SPOGLIATOIO - "Quando la Juve perde vengono dette cose non vere, ci sono illazioni. Non ci sono stati confronti. Ci sono momenti in cui vinci meno, come ha detto Giannis (Antetokounmpo), alla fine una sola squadra vince".
OBIETTIVI - "Abbiamo ancora l'obiettivo di arrivare in Champions e in particolare secondi. Abbiamo una semifinale di Europa League. L'obiettivo era arrivare a marzo per lottare per qualcosa, anche quest'anno ci siamo riusciti. L'obiettivo principale per ogni società, vista la situazione del calcio italiano (i problemi ci sono anche se insabbiati dai risultati positivi nelle coppe), è arrivare nelle prime quattro e giocare la Champions l'anno dopo. Noi ora siamo in lotta. E siamo in lotta per arrivare in finale di Europa League. Se siamo bravi e fortunati ci riusciamo".
NEL MIRINO - "Allenatore sempre nel mirino? Io in particolare. Ma per me è un divertimento. Quando smetterò io ne dovrete prendere un altro di mira. Su questo mi stimolate, mi diverto".
CHIESA E POGBA - "Chiesa? È un giocatore straordinario, che strappa. Viene però da dieci mesi di inattività. Non è facile. Le prestazioni che sta facendo rientrano nella norma per me. Come Pogba, che è fermo da un anno. Non è ancora nelle condizioni ottimali. Io vorrei riavere quel Pogba che avevo allenato. Ma in questo momento non è così. Più stai fermo più ti serve tempo per recuperare, ci sono degli studi".
VLAHOVIC - "Viene da una pubalgia importante, non è che ora è diventato scarso. Per tornare ai suoi livelli avrà bisogno di un po' più di tempo".
GIOVANI - "Possono avere più spazio domani come Iling? Stanno tutti bene, vediamo domani. Con gli infortuni, di Pogba, Chiesa e non solo, abbiamo però avuto la fortuna di avere questi giovani. Miretti è un 2003, ha fatto più di 40 partite. Fagioli è un ragazzo di talento, ha fatto 30 partite e l'anno scorso giocava in Serie B. Non è facile giocare 30 o 40 partite nella Juventus. Buffon mi aveva detto che al primo anno non si era neanche reso conto di essere alla Juve. Dall'esterno si vuole tutto e subito ma serve pazienza. I giovani sono un patrimonio, importante anche a livello economico".
MOMENTO - "Il momento più difficile è ora, non quando ci hanno tolto i 15 punti. Abbiamo 35 giorni che sono i più importanti della stagione. Dobbiamo essere un blocco granitico, parlo a 360° gradi e non solo di squadra".
SCONFITTE - "Spiegare è difficile. A Cagliari ero partito con 5 sconfitte. Nel 2015 eravamo partiti male, poi abbiamo messo un pezzetino alla volta. Ora abbiamo ancora 7 partite di campionato e 2 di Europa League, che speriamo siano 3. Pensiamo a domani. Quello che è tutto nero magari domani diventa più grigio. Da questi momento dobbiamo uscirne tutti insieme, senza vedere più nero di quello che è. Nonostante i disastri che abbiamo fatto siamo ancora terzi in classifica".
NERVOSISMO POST INTER - "Cos'è successo? Chi è che ha detto qualcosa? Ci sono stati insulti? Quali sono i nomi di chi li ha riportati? Dobbiamo pensare alla partita di domani".
RIMANERE E SFOGO - "Rimanere alla Juve? Io sono tornato alla Juventus sapendo le problematiche che c'erano. Era difficile tornare subito a vincere. L'anno scorso si parlava di Scudetto fino alla partita con l'Inter. Poi abbiamo perso una finale di Supercoppa al 120' e di Coppa Italia. Quest'anno sono cresciuti tanti giovani. Poi io non devo stare qui a difendermi. Io devo lavorare come ho fatto sempre. Questi due anni? Vediamo come finiamo quest'anno, faremo il possibile. Se non ci riusciremo, qualcuno sarà stato più bravo di noi. Soddisfatti con il quarto posto? Questo devi scriverlo tu (alla giornalista, ndr). Che domanda è scusa? Ci sono domande più intelligenti che si possono fare. Scrivi un tuo pensiero. Io non sono mai soddisfatto, neanche quando avevo perso la Champions in finale ero soddisfatto. Se sono soddisfatto o no non lo dico a te. Devo dirlo ai tifosi? Ai tifosi io sono sempre riconoscente, nel rispetto della Juventus. Le difficoltà nella vita ci sono. Noi ora dobbiamo essere granitici, lo ripeto. Se poi a fine stagione il lavoro per la società non è stato soddisfacente la società prenderà le sue decisioni, perché l'allenatore è responsabile di tutto. Ma è normale, fa parte della vita e del gioco. Mi fai questa domanda... Io posso farti la domanda: sei soddisfatta del lavoro che stai facendo? Te lo domando, faccio come Giannis. Se l'anno prossimo ti ritrovo qui vuol dire che hai fallito? Io non mi giudico da solo, vengo giudicato dagli altri. Alla fine dell'anno una vince il campionato, una la Coppa Italia, una la Champions, una l'Europa League. Tutte le altre che non hanno vinto hanno fallito? Io credo che serva tornare a vincere una partita che è quella di domani".
INTER - "Abbiamo avuto un approccio sbagliato, dormiente. Dovevamo essere più incisivi nella fase offensiva. L'altro giorno abbiamo avuto il 60% del possesso palla ma non abbiamo mai tirato, quindi a cosa servono i dati?".
ATTEGGIAMENTO - "Domani è molto difficile, noi dobbiamo fare i punti per arrivare tra le prime quattro nelle prossime sette. Credo che a 73 sei dentro vedendo il calendario. Dobbiamo fare la partita per l'importanza che ha contro un ottimo Bologna. Noi domani dobbiamo fare una partita di grande attenzione".
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