Riccardo Orsolini ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Queste le parole del giocatore del Bologna. CHAMPIONS – “La sera dopo Atalanta-Roma, e dopo il casino che abbiamo fatto, sono andato da solo sul campo...
Riccardo Orsolini ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Queste le parole del giocatore del Bologna.
CHAMPIONS - "La sera dopo Atalanta-Roma, e dopo il casino che abbiamo fatto, sono andato da solo sul campo principale di Casteldebole. E sì, ho pianto. Mi ero commosso anche a Napoli: ma mi ero un po’ trattenuto, c’era gente… A Casteldebole, invece, mi sono sfogato, ho usato tutte le lacrime. Da solo e dalla gioia".
PERCORSO - "Il segreto? La costanza. E che non ci credevamo fino alla fine. Pur volendolo. Dopo l’aritmetica per Conference ed Europa League non ci siamo detti nulla. Perché sapevamo che avremmo potuto prenderci di più ma senza darci pressione. Il volere sempre di più aiuta, per noi è stato un motore".
CAPITANO - "La fascia? Posso dire di essere il giocatore che è da più anni qui, non ci sono dubbi. Mi basta sentirmi capitano in pectore e in campo, perché ad esempio De Silvestri è un capitano di carisma anche fuori dal campo. Io mi sento graduato senza fascia, perché capitano lo si può essere in mille cose".
BOLOGNA - "All’orgoglio di non aver mai mollato. Di esserci sempre stato. Anche quando mangiavamo della m... Eppure, fuori da qui, mi consigliavano di andare via, cambiare aria: e io no. Abbiamo vissuto momenti duri: la malattia di Sinisa, per esempio. A inizio stagione dissi che eravamo ad altezza-Fiorentina e mi son preso insulti. Avevo ragione. Siamo cresciuti anche da quegli anni con Mihajlovic: ci ha dato le basi, la cazzimma, ci ha plasmati. Ci ha fatto capire i veri valori umani: ho smesso di incazzarmi per sciocchezze, le cose serie sono altre. Il gruppo che c’era allora oggi ha insegnato ai ventenni a rigare dritto. I ventenni qui sembra abbiano trent’anni".