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Raiola: “Pogba-Juve? Non vieto i sogni, si svegliano i morti! De Ligt, Mkhitaryan e Donnarumma…”

Guglielmo Cannavale

Mino Raiola torna a parlare. Il super agente, procuratore di Pobga e tanti altri, ha rilasciato queste dichiarazioni ai giornalisti presenti all’Assemblea I.A.F.A (Italian Association Football Agent) di Roma, come ripreso da TMW. POGBA...

Mino Raiola torna a parlare. Il super agente, procuratore di Pobga e tanti altri, ha rilasciato queste dichiarazioni ai giornalisti presenti all'Assemblea I.A.F.A (Italian Association Football Agent) di Roma, come ripreso da TMW.

POGBA - "Alla Juve? Sognare è gratis, io non proibisco a nessuno di sognare, fa bene. Poi vediamo se diventano realtà. Dicembre è il mese per sognare con Natale e le feste, è ancora troppo presto, vediamo cosa succede. Quando si parla di Pogba in Inghilterra si svegliano pure i morti. Se non parlano di me e Pogba alcuni ex United… togliamogli il lavoro (sorride, ndr)".

DONNARUMMA - "Dualismo con Navas? Non so se è diventata una problematica, penso che tutti sappiano come andrà a finire questa storia. E andrà a finire bene per Gianluigi. Ci vuole un po' di pazienza, capisco che vive un momento mai vissuto prima, ma solo col dialogo si risolverà. Piano piano...".

DE LIGT - "Futuro alla Juve? Questa intervista dovremmo farla a maggio, ora siamo a novembre... in questo momento un'intervista così non va bene".


ROMAGNOLI - "Il mercato si fa a maggio. Non lo so, lavoreremo".

MKHITARYAN - "Addio a gennaio? Sentite la Roma. Io sono qui per l'associazione, non sono qui per il mercato. Oggi c'è una battaglia più grande del mercato, queste stronzate sugli agenti dobbiamo cambiarle sennò poi qualche ignorante crede che sia vero. Secondo me le stronzate le dice solo la FIFA, fino ad oggi dalla FIFA non ho mai sentito dire qualcosa di intelligente. Per essere membro della FIFA devi essere ignorante in partenza, noi siamo qui per difendere la nostra categoria, anche se a qualcuno non siamo simpatici. Il 90% delle persone non sa cosa è un agente, questa è una battaglia più grande di me ma è un qualcosa che io voglio lasciare al calcio. Voglio lasciare un'industria nuova, un modello nuovo a cui anche noi abbiamo partecipato. Diciamo cose che fanno bene al sistema calcio, ai giocatori e alla nostra categoria".

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