KOUAME E PIATEK - "Mi dicevo che motivi di soddisfazione non me ne aveva mai dati: sono stati mascherati da qualche giocatore che ha trovato uno straordinario modo di giocare. Penso a Piatek, Kouamè o altri giocatori. Ma ho sempre visto una squadra che non mi ha mai soddisfatto. Avevamo deciso di giocare col 3-5-2, con un attacco che fa paura. Kouamè e Piatek sono diventati idoli dei tifosi".
JURIC - "Sa che questo Genoa è impostato per il 3-5-2 e ne terrà conto, giocheremo così. Credo ancora in Juric, credo che sia un allenatore vero che non ha avuto la capacità di gestire una società come il Genoa. Ho avuto modo di parlare con lui ieri sera, per tre ore, e l’ho trovato più maturo. Cambiato. Ritengo possa darci qualcosa di più. Vado sempre lì, al discorso del gioco. Mi pare che questo Genoa, con 51 milioni di investimenti, comparato ad altre squadre, sia superiore".
SANDRO E CRISCITO - "Non abbiamo un regista? Abbiamo Sandro che è fortissimo. Non abbiamo un laterale sinistro? Lo prenderemo a gennaio (Criscito passerà nella difesa a tre, ndr)".
MIGUEL VELOSO - "Lo prenderemo, sarà un nuovo acquisto. A breve lo avremo, sta raggiungendo una condizione accettabile. Abbiamo anche otto difensori. Ballardini non ha trovato la quadra per mostrare un buon gioco. Non posso sempre essere accondiscendente. Parlando con lui non ho avuto le risposte che mi aspettavo. E avevo l’obbligo di intervenire. Il mio ruolo mi impone di fare certe scelte per il bene del Genoa".
ANCORA PIATEK - "Ha mascherato lui i problemi di identità del Genoa, non avevamo un gioco con Ballardini. Il problema era qualcuno che non la mettesse dentro? Abbiamo rimediato e addirittura esagerato. Dopo le prime 4/5 squadre del campionato, nessuno può vantare un attacco così e anche con Juric, Piatek farà bene".
GOL DA GIALAPPA'S - "Domenica abbiamo preso dei gol da Gialappa’s, inaccettabili per una formazione che ha questo organico. Chiedo scusa ai tifosi estimatori di Ballardini: lo sono anch’io, ma non per quanto ho visto. Il credito che gli ho dato non è stato gestito bene".
FORMAZIONE - "Con Ballardini abbiamo cambiato la formazione per la settima volta in sette gare. Domenica non so neppure come abbiamo giocato. Ballardini sapeva che cercavo equilibrio, quello ricercato l’anno scorso. Se perdiamo l’equilibrio, prendiamo valanghe di gol. C’era qualcosa che non andava: perché se è normale prendere da una neo promossa tre gol in casa, allora è meglio che prenda una valigia e me ne vada. Su questo avevo chiesto risposte senza riceverne alcuna".
RADU O MARCHETTI - "Abbiamo la Sampdoria che ha un portiere, Audero, proveniente dalla Serie B e sta facendo bene. Perché non dovrebbe farlo Radu? Mi viene da ridere a chi dà la colpa al portiere sul primo gol, basta con Radu nel mirino peraltro dove c’era anche fallo. A Frosinone ha fatto alcuni interventi decisivi. Per me Radu è un buon portiere, sostituto di Marchetti. Ho voluto puntare su un portiere esperto, sul quale lavorando con continuità potesse tornare un giocatore importante. Che panorama c’era oggi di portieri sul panorama italiano? Se vogliamo condannare un portiere praticamente spogliato della difesa, che lasciata in campo aperto ha fatto ridere!".
SPOLLI E HILJEMARK - "Spolli in campo aperto non può giocare: è uomo d’area di rigore. Abbiamo visto Hiljemark che andava a pressare sul secondo gol lasciando quaranta metri scoperti. Non c’era un’idea di gioco: questo è il motivo che mi ha portato a questa scelta".
MODULO - "Avevamo deciso di giocare col 3-5-2, con un attacco che fa paura. Kouamè e Piatek sono diventati idoli dei tifosi".
ANCORA JURIC - "Se qualcuno mi dice che gli è piaciuto il modo con cui il Genoa si presentava in campo, allora posso dire di essere rincoglionito. Per quale motivo non posso pensare che Juric, che ritengo un bravo allenatore, abbia delle idee di gioco? Non dimentichiamo che quando aveva 26 punti, prima di perdere col Palermo, era un idolo. Non ricordate i tre gol alla Juventus, i due alla Fiorentina. Juric l’ho trovato pronto per eliminare gli errori del passato. Credo nel suo modo di giocare, nell’intensità in cui le sue squadre stanno in campo. Piuttosto che andare alla ricerca di allenatori improbabili".
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