IL GENOA - "Ho pensato subito che potesse essere l'opportunità giusta per ritrovare me stesso, per ripartire. E penso di esserci riuscito, anche se restano ancora da giocare nove partite e voglio dare il massimo per poter ricambiare il grande aiuto che questo club mi ha dato. Questo è un club che si preoccupa dei suoi giocatori, cerca di capire come stanno, li aiuta nei momenti complicati. È un club che sta crescendo tanto, che ti fa sentire come se fossi in famiglia. Era quello di cui avevo bisogno. Parlo prevalentemente portoghese, mi hanno dato una mano Messias, che parla il portoghese brasiliano, e Strootman, che parla il francese, lingua che io comprendo. Non parlo inglese e l'italiano lo sto imparando per cui con gli altri ci sono più ostacoli ma mi ha colpito molto il fatto che tutti cerchino di coinvolgermi, mi parlano in italiano e io provo a farmi capire. Mi sento parte del gruppo, è una bella sensazione".
FUTURO - "Io qui sto bene, mi sono subito inserito e ho ritrovato il vero Vitinha. Ma non dipende da me, il contratto attuale prevede il prestito fino a giugno. Alla fine della stagione i club si incontreranno e parleranno di quel che si potrà fare per il futuro. Mi aspetto di essere all'altezza delle aspettative del Genoa, in campo e negli allenamenti. Non mi sono posto un obiettivo, come gol segnati e come assist. Ho ritrovato la gioia di giocare, voglio metterla al servizio del Grifone".
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