INTER - “Sì, mi ha ferito sentirmi dare dello zoppo, da quell'episodio ho trovato tutta la forza del mondo per riprendermi e per dimostrare a tutti quello che sono. Ora niente mi fa più paura. Sono molto più tranquillo dal punto di vista mentale. Faccio il lavoro più bello del mondo, ho una splendida famiglia e stiamo bene. Che cosa potrei chiedere di più?”.
PASSATO - “È successo solo che ho dato continuità al mio gioco giocando stabilmente a sinistra. Già all'Atalanta, prima di andare alla Juventus, avevo giocato su certi livelli, ricordo certe partite magnifiche col Borussia Dortmund e contro il Lione. Ma allora magari intorno all'Atalanta non c'era ancora l'interesse scatenato negli ultimi due anni e quindi non se ne parlava tanto. Ma giocavo come adesso con l’Italia”.
FONSECA - “Quando ho potuto giocare con continuità a sinistra ho trovato un ottimo rendimento. Peccato gli infortuni di troppi giocatori. Io sono sicuro che ci saremmo potuti togliere tante soddisfazioni anche con Fonseca. A quattro giocavo anche con Fonseca all'inizio, ma a destra, dove mi trovo peggio. A quattro devi avere le coperture dei centrocampisti per non avere guai. Se la squadra lavora compatta non c'è problema. Io insisto sul fatto che sono mancati i giocatori e chi giocava si è stancato di più. Se Fonseca avesse potuto fare i cambi a Manchester non sarebbe finita così”.
VINA - “Preoccupato? Mai nella vita. Anzi, ne sono contento. Finché io non rientro, non poteva certo giocare tutte le partite Riccardo (Calafiori, ndr). Viña è il benvenuto, e poi magari hanno ragione quelli che dicono che io rientrerò a febbraio…”.
MOURINHO - “Ci ho parlato al telefono prima dell'Europeo e poi quando sono tornato a Trigoria. Ho visto un allenamento, la prima amichevole. Mi pare una brava persona. Ma si vede subito che è tosto, è tanta roba. Da quello che ho sentito dai miei compagni, ha lasciato subito una grande impressione”.
ZANIOLO - “Mi sono sentito con Nicco, mi aveva scritto durante l'Europeo. Mi aveva detto che non vedeva l'ora di sfrecciare con me sulle fasce. Zano è un animale, l'ho visto pure in amichevole, ha cominciato già a dare sportellate. E poi questi infortuni ti fanno crescere, ti fanno capire tanto della vita, dei valori più importanti, sono sicuro che lo vedremo più maturo. Può essere il suo anno e se è così lo sarà anche per la Roma”.
CRISTANTE - “L'ho ringraziato tanto… Gli altri non si sono avvicinati? Vero, ma per sensibilità. Giorgio Chiellini, per esempio, ha avuto la forza di abbracciarmi solo quando mi ha rivisto ridere. Ma alla fine negli spogliatoi erano tutti intorno a me, sembrava avessimo perso. Poi però ho detto basta, dopo venti minuti. E sono tornato a sorridere, lì abbiamo ricominciato a festeggiare. E non ho ancora smesso”.
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