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Reina avvisa: “Io secondo, ma nel calcio ne ho viste tante. Perché ho scelto Como”

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A tutto Pepe Reina. Il portiere del Como ha parlato così alla Gazzetta dello Sport: “Boh! Sarò malato… Mi piace tantissimo il mio lavoro, lo faccio con tanto di tutto: grinta, dedizione, entusiasmo. E ora che mi manca meno, che la “fine”...
Alessandro Cosattini

A tutto Pepe Reina. Il portiere del Como ha parlato così alla Gazzetta dello Sport: “Boh! Sarò malato… Mi piace tantissimo il mio lavoro, lo faccio con tanto di tutto: grinta, dedizione, entusiasmo. E ora che mi manca meno, che la “fine” è più vicina, sicuramente me lo godo anche di più. Quindi ogni momento diventa speciale. Tutti aspettano la prestazione brutta per dirti che sei troppo vecchio, e così la mia motivazione aumenta”.

CONDIZIONI - “Non è che aumenta per dimostrare qualcosa agli altri. È più una questione di natura, di carattere. Guardi, commenti negativi ce ne sono sempre, così come di gente invidiosa che aspetta solo che tu alzi le mani e dica: “Ok, sono troppo vecchio, ora mi fermo perché ho fatto tre cagate...”. Invece no. Io rispondo che l’età non dico sia solo un numero, perché gli anni com’è ovvio si sentono, è normale, però di voglia, di grinta, di passione ora ne ho addirittura di più. Sto bene, mentalmente e fisicamente, e fin quando sarà ancora così, possiamo campare”.


FABREGAS - “Eh bastava poco, quasi quasi l’ho dovuto convincere io… (ride). Scherzi a parte, mi ha illustrato il progetto. Se lo senti parlare di Como spesso fa riferimento a una famiglia. E così me l’ha trasmesso. E poi che è una società che vuole crescere, ambiziosa. Che col passare degli anni sicuramente diventerà una squadra modello in Europa. Questo è l’obiettivo. E noi che abbiamo tanta esperienza, che abbiamo vissuto e visto tante cose, siamo a disposizione per dare una grande mano. Con Cesc c’è un rapporto speciale. Siamo stati 14 anni insieme in nazionale. Ci conosciamo alla perfezione. Tra noi c’è confidenza, fiducia, trasparenza, tante cose che rendono tutto più facile. C’è stato un dialogo sincero, onesto, sapendo che lui non mi direbbe mai una bugia e nemmeno io a lui”.

RUOLO - “Ho detto che vengo a dare una mano, in qualsiasi modo. Sicuramente prenderanno un altro portiere per iniziare con lui, però nel calcio ne ho viste tante... Se non sarò io, chiunque giocherà dovrà essere a un grandissimo livello, perché io non mi lamenterò, ma lavorerò più duramente per avere il mio spazio”.

MERCATO - “Direi che qui alla fine si vuole fare una grandissima squadra con una rosa fortissima, in tutti i ruoli. Al di là della qualità, i nomi sono quelli. Ci sarà più esperienza di prima, ma si deve lavorare forte al di là di come ti chiami. Il mister in questo è stato sempre chiaro: gioca chi merita e chi sta meglio”.

CLIMA - “Ottimo. Il Como è una neopromossa, ma anche una realtà. Posso garantire che una delle soddisfazioni più grandi della mia carriera è stata la salvezza con l’Aston Villa. Il livello di entusiasmo e gioia finale quando centri una salvezza è quasi quasi più grande di quando alzi un trofeo”.

MIGLIORI PORTIERI - “In Italia? È dura fare un solo nome. Di Gregorio ha disputato una stagione fantastica. Sommer, anche se in una squadra protetta e che ha subito poco, è stato sempre regolare nell’essere affidabile. Anche Maignan è uno di altissimo livello. Nel mondo? Mmm, vediamo... in quattro o cinque fanno la differenza. Oblak, Courtois, Neuer, Ter Stegen... Ah, scusate, dimenticavo Donnarumma!”.