GRUPPO - “A livello organizzativo è l’allenatore che dev’essere bravo ad esprimere la propria idea di gioco. Spesso diamo importanza all’allenatore, che forse ce l’ha solo in alcune fasi chiave della stagione. E’ una sorta di unitas multiplex, parte tutto dall’applicazione dei giocatori: io posso solo aprirmi, condividere e fare notare ciò su cui si può migliorare. Stiamo affrontando un miglioramento fatto di dettagli, che richiede tanti sforzi e nasce dalla percezione dei giocatori, dalla capacità di scelta di un individuo… Tutto continuamente migliorabile, ma per esserlo va fatto più e più volte. Per questo ogni partita è fondamentale per capire se le strade sono acquisite con la giusta consapevolezza. Non si finisce mai di volersi migliorare, ed è giusto così”.
MOMENTO - “In questo momento è importante far capire ai miei ragazzi che le emozioni si allenano come il fisico. Non dobbiamo prestare attenzione a come parlano di noi, ma avere un’idea fissa in testa: quella per la quale lavoriamo ogni giorno. Ogni avversario porterà le sue qualità e comporterà adattamenti diversi, ma l’unico modo per dimostrare quello che fai è allenarti ogni giorno, in ogni singola cosa che fai. La partita è la verifica, la valorizzazione del lavoro fatto in settimana, il processo diviso in micro obiettivi per arrivare a quello più grande… Se si mettono le giuste emozioni e il giusto equilibrio si può esprimere sé stessi e farsi strada verso il proprio obiettivo. Io voglio occuparmi dell’espressione della mia squadra e di ciò che posso dimostrare a chi viene a vedere la partita: entrare in campo e pensare che chi ci guarda possa emozionarsi è già emozionante di per sé. L’emozione è un segnale talmente importante che trovare l’equilibrio e impiegarla bene ti porta ad un miglioramento”.
Scarica l'app gratuita di SOS Fanta per non perderti neanche un aggiornamento con le notifiche push.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.sosfanta.com/assets/uploads/202512/55c8cde2f3d77e492bb14ab25219dc93-e1765050401393.jpg)