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Nicola: “Niang entra e segna, così si tira la zappa sui piedi! Devo gestirlo, Cerri…”

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L'Empoli ieri ha vinto una partita importantissima per il suo cammino salvezza, è finita 3-2 contro il Torino. Ecco le parole di Davide Nicola, riprese da Tmw.
Guglielmo Cannavale

L'Empoli ieri ha vinto una partita importantissima per il suo cammino salvezza, è finita 3-2 contro il Torino. Ecco le parole di Davide Nicola, riprese da Tmw.

IMPRESA - "Sappiamo bene che, per cercare di raggiungere questa impresa che sarebbe nella storia dell'Empoli, dobbiamo lavorare come stiamo facendo, lottare anche avere quel distacco emotivo sia che la partite vanno bene che male. Mi è piaciuta la squadra, anche nelle sconfitte recenti abbiamo mostrato un identità. Con me la squadra è la quarta volta che fa tre gol su azione: siamo felici, ma c'è ancora molto da fare".


CERRI - "In altre squadre si potrebbe parlare di competizione, da noi c'è più una collaborazione. Gli attaccanti non hanno mai avuto tutti la stessa forma, Niang arrivava da un periodo scadente di condizione avendo giocato poco e c'è da valorizzare anche prospetti per il futuro. La scelta va in funzione di una valutazione fisica, con l'Inter avevamo speso molto e col Torino avevamo bisogno di sfruttare una strategia diversa".

QUALITÀ - "La qualità dei giocatori che sto allenando è un livello di umiltà elevato e una dedizione al lavoro assoluta. L'aspetto mentale legato alla professionalità agevola il lavoro dell'allenatore. L'Empoli in queste 11 gare ha cambiato davvero tutto, io credo molto nelle persone e nel lavoro fatto in campo. Quando hai persone disposte a lavorare e a credere in quello che stai facendo, l'immagine più bella è il 3-2 finale con 20 giocatori tutti insieme. Questo assicura e fa piacere".

NIANG - "Credo che sia arrivato con la giusta mentalità e si fa ben volere. Non era facile scegliere di venire da noi, ma lui ha lavorato dal primo giorno. Io devo gestirlo al meglio e lui deve dimostrare di essere l'uomo giusto al momento giusto. Mbaye intanto è arrivato con personalità e spirito, all'interno del gruppo, sa benissimo che deve fidarsi per come sta gestendo, arrivava da una situazione non facile. Credo si sia dato la zappa da solo, subentrando sta dimostrando di essere determinante. Lunedì parleremo con lui e vedremo. Scherzi a parte, quando i giocatori entrano e fanno la differenza è solitamente merito del mister, ma io non sono d'accordo. Ci sono 17-18 giocatori che stanno giocando tanto, avevamo cinque giorni per recuperare dopo l'Inter, qualcuno per cultura sta facendo il Ramadan e non è facile. Cerchiamo di dare spazio a tutti, alle volte non si riesce a cambiare con i subentranti".

MOTIVAZIONE - "Bisogna credere nel percorso che fai, l'Empoli ha cambiato il modo di stare in campo, di difendere e di attaccare. Non in tutte le partite riesci a fare il tuo meglio, però è la quarta volta che facciamo tre gol in una partita. Noi stiamo cercando e creando di fare gol, ma è anche vero che abbiamo giocatori sulla strada della maturazione, altri si devono rilanciare dopo stagioni non sempre felici. Questa è la politica dell'Empoli e mi piace, da questo punto di vista, si guarda solo al lavoro che si fa in campo".

SITUAZIONE - "Io sono me stesso sempre, in ogni contesto, magari cambio la metodologia e facciamo scelte in base ai giocatori che alleniamo. Non è che succede solo nelle situazioni più difficili, cioè quelle di rincorrere e cercare di rimediare a una prima parte di stagione che non va nel modo in cui uno pensa. Crediamo ciecamente nella metodologia che usiamo, le abbiamo sperimentate in tre categorie diverse".

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