RETEGUI - "È partito bene. Non credo, però, ad una crisi nel ruolo di centravanti. Scamacca, Raspadori e Immobile possono dire la loro. Piuttosto capita che nel tempo ci sia più abbondanza in determinati ruoli che in altri".
EREDE - "È cambiato tanto il modo di giocare. Ma mi piace molto De Jong del Barcellona: è fenomenale. In Italia? Locatelli sta crescendo. Il salto maggiore invece lo ha fatto Fagioli, che ha debuttato con me".
FAGIOLI - "Sa fare tutto ed è un punto fermo della Juve e ha le doti per eccellere in regia. Può essere il nuovo Pirlo, ma meglio essere ricordato come Fagioli...".
JUVE - "La rosa resta molto forte, anche se Allegri ha pagato i troppi infortuni. La distanza in classifica dal Napoli non riflette la vera differenza di valori. I rapporti con la Juve? Buoni. Sento alcuni dei dirigenti rimasti e ho anche visto Andrea Agnelli. Resta la stima reciproca, un altro conto è se sono cambiati i programmi. Se tornerei? Certo. Se ti chiama un top club come la Juve... Nessuna recriminazione dopo il divorzio? Decidono i risultati".
MODULO - "Guardo, m’informo. Tuttavia resto fedele al 4-3-3, cercando sempre l’attacco e le contromisure per chi ti toglie il respiro con l’uno contro uno".
MILAN - "La società ha fatto un lavoro importante, con risultati brillanti, anche sul piano gestionale. E Maldini ha fatto la sua parte. Il Karagümrük gioca con i colori rossoneri. Spero che porti la stessa fortuna. Ora devo impegnarmi per meritarmi una chiamata da una società di vertice. Ora non ci penso".
NATO INTERISTA - "Costa mi resta? Le magliette e la passione per Matthaeus. Tuttavia da professionista tifi solo per chi lavori".
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