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Osimhen, Kvara, i nuovi ruoli di Anguissa e Raspadori: tutto sul primo Napoli di Garcia

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C’era tantissima curiosità attorno al Napoli di Rudi Garcia, ieri quasi al completo e vittorioso in amichevole contro l’Hatayspor. E, come sottolinea oggi La Gazzetta dello Sport, sono arrivati spunti importanti dalla prestazione...
Marco Astori

C'era tantissima curiosità attorno al Napoli di Rudi Garcia, ieri quasi al completo e vittorioso in amichevole contro l'Hatayspor. E, come sottolinea oggi La Gazzetta dello Sport, sono arrivati spunti importanti dalla prestazione degli azzurri.

ANGUISSA - "Ieri è partito centrale del 4-3-3 (in sostituzione dell’assente Lobotka per intenderci), con Raspadori a destra (come aveva già provato a fare anche Spalletti nel ritiro di Natale in Turchia, salvo poi mettere da parte l’esperimento) in quello che poi sarebbe il ruolo del camerunese e con Zielinski a sinistra. Poi, quando Garcia ha optato per il 4-2-3-1, alzando sulla trequarti Raspadori, Anguissa si è piazzato a fare il mediano puro con accanto Zielinski, recuperando un’infinità di palloni e bloccando sul nascere ogni tentativo di ripartenza turca. Anguissa si conferma un giocatore chiave per il Napoli e il fatto di aver già lavorato con Garcia a Marsiglia di sicuro ha semplificato il dialogo tra il tecnico e il suo centrocampista. Ieri, all’intervallo, i due si sono intrattenuti a parlare a bordo campo: Anguissa è gli occhi di Garcia in campo, deve essere lui la guida del nuovo Napoli. E se riuscirà a ripetersi ai livelli della scorsa stagione, tanti problemi dovrebbero essere evitati".


ATTACCO - "Cambia la stagione, cambia la guida tecnica, non cambiano le buone abitudini. Il miglior attacco dell’ultimo campionato si conferma arma decisiva per i sogni azzurri. Osimhen e Kvaratskhelia già incantano, Raspadori prova a ritagliarsi un posto tra i titolari da trequartista nel 4-2-3-1 (possibile piano B per la stagione?), Simeone si conferma riserva di lusso, fondamentale per essere competitivi in tutte le manifestazioni della prossima stagione. Ma andiamo con ordine, partendo dal capocannoniere Osimhen. Alla prima da titolare dell’estate, Victor è sembrato avere già una buona gamba per gli strappi in profondità, oltre alla giusta sensibilità di tocco (bello il cucchiaio nel secondo gol). Il gemello Kvara non ha perso la voglia di sterzare e controsterzare che tanto piace anche ai tifosi. Raspadori da rifinitore si è mosso bene, trovando un paio di imbucate interessanti. E il Cholito ha risposto ancora presente: entrato al posto di Osimhen, ha segnato due gol in sei minuti, il primo di rapina, il secondo con un delizioso pallonetto".

DIFESA - "Senza un catalizzatore di palloni come Lobotka nel cuore della manovra a centrocampo, il Napoli si è fatto trovare scoperto in un paio di circostanze in fase di ripartenza avversaria. Dettagli, per carità, ma per la logica della stagione lunga e del necessario turnover che per tratti della stagione verrà fatto con maggior frequenza, è giusto trovare dei rimedi alle assenze dei titolarissimi che garantiscono automatismi in ogni parte del campo e in ogni situazione di gioco. Anguissa dà protezione, muscoli e centimetri a disposizione dei compagni: spostando anche lui in posizione più centrale, con Raspadori mezzala, il Napoli ha perso un po’ di distanze e concesso qualche opportunità all’Hatayspor, con capitan Di Lorenzo che si è trovato un paio di volte in mezzo a due avversari lanciati in velocità. Nulla di male, per carità. Magari anche quando la corsa sarà più fluida e le gambe meno pesanti, potrebbe bastare l’intelligenza calcistica di Di Lorenzo a tappare l’eventuale falla momentanea. O una copertura preventiva in più dell’esterno alto, una scalata del regista di turno".