FUTURO - "Non lo so ancora, veramente. Parlo sempre con il cuore ma la mia idea era veramente di continuare con la Fiorentina un anno in più. Però è stata una situazione non facile, anche se non ho mai voluto parlare male della società. Spero comunque di restare in Italia".
FIORENTINA - "Già prima di venire a Firenze tutti sapevano che la Fiorentina è un club importante per l'Italia. Sono venuto per portare qualcosa e non pensavo di lottare per salvarci in questi due anni. Nel futuro comunque c'è la potenzialità per fare belle cose. La storia è importante e spero che la Fiorentina torni ad alti livelli: il nome è importante in tutta Italia, sono venuto qui anche per questo. I tifosi meritano di più".
L'ADDIO - "È stato difficile. Io in due anni ho dato il massimo, è la mia mentalità. È stata dura perché per tre o quattro settimane non ho mai sentito nulla. Nessuno mi ha chiamato e questo vuol dire che mi hanno mancato un po' di rispetto. Mi è sembrato che questi due anni in cui ho dato tutto non siano stati riconosciuti".
RUOLO - "Mi sono trovato bene dietro a Dusan, aiutavo molto anche la squadra. Ma è stata una bella esperienza, penso sia stata una buona cosa anche per Vlahovic".
KOKORIN - "È stato difficile per lui, anche per la lingua. Non era pronto da subito però ho parlato molto con lui e l'ho aiutato perché è una buona persona e un giocatore buono per la squadra. Forse ha bisogno di un po' di tempo in più ma potrà fare gol per la Fiorentina".
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