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Palladino: “Formazione? Chi più dà, gioca. Ci serve la scintilla, voglio una squadra che…”

Palladino: “Formazione? Chi più dà, gioca. Ci serve la scintilla, voglio una squadra che…” - immagine 1
L’allenatore dell’Atalanta Raffaele Palladino è intervenuto a Sky e in conferenza verso la gara di domani contro l’Eintracht. Queste le sue dichiarazioni riprese da TuttoAtalanta: “Durante la riunione video abbiamo parlato...
Marco Astori

L'allenatore dell'Atalanta Raffaele Palladino è intervenuto a Sky e in conferenza verso la gara di domani contro l'Eintracht. Queste le sue dichiarazioni riprese da TuttoAtalanta: "Durante la riunione video abbiamo parlato proprio di questo. Bisogna scacciare i pensieri negativi, voglio una squadra positiva e propositiva che abbia autostima. Percepivo la loro forza quando li affrontavo da avversari, ma ora che li tocco con mano mi rendo conto che le loro qualità sono addirittura superiori a quelle che pensavo".

NAPOLI - "Ci portiamo dietro quell'ottimo secondo tempo, voglio rivedere quell'Atalanta. Voglio più intensità, più palleggio e ricerca della verticalità. Non voglio vedere una squadra che si abbatte, ma una squadra coraggiosa".


FORMAZIONE - "Veniamo dalla pausa, ho bisogno di vederli il più possibile in campo perché sono le partite a dare risposte. Cerco sempre di mettere la formazione più opportuna: chi più dà, si prende la maglia".

SCINTILLA - "Qualcosa si è perso, è figlio dei risultati negativi. Ora servono vittorie, ma queste non arrivano a caso. C'è volontà, voglia e idee: ci serve solo una scintilla per far divampare di nuovo il fuoco".

CHAMPIONS - "La Champions ti alza il livello, è una competizione dove intensità, qualità, stadi e atmosfera rendono tutto più bello. Ci permette di competere con squadre forti, come l'Eintracht: sono temibili, bisogna avere tanto rispetto venendo a giocare nel loro squadra. In Bundesliga stanno andando bene, fanno tanti gol. Massimo rispetto, ma siamo venuti qui con autostima e consapevolezza di voler fare la prestazione. Lavoriamo per ritrovare il nostro DNA, quotidianamente".

MESI SENZA PANCHINA - "A me è sembrata un'eternità, sono stati 5 mesi in cui comunque ho potuto ampliare l'esperienza personale e professionale. Sono stato tanto in giro, ho studiato l'inglese che per me è fondamentale in questo lavoro. Sono stato in Inghilterra, vedendo squadre e allenamenti: mi ha impressionato l'Arsenal, Arteta mi affascina molto come allenatore, ho cercato di studiare il campionato inglese. Ma nel frattempo seguivo quello italiano, con la speranza di ripartire al più presto, com'è successo poi con l'Atalanta".