3-4-2-1, anche per come è costruita la rosa. Sicuramente cambieranno dei principi di gioco rispetto alla prima parte di stagione con Juric, in cui la squadra non ha mai convinto a pieno. Nessuna novità prevista tra i pali: il titolarissimo è Marco Carnesecchi e sarà confermato lui. Alle sue spalle il vice è Marco Sportiello, a completare la gerarchia c'è il terzo portiere Francesco Rossi. Da capire soltanto una cosa: con Juric ha sempre e solo giocato il titolare e mai il vice fin qui in stagione, con il cambio in panchina bisogna vedere se sarà ancora così o se Sportiello avrà qualche chance. Alla Fiorentina nella passata stagione De Gea le giocava praticamente tutte, sia in Serie A che in Conference: il precedente dice questo. Sono tutti a disposizione ora i difensori centrali dell'Atalanta. Ha trovato più spazio del previsto Honest Ahanor a causa degli infortuni (6 partite a voto): la sensazione è che la squadra abbia bisogno di solidità e certezze, quindi potrebbe tornare a essere solo un'alternativa inizialmente. Nel mentre è tornato Sead Kolasinac, che era il titolare sul centro-sinistra con Gasperini: è reduce dalla rottura del crociato quindi serve pazienza, ma la sensazione è che da quel lato il posto se lo contendano lui e Berat Djimsiti (inizialmente avrà spazio lui). Al centro c'è Isak Hien e difficilmente perderà il posto, sul centro-destra parte avanti Odilon Kossounou nella gerarchia. Finalmente prima della sosta è tornato Giorgio Scalvini, dopo l'ennesimo contrattempo fisico: può essere un'opzione sia sul centro-destra che al centro, a sensazione insidierà più Kossounou che Hien. Al momento la linea a tre titolare dunque dovrebbe essere composta da Kossounou, Hien e Djimsiti, ma occhio a Scalvini sul centro-destra e al pieno recupero di Kolasinac dalla parte opposta (prima dovrà però giocare degli spezzoni). A centrocampo sono in tre per due maglie di fatto in mediana, con Marco Brescianini e Yunus Musah più indietro nella gerarchia. I tre sono Ederson, Mario Pasalic e Marten De Roon: avranno spazio tutti, bisognerà capire chi saranno i due titolarissimi ma comunque gli impegni sono tanti e Palladino ruoterà principalmente loro. Va detto che Pasalic con Juric è stato uno dei più positivi mentre Ederson ha deluso e non poco con l'ormai ex allenatore, a livello di cronaca pura. Sulle fasce la sensazione è che le gerarchie saranno più delineate: Nicola Zalewski a sinistra più di Lorenzo Bernasconi (vera e propria sorpresa con Juric, l'unica di fatto); a destra Raoul Bellanova è sicuramente in pole su Davide Zappacosta. E quest'ultimo può essere un'alternativa anche a sinistra, lo ha fatto in passato con Gasperini. Al momento dunque gli esterni titolari dovrebbero essere Bellanova e Zalewski, almeno in partenza. Da capire se Ahanor, utilizzato da Juric come braccetto, potrà avere spazio anche a tutta fascia a sinistra. Sulla trequarti sulla carta i due titolari sono Charles De Ketelaere sul centro-destra e Ademola Lookman sul centro-sinistra, Palladino è pronto a ripartire con continuità dal lavoro svolto egregiamente da Gasperini. Manca la scintilla a CDK, mentre il nigeriano ormai è praticamente al 100% della condizione dopo i tormenti estivi. Ma sarà il campo a parlare: sul centro-destra c'è anche l'opzione Lazar Samardzic, reduce dalla perla di Marsiglia: proverà fin da subito a insidiare CDK. Dall'altra parte addirittura ci sono due alternative a Lookman: Kamaldeen Sulemana e Daniel Maldini. Segnali più importanti dall'ex Southampton tra i due, era stato voluto fortemente proprio da Juric. La sensazione è che possa essere più in discussione il posto sul centro-destra che quello di Lookman. Più difficile invece vedere Pasalic sulla trequarti: Palladino vuole caratteristiche diverse, si è visto anche nelle sue passate esperienze. O Nikola Krstovic o Gianluca Scamacca, sarà il nuovo allenatore a decidere. C'è anche l'opzione Ademola Lookman falso nove utilizzata da Juric, ma la sua posizione preferita è largo a sinistra e tutto lascia pensare che Palladino lo schiererà in quella posizione, con un centravanti 'vero' a guidare l'attacco. Tutti abbiamo ancora in mente i 19 gol in 32 partite di Moise Kean alla Fiorentina: Palladino valuterà attentamente le due punte che ha in rosa e deciderà di partita in partita chi schierare, partono praticamente alla pari. L'unica differenza può essere la condizione fisica: Krstovic è al 100% e non si è mai fermato mentre Scamacca è reduce da infortunio e da una stagione intera ai box. Partono comunque praticamente al 50-50, sarà il campo a parlare. Per ora Krstovic ha avuto più chance (10 partite a voto) e ha realizzato 2 gol e 3 assist; Scamacca è andato a voto in 5 partite e ha messo a referto 1 gol. Tema delicato i rigori dell'Atalanta, lo era già negli anni di Gasperini. 1 su 1 per Lazar Samardzic, mentre uno lo ha tirato e sbagliato Charles De Ketelaere. Nikola Krstovic li calciava a Lecce ma non era uno specialista (3 su 6), Ademola Lookman si stava specializzando proprio con Gasp: 4 su 6 per lui. Dipenderà molto da chi sarà in campo, Gianluca Scamacca ne ha realizzati 6 su 6 in carriera e può essere un'opzione se è sul terreno di gioco. O Lookman o la prima punta, la sensazione è questa al momento, a meno che Samardzic non si prenda il posto da titolare (20 su 20 in carriera). De Ketelaere più indietro (2 su 3), come Mario Pasalic (4 su 6 in carriera).

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