Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta del Mezzogiorno. Ecco le sue parole. DI FRANCESCO – “Di Francesco, che ho sempre molto stimato, sta lavorando sin dal primo giorno su codici tattici...
Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta del Mezzogiorno. Ecco le sue parole.
DI FRANCESCO - "Di Francesco, che ho sempre molto stimato, sta lavorando sin dal primo giorno su codici tattici ben definiti. L’impostazione è chiara, netta. La costruzione della squadra tiene conto di questo fatto. Noto una sintonia totale con l’area tecnica. Questo significa che sarà un Lecce che si muoverà in campo in base a principi precisi. Non ci sono equivoci, né ibridi. Chissà che non arrivino delle belle sorprese sul piano della qualità del gioco. Per quel che riguarda i tifosi, l’auspicio è che la quarta stagione di fila in serie A, del tutto inedita, venga vissuta con gioia, oltre che con la grande passione che caratterizza la nostra gente".
SALVEZZA - "Lo abbiamo già detto con chiarezza sia io che il responsabile dell’area tecnica Corvino. Restare in A equivale a vincere il nostro scudetto. Andrebbe bene anche raggiungere di nuovo il traguardo all’ultima giornata. Il grande stimolo è battere il nostro stesso record e raggiungere la quinta stagione consecutiva in serie A. Tutti vorremmo centrare un obiettivo così prestigioso senza dover soffrire, ma non sarà così, sarà durissima perché ci misureremo con proprietà più ricche di noi, oppure semplicemente più indebitate. Restando ancorati alla realtà si cresce, con i proclami o gli slogan non si va da nessuna parte".
MERCATO - "La politica che abbiamo portato avanti in questi anni, tendente a puntare in maniera quasi esclusiva su calciatori di proprietà, ci permette di affrontare la campagna acquisti-cessioni senza assilli. Se avessimo optato per i prestiti, invece, saremmo in affanno, perché ci sarebbe da costruire una nuova squadra. Intanto, abbiamo già inserito in organico Kouassi, Camarda e Perez, calciatori nei quali crediamo molto. Ci sono alcuni giocatori che, dopo avere dato tanto al Lecce, senza mai risparmiarsi o tirarsi indietro, aspirano a compiere un passo ulteriore nella propria carriera e riteniamo sia giusto accontentarli, anche a costo di perderci qualcosa rispetto alla valutazione di mercato che oggettivamente meriterebbero. Se però questi ragazzi dovessero restare, noi saremmo ben contenti di averli ancora con noi e mi aspetto che lo siano anche loro. Sino ad oggi il mercato non è decollato. Eppure sono convinto che gli uomini in questione meriterebbero, per la loro caratura e per il loro spessore, di essere attenzionati in questa fase, nella quale vanno messi a segno i colpi più importanti. Invece, nulla si è mosso con concretezza. Non capisco perché in Italia sembri strano pagare certe cifre al Lecce per i calciatori più in vista, salvo poi farli tornare in serie A dall’estero. L’esempio di Hjulmand fotografa alla perfezione quanto sostengo. Lo abbiamo ceduto allo Sporting Lisbona perché da noi non ci sono state società disposte a pagarlo per quello che valeva. Ora potrebbe rientrare in A ad un costo di gran lunga superiore".