Centrocampo, 7 casi e cosa fare: Koopmeiners, Orsolini, Pellegrini, Luiz, Colpani, Pasalic e Bernabé
DE ROSSI - "Ha chiesto che restassi? Sì, noi abbiamo sempre avuto un buon rapporto, anche prima del suo arrivo. Ha capito come lavoravo, ha capito che do una mano agli allenatori, per lui potevo essere una sorta di figura stabile, lui ha potuto contare fino alla fine su di me, ma non avrei mai cambiato la mia decisione".
ESONERO MOURINHO - "Quello è stato un giorno molto difficile per tutti. Io sono ancora giovane, non so se i direttori sportivi più anziani gestiscono in modo diverso. Io nel momento in cui si deve licenziare un allenatore sono morto. Le emozioni sono troppo alte, è stato un lavoro di due anni e mezzo. Lo avevo salvato prima del Genoa? Io sono stato sempre un soldato, è normale che ci sia un po' di casino nel rapporto tra direttore sportivo e allenatore, ma sono sempre stato vicino al progetto e alla società, anche se le idee sono diverse. Ci sono cose che succedono durante la stagione, quando le cose non vanno bene vanno fatte delle valutazioni, tutte le decisioni prese sono state collettive, abbiamo anche vinto 3-4 partite di fila dopo quella partita".
GIOCATORI ARRIVATI - “Non è mai arrivato un giocatore senza l’approvazione di Mourinho, poi sarei stato bugiardo se avessi detto che i giocatori arrivati erano la prima scelta del club, non è così. Lui è sempre stato coinvolto, il processo di reclutamento è stato sempre chiaro, dai giocatori che sono andati bene a quelli che sono andati male, nessun giocatore è stato di Tiago Pinto o di Mourinho, non è neppure giusto che Mourinho ha avuto i giocatori che voleva perché non è vero. I giocatori che abbiamo preso erano quelli che potevamo prendere, ma nessun giocatore è arrivato a Roma senza la conoscenza di Mourinho”.
COLPI MIGLIORI - “Mi ha fatto molto felice prendere Dybala, però abbiamo preso tre giocatori a parametro zero che oggi valgono tanto, tipo Svilar. Tu li guardi e pensi che sia stato un buon lavoro, con tutte le difficoltà che abbiamo avuto, con le scelte che abbiamo fatto, oggi tu guardi la squadra e hai questi giocatori ha parametro zero che hanno valore sul mercato, giovani che hanno valore sul mercato, hai grandi giocatori come Dybala o giocatori che hai rinnovato molto forti, siamo riusciti a non vendere i giocatori più importanti a parte Ibanez e Zaniolo, ma non è che abbiamo sempre venduto il pezzo migliore, abbiamo Pellegrini, Cristante, El Shaarawy, Mancini che sono rimasti con noi. Sono stato felice quando abbiamo preso Dybala, poi non è che voglia essere egocentrico, ma sono molto felice per Svilar, per me è sempre un bambino. Lo conoscevo dai tempi del Benfica dal 2017, abbiamo fatto insieme il mio percorso al Benfica, poi è venuto con me a Roma, ha sofferto tanto ed è cresciuto tanto, sarà tra i migliori al mondo”.
DOPO BUDAPEST - "Quello che mi ricordo è che è stato umanamente difficile gestire le ore successive a quella sconfitta. Siamo professionisti, mettiamo tutto dentro, senti che non vuoi perdere e senti quel feeling di ingiustizia. Senti la tristezza, l'amarezza, il conflitto, i casini. È stato forse l'unico giorno della mia carriera in cui ho sentito l'impatto fisico sulle mie emozioni. Penso che abbiamo fatto una buona partita, ma la differenza tra vincere e perdere è un dettaglio, poi la finale è stata polemica per l'arbitraggio. È stato un momento cruciale per me, dopo quelle 72 ore di tanta difficoltà abbiamo giocato contro lo Spezia e s'infortuna Abraham. Sappiamo che lo avremmo perso per tanto tempo, avevamo quell'obbligo del settlement agreement di fare determinate operazioni fino a giugno e a fine giugno ho pensato a me stesso e forse è stato in quel momento che ho preso la decisione di andare via, ero al limite. Mi sono ripreso poi e abbiamo fatto un buon mercato estivo".
ERRORI - “Ci sono stati acquisti che non hanno reso, tipo Shomurodov o Renato Sanches. Io non vedo il mercato come una competizione, penso che una società che ha un direttore, un dipartimento medico, uno staff medico, aiuta i giocatori. Secondo me il mercato rappresenta il 20-30% della squadra, il 70-80% è il quotidiano. Ci sono stati acquisti che non sono andati bene, altri che magari non sono stati spettacolari in un certo momento, tipo Rui Patricio oggi viene criticato ma ci ha fatto vincere la Conference League. Come direttori sportivi, non dobbiamo perdere due volte: quando prendi un giocatore che vale qualcosa per la tua squadra anche a livello economico. Se un giocatore non va bene in campo, non devo far perdere alla società quello che ha investito. Tipo Vina, non è andato come ci aspettavamo, però economicamente non ci abbiamo perso quando lo abbiamo ceduto. Io non devo far perdere due volte la mia società. Dovevo gestire diversamente alcune cose, in un determinato momento magari dovevo fermarmi, dovevo ridurre il monte ingaggi, prendere grandi giocatori, vincere, stare in pari in con il settlement agreement, ma la nostra ambizione è così grande che ci ho provato”.
CONFERMARE DE ROSSI - "Non posso mettermi in quei panni, ovviamente Daniele sta facendo molto bene. È una persona spettacolare. Mi ha sorpreso la consapevolezza che lui ha di quanto costa essere allenatore, ogni tanto quando conosci questi grandi giocatori che vogliono allenare poi non sono preparati per le cose negative che danno tanto lavoro. Lui è il contrario, vuole fare questo lavoro, ha portato la squadra su, sta facendo benissimo, nei risultati e nella valorizzazione sta facendo bene. La decisione ora è loro".
DYBALA - “Se Dybala va in un altro club con la clausola? No, no, non posso tornare a Roma poi (ride). È una grande persona, lo ammiravo come giocatore e come persona e ora lo ammiro di più, è un bambino d’oro, un professionista spettacolare ed è felice a Roma. Penso che la città e i tifosi lo abbiano reso felice”.
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