Fiducia a termine per Thiago Motta in casa Juventus. La Gazzetta dello Sport parla così di quanto avvenuto nella giornata di ieri, all’indomani del ko contro la Fiorentina per 3-0. “Thiago Motta come sempre si è presentato di buon mattino alla Continassa per il consueto lavoro di scarico con i pochi non convocati dalle nazionali. Dopo il confronto a caldo con la squadra nella pancia del Franchi alla presenza di Cristiano Giuntoli, ieri c’è stata la chiacchierata con l’ad Maurizio Scanavino oltre che con il direttore tecnico. Dopo l’incomprensibile prestazione contro la Viola sono state affrontate anche questioni tecniche, in particolare legate all’equilibrio, e a Thiago è stato chiesto un cambio di rotta immediato. Il Genoa, club con cui Motta ha esordito in A e che ha allenato per primo in Italia, sarà un crash test per il suo futuro: stavolta senza una vittoria difficilmente si salverà perché un altro ko metterebbe seriamente a rischio il quarto posto. Fiducia a termine quindi, con la società che è diventata più presente ma anche più pressante e non vuole essere esposta ad altre figuracce.
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Con Scanavino ma più ancora con Giuntoli si è discusso molto della solidità perduta: la Juventus è passata dall’essere la miglior difesa della Serie A a incassare 7 reti in 2 match senza segnarne una. Una vulnerabilità figlia dell’atteggiamento della squadra, oltre che delle scelte, che il tecnico deve in qualche modo curare. La società gli ha chiesto di risolvere in fretta i problemi tattici e di avere più dialogo con i giocatori: la famosa empatia che buona parte del gruppo lamenta da tempo, considerato il principale ostacolo nei rapporti col tecnico. Motta si è assunto le sue responsabilità, ammettendo di aver fatto errori, però ha sottolineato anche quelle dei giocatori (sempre difesi in pubblico) sostenendo la necessità del pugno duro per togliere alibi ai ragazzi.
La società vorrebbe evitare l’esonero a stagione in corso sia per questioni di immagine sia per la penuria di candidati appetibili: preferirebbe arrivare a giugno con Thiago, per scegliere con raziocinio il successore, ma rischia di essere costretta se la squadra s’allontanerà ancora dalla zona Champions. Tudor e Mancini potrebbero subentrare subito ma non s’accontenterebbero di fare solo i traghettatori, Conte e Gasperini piacciono ma non sono arruolabili ora così come Pioli, nome che intriga molto per l’estate”, si legge.
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