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Perin: “Vi racconto il vero Ronaldo: cosa ha fatto prima della tripletta all’Atletico”

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In diretta su Instagram con Damiano Er Faina, Mattia Perin ha parlato così del suo Genoa e non solo: “Le cose più pesanti del mondo del calcio per me sono state le riabilitazioni dagli infortuni che ho avuto”. PORTIERI –...
Alessandro Cosattini

In diretta su Instagram con Damiano Er Faina, Mattia Perin ha parlato così del suo Genoa e non solo: "Le cose più pesanti del mondo del calcio per me sono state le riabilitazioni dagli infortuni che ho avuto".

PORTIERI - "Portieri tutti pazzi? Così dicono. Per fare questo ruolo, un po’ di sana follia serve. Noi ci buttiamo per terra, la gente lo fa? No. La gente normale prende pallonate in faccia? No. Ci vuole sana follia, è così, facciamo cose che le persone normali non fanno ecco, questo è innegabile".


NUMERO UNO - "Il mio mito? Gigi Buffon, non ci sarà mai nessuno come lui, non so per quanti anni. Per 20 anni è stato a livelli top e non tutti sono così, dico solo Casillas, che però tecnicamente è inferiore. Dida è stato un fenomeno, Julio Cesar anche, ma al top per 4-5 anni entrambi, non di più. Buffon è unico nel suo genere. Dopo Buffon dico Alisson, che ora è il numero uno al mondo. Se farei il secondo di Alisson? Vorrei giocare ora, ma mai dire mai".

ADDIO DI TOTTI - "L’addio di Totti? Ero lì, mi ero rotto il ginocchio, stavo a Villa Stuart. Mi sono fatto firmare una sua maglietta di De Rossi, ma non pensavo di potermi emozionare così. Vederlo piangere così mi ha colpito, è difficile da raccontare, solo chi era presente può capire cosa sia successo quel giorno".

GENOA - "Il Genoa e Genova sono la mia seconda casa. Sono arrivato a 14 anni e me ne sono andato a 25, prima di tornare; mia figlia è nata qui, il legame è per sempre. Spero e credo anche loro siano sempre legati a me".

JUVE - "La Juve è tra i 5 club migliori al mondo per tutto. Potevo andare a giocare titolare, ma non mi sono mai pentito di giocare alla Juventus. Arrivo sempre un’ora e mezza prima al campo, c’era già metà squadra. Ho iniziato ad arrivare anche due ore o più al centro sportivo per lavorare. I successi che stanno avendo non arrivano così, c’è un lavoro enorme dietro a tutto. Tecnici, staff, giocatori, un’umiltà incredibile, tutti zitti, seri, con un’intensità pazzesca. Stando alla Juve capisci perché vincono da tutti questi anni. Io faccio il tifo per loro, spero vincano la Champions. Ognuno pensa al suo? No, no, tutti insieme, sempre, sento ancora tutti e hanno una mentalità incredibile".

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KHEDIRA - "Ha vinto tutto, ogni giorno mi dava consigli, non avete idea. Questo sapere me lo porterò avanti sempre, anche se non ho giocato titolare. Tornassi indietro sceglierei la Juve altre mille volte".

RONALDO - "È un grandissimo compagno di squadra. Quando c’è da scherzare fa casino, quando si lavora è il numero uno. Come lui e Messi ce ne sono ogni 50/70 anni. Giocare con lui è un’esperienza che ti porti dietro per sempre. Un aneddoto? Prima di Juve-Atletico, il ritorno, passa in camera mia perché aveva finito il dentifricio - riporta SOS Fanta -. C’era tensione. Mi ha detto che dovevamo rilassarci tutti, era tranquillo. 3-0 e tripletta il giorno dopo. È un bravissimo ragazzo, l’immagine che si è creata da fuori è diversa, dentro è un’altra persona, veramente super".

SENZA CR7 - "Ha un peso, soprattutto sulle altre squadre, porta via due o tre uomini. Douglas Costa, Dybala, sono di un livello davvero alto comunque anche gli altri".

SCUDETTO - "Il campionato è bello e aperto, Lazio e Inter sono lì, è meglio anche per la Juve che sia così, è più entusiasmante per tutti. La Lazio mi ha fatto una grande impressione, Conte è un grande allenatore".

CAMPO - "Mi manca da morire tutto, il campo, gli allenamenti, i compagni, i ritiri. D’estate è così, dopo due settimane vuoi già tornare a giocare. Ora sono passati due mesi, quindi ancora di più. Vorrei un giudizio equo dei vertici, il calcio è come gli altri sport, ci vuole serenità e sicurezza nelle decisioni".

INFORTUNI - "Ogni infortunio mi ha fatto crescere. Nella carriera di uno sportivo ti rallenta tanto, io la forza l’ho trovata nell’amore per il gioco. Ero stanco di soffrire subito dopo l’operazione, ma poi mi sono fatto forza. Passaggio dopo passaggio, infortunio dopo infortunio, sono davvero tornato più forte di prima, nella testa e nell’anima. Mi dicevano che non potevo diventare di alto livello come portiere perché ero basso, ma sono sempre andato oltre con la testa, con la mente".

MAI AL FROSINONE - "Io al Frosinone non andrei mai, mio figlio deve fare quello che lo rende felice, non gli metterei nessun paletto. Noi dobbiamo illuminare la strada ai figli per vivere in questo mondo di merda".

HIGUAIN - "È il più fastidioso che ho mai incontrato. A Napoli segnava 3 o 4 gol a partita, prima della partita dicevo: “Porca troia oggi devo giocare contro di lui, che palle”. Ti può fare gol in mille modi, ti tiene sulla corda. Per questo è ancora più fastidioso di Immobile, che è un amico".

IZZO - "È un giocatore di assoluto livello, tra i difensori con cui ho giocato - togliendo quelli della Juve - è tra i migliori".

AMICIZIA - "Se Pavoletti mi fa una doppietta me la fa pesare? Tanto, tanto, davvero. Anche con Ciro, quando mi segna e poi siamo insieme in Nazionale, quanto me lo fa pesare".

ALLENATORI - "Allegri e Gasperini sono i più bravi allenatori che ho mai avuto. Allegri gestione del gruppo da 10, psicologo pazzesco. E non mi faceva giocare, ma lo dico comunque. Gasperini ti fa giocare da 10. Nicola diventerà molto bravo, ve lo dico io".

FUTURO - "In quello prossimo ancora c’è il Genoa, poi sono della Juve quindi vedremo cosa succederà".

ROMA E LAZIO - "Ci sono stati diversi approcci negli anni, con entrambe le società. La disponibilità da parte mia c'è sempre stata".

VIVIANO - "Ha fatto 300 partite in Serie A e non si è mai allenato. Fidatevi, ha giocato più partite che allenamenti in un anno, ve lo giuro".

PARARE UN RIGORE - "È bello, ne ho parato uno a Quagliarella, anche a Balotelli a San Siro. Non sono un grande para rigori io comunque".